Tradizione s. f. 1 Trasmissione nel tempo di notizie, memorie, consuetudini da una generazione all’altra attraverso l’esempio o testimonianze e ammaestramenti orali o scritti | (est.) Opinione, usanza, così tramandata: cerimonia regolata secondo una tradizione antichissima. 2 Forma sotto la quale i documenti antichi e medievali sono giunti fino a noi. 3 (dir.) Consegna di una cosa da un soggetto a un altro che ne acquista il possesso. 4 Uso o comportamento rituale non attestato nei libri sacri. ETIMOLOGIA: dal lat. traditio, traditionis ‘consegna, trasmissione’, da tradere ‘consegnare’.
Tradire A v. tr. (io tradisco , tu tradisci ) 1 Ingannare la buona fede di qlcu. venendo meno all’amicizia, all’affetto, mancando alla parola data o a un dovere: tradire la propria famiglia; tradire un ideale; tradire il marito | Tradire un segreto, renderlo noto. 2 (fig.) Mancare, venir meno: se la memoria non mi tradisce; SIN. Defezionare. 3 Rivelare, lasciare trasparire ciò che dovrebbe restare nascosto: i suoi gesti tradivano il suo turbamento. B v. rifl. Manifestare involontariamente pensieri, idee, propositi: è riuscito a rispondere senza tradirsi. ETIMOLOGIA: dal lat. tradere, propr. ‘consegnare’ (comp. di trans- ‘oltre’ e un deriv. di dare ‘dare’), poi ‘tradire’ con riferimento alla consegna di Gesù ad opera di Giuda.
La tradizione non è altro che la trasmissione nel tempo di notizie, memorie, consuetudini da una generazione all’altra attraverso l’esempio o la testimonianza e ammaestramenti orali o scritti, di cose che non sono attestate nei Libri Sacri, cioè nella Bibbia.
La tradizione non è altro che una forma di passaparola, una consegna di vecchie tradizioni, che si modifica anche negli anni, infatti il clero ha aggiornato le sue tradizioni.
enciclica s. f. Lettera circolare apostolica che il Papa indirizza ai vescovi e ai prelati di tutta la Chiesa, su argomenti di fede o sociali.
Con le varie encicliche, i vari Papi hanno modificato nel corso dei secoli usi, costumi ed argomenti di fede o sociali.
infallibilità s. f. Caratteristica di infallibile | Dogma dell’-i, secondo cui la chiesa e il Papa, in virtù della speciale assistenza di Dio, non possono ingannarsi in materie di fede e di morale.
infallibile agg. 1 Che non è soggetto a sbagliare: Dio è -i; CONTR. Fallibile. 2 (est.) Sicuro, certo: rimedio -i.
Dogma Nella teologia cristiana, una verità rivelata che come tale segna i confini essenziali della fede. Similmente, in altri contesti, il termine “dogma” si riferisce alle credenze irrinunciabili di una particolare tradizione religiosa. Nel cristianesimo per definire un dogma devono essere soddisfatte almeno due condizioni: 1) l’affermazione deve essere riconducibile alla Scrittura e alla tradizione; 2) deve essere promulgata da un’autorità ecclesiastica largamente riconosciuta. Nella storia cristiana i dogmi vennero normalmente formulati in occasione di controversie dottrinali volte a chiarire l’ortodossia di un insegnamento rispetto alle deviazioni ereticali (vedi Eresia). I dogmi formulati dai concili ecumenici nei primi secoli della Chiesa conservano tuttora il consenso della grande maggioranza dei cristiani d’Oriente e d’Occidente: così, ad esempio, la definizione della persona di Cristo da parte del concilio di Calcedonia del 451. I dogmi formulati in seguito sono vincolanti unicamente per la Chiesa cattolica; tali i dogmi mariani dell’Immacolata Concezione (1859) e dell’Assunzione (1950) e quello dell’infallibilità papale (1870).
Concilio Vaticano I Ventesimo concilio ecumenico riconosciuto dalla Chiesa cattolica, in cui furono solennemente definiti il primato di giurisdizione e l’infallibilità del pontefice. Convocato da Pio IX, il concilio si riunì nella basilica di San Pietro a Roma tra l’8 dicembre 1869 e il 1° settembre 1870.
Dei 1050 vescovi aventi diritto, solo 800 parteciparono al concilio, metà dei quali in rappresentanza di diocesi europee; la maggioranza degli altri era costituita da missionari europei all’estero. Il concilio fu annunciato nel 1864, ma i lavori preparatori ritardarono l’apertura.
Nella terza sessione del concilio (24 aprile 1870) fu approvata la costituzione dogmatica De Fide catholica (Dei Filius), in cui vennero condannati il panteismo, il materialismo e l’ateismo; il dogma dell’infallibilità venne proclamato il 18 luglio 1870, con la costituzione Pastor Aeternus. In questo documento si dichiara che il papa detiene il primato di giurisdizione sulla Chiesa intera e che, in determinate condizioni è dotato da Dio di libertà da errore (cioè infallibilità) nell’insegnamento di fede e morale. La discussione su tali argomenti fu accesa, benché gli oppositori non fossero più di un terzo dei presenti. Alcuni pensarono a una definizione inopportuna, considerata la situazione politico-religiosa dell’Europa, e altri formularono seri dubbi storici e teologici sulla dottrina stessa. Alcuni membri del concilio si assentarono dalla sessione del 18 luglio, nella quale si registrarono 433 voti a favore della costituzione Pastor Aeternus e 2 voti contrari. Lo storico della Chiesa Ignaz von Döllinger venne scomunicato per aver rifiutato di accettare il dogma. Il fatto portò allo scisma dei “vecchi cattolici”, che fondarono una loro Chiesa ispirandosi alla figura di Döllinger.
dogma o domma s. m. (pl. -i ) 1 Nella religione cattolica, verità contenuta nella Rivelazione e proposta come obbligatoria alla fede universale 2 (est.) Proposizione o principio tenuto per verità incontrastabile: dogma filosofico.
Nel cristianesimo della Chiesa Cattolica Romana, si dichiara che il dogma deve essere riconducibile alle Sacre Scritture e alla tradizione, dovrebbe essere verità contenuta nella Rivelazione, questo deve essere riconducibile alle Sacre Scritture e non alla tradizione che si aggiorna continuamente.
Il dogma dell’infallibilità Papale non è riconducibile né alla Parola di Dio, né alla tradizione che fino al 18 Luglio 1870 non aveva riconosciuto il Papa come infallibile.
Il dogma dell’Immacolata Concezione proclamato nel 1859 non è riconducibile alle Scritture, il dogma dell’Assunzione di Maria al cielo è stato proclamato nel 1950, la Bibbia non lo dice.
La tradizione della Chiesa Cattolica ha aggiornato la sua dottrina ad ogni piè sospinto.
Sono pochi coloro che confrontano con le Sacre Scritture, i dogmi e le tradizioni umane.
La tradizione è la consegna di qualcosa che può essere buona, ma anche pericolosa come una bomba, pertanto è necessario esaminare bene quello che altri vogliono farci accettare.
Se qualcuno ci consegna un pacco e ci dice di tenerlo sempre con noi, saremo disposti a farlo senza sapere cosa contiene il pacco?
La tradizione è un pacco che tutti coloro che l’hanno accettato lo portano nel cuore e nella mente, i figli di Dio debbono avere la Parola del Signore nel cuore e nella mente.
Chi inganna la buona fede di altri è un traditore, Giuda fu traditore e consegnò Gesù ai sacerdoti.
Matteo 15:1-3 Allora s’accostarono a Gesù dei Farisei e degli scribi venuti da Gerusalemme, e gli dissero: Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? poiché non si lavano le mani quando prendono cibo.
Ma egli rispose loro: E voi, perché trasgredite il comandamento di Dio a motivo della vostra tradizione?
Molti stanno trasgredendo il Comandamento di Dio, lo hanno tolto per i loro dogmi e le loro tradizioni che tradiscono Cristo Gesù che è la Parola fatta carne, e che tale deve essere nella Chiesa.
Marco 7:13 Annullando così la parola di Dio con la tradizione che voi vi siete tramandata. E di cose consimili ne fate tante!
Colossesi 2:8 Guardate che non vi sia alcuno che faccia di voi sua preda con la filosofia e con vanità ingannatrice secondo la tradizione degli uomini, gli elementi del mondo, e non secondo Cristo.
Molte religioni che si professano cristiane, e molti teologi e cosiddetti “padri della chiesa” si sono ispirati a correnti filosofiche, ed hanno coniato le loro dottrine e tradito con le loro tradizioni.
Proprio Gesù ci mette in guardia dalle tradizioni umane, cioè da tutto quello che non è riconducibile alla Parola inamovibile di Dio.
Dobbiamo stare molto attenti a coloro che ci presentano dei dogmi, cioè delle cose che non si possono esaminare e discutere, cose che devi accettare anche senza un riscontro Biblico.
Marco 7:6-9 Ma Gesù disse loro: Ben profetò Isaia di voi ipocriti, com’è scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il cuor loro è lontano da me.
Ma invano mi rendono il loro culto insegnando dottrine che son precetti d’uomini.
Voi, lasciato il comandamento di Dio, state attaccati alla tradizione degli uomini.
E diceva loro ancora: Come ben sapete annullare il comandamento di Dio per osservare la tradizione vostra!
Molti rendono invano un culto al Signore, sono coloro che insegnano dottrine e precetti d’uomini, sono coloro che seguono le tradizioni e non la Parola di Dio, sono coloro che per ignoranza annullano il Comandamento di Dio per osservare la tradizione, così fanno e così insegnano.
Matteo 23:13 Ma guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché serrate il regno de’ cieli dinanzi alla gente; poiché, né vi entrate voi, né lasciate entrare quelli che cercano di entrare.
Luca 11:52 Guai a voi, dottori della legge, poiché avete tolta la chiave della scienza! Voi stessi non siete entrati, ed avete impedito quelli che entravano.
Matteo 15:12-14 Allora i suoi discepoli, accostatisi, gli dissero: Sai tu che i Farisei quando hanno udito questo discorso, ne son rimasti scandalizzati?
Ed egli rispose loro: Ogni pianta che il Padre mio celeste non ha piantata, sarà sradicata.
Lasciateli; sono ciechi, guide di ciechi; or se un cieco guida un altro cieco, ambedue cadranno nella fossa.
La Parola del Signore ci mette in guardia dei pericoli che possiamo correre, che qualcuno ci può togliere la chiave della conoscenza della Parola di Dio, e che serra il regno di Dio dinanzi a noi.
Certamente seguire un cieco, il quale segue le tradizioni ed annulla la Parola, ci fa correre il rischio di cadere nella fossa comune dell’ignoranza, e morire nella melma delle dottrine e delle tradizioni.
Galati 2:11 Ma quando Cefa ( Pietro ) fu venuto ad Antiochia, io gli resistei in faccia perch’egli era da condannare.
L’apostolo Pietro non era infallibile, la Bibbia non ci dice che fu a Roma, egli fu mandato agli Israeliti, invece l’apostolo Paolo fu mandato ai pagani, e la Parola ci dice che venne a Roma.
Il ruolo della tradizione
Come le altre confessioni cristiane, anche la Chiesa cattolica considera la Bibbia il fondamento imprescindibile della propria fede. Tale era anche la posizione di san Tommaso d’Aquino, che indicò la Scrittura come fonte unica della teologia. Questo principio non impedisce tuttavia al cattolicesimo di fare proprie quelle definizioni dottrinali e quelle pratiche sacramentali, come ad esempio il battesimo dei bambini, che, pur non attestate nei libri biblici, si rifanno a una tradizione autorevole e risalente ad antica data oppure sancita dai concili ecumenici. Fu proprio il concilio di Trento a riconoscere espressamente la funzione della “tradizione” e del magistero ecclesiastico come ineludibile principio interpretativo a garanzia della “retta fede”, della Rivelazione contenuta nei libri sacri, in reazione alla presa di posizione del protestantesimo, che escludeva dalla dottrina e dalla vita dei cristiani tutti quegli aspetti non direttamente fondati sulla Scrittura.
Se l’unica fonte della teologia è la Bibbia, la tradizione non può trovare posto nella dottrina cristiana, specie quella tradizione che manipola la Parola e che ad Essa si sostituisce.
Tutto quello che non viene dalla Parola di Dio, viene dalla parola dell’uomo e porta altri uomini a seguire pensieri e precetti di uomini che seguono le tradizioni e tradiscono la Parola.
Il Papa odierno viene dai suoi predecessori, è infallibile? Lo erano gli altri? Lo siamo noi?
Certamente l’inquisizione, le Crociate, il potere temporale del Papato non ha dimostrato l’infallibilità dei vari Papi, Cristo è l’unico vero Capo della Sua Chiesa, e la governa attraverso i ministeri ed i doni dati per lo Spirito Santo.
Certamente non ha mandato i Suoi ministri a torturare e mettere al rogo, anzi ha detto amate i vostri nemici, pregate per essi, e se vi danno uno schiaffo…porgete l’altra guancia.
Gesù non ha formato uno Stato, non ha fatto il Capo di Stato, non ha avuto un esercito terreno, non ha avuto dei tesori e non ha vissuto nello sfarzo delle ricchezze ed agi terreni, Egli ha fatto la stessa vita che facevano i Suoi discepoli, Gesù non ha camminato a braccetto con i potenti della terra.
Gesù si è schierato nettamente contro i Sacerdoti, i Farisei e gli Scribi ipocriti, i quali tenevano nell’ignoranza il popolo e annullavano i Comandamenti di Dio, per questo lo fecero uccidere.
Il Signore ha condannato la tradizione degli uomini, la tradizione trasforma la Dottrina di Cristo in tanti riti che non servono a nulla e che oltraggiano Dio, la tradizione porta il popolo a pregare Dio con un libretto in mano, a ripetere filastrocche di parole vane, a pregare dinanzi a pezzi di legno, a baciare immagini e statue, a fare il culto ai morti, ai santi, a Maria, a questo ed a quello….
Rosario Corona di grani o cordicella annodata utilizzata per contare le preghiere. Si usano rosari presso diverse religioni: buddhismo, induismo, Islam e cristianesimo. Oltre che nella liturgia cattolica, in ambito cristiano il rosario viene utilizzato anche dagli ortodossi, per i quali costituisce quasi esclusivamente una devozione monastica, e da alcuni anglicani.
Il rosario cattolico è una cordicella circolare costellata di grani da cui pende un crocifisso e consiste di cinque serie di grani dette “decine”, ciascuna composta di un grano grosso e dieci piccoli. Scorrendo i grani grossi si recita il Padre Nostro, scorrendo ciascuno di quelli piccoli l’Ave Maria; tra le decine si recita una dossologia, il “Gloria”, accompagnando la recita con la meditazione su una serie di episodi della vita di Gesù e di Maria, detti “misteri” del rosario. Il rosario è stato tradizionalmente attribuito a san Domenico.
Nell’Islam, in cui il rosario è formato da 33 o 99 grani d’ambra, si contano i grani per recitare i 99 “bellissimi nomi” di Allah indicati nel Corano.
La Bibbia non ci dice che gli apostoli recitavano il rosario, nel 1200 lo inventò Domenico di Guzman, e da allora il rosario fece parte anche della liturgia cattolica.
purgatorio s. m. 1 Nella dottrina cattolica, luogo e condizione in cui le anime dei morti, ancora in condizione di peccato, si trovano per completare la purificazione prima di ascendere al paradiso. 2 (est.) Grande pena e tormento: essere in un -p. ETIMOLOGIA: dal lat. tardo purgatorius ‘che purifica’, da purgare ‘rendere puro (purus)’.
Il concetto del purgatorio non è contemplato nella Parola del Signore, e tanto meno le indulgenze.
Indulgenza Nella religione cattolica, la remissione totale o parziale dinanzi a Dio dei peccati di un fedele, vivo o defunto, concessa, come forma straordinaria di intercessione, dall’autorità ecclesiastica.
Nella Chiesa antica sacerdoti e vescovi imponevano severe pratiche penitenziali ai colpevoli di peccati gravi: digiuni, pellegrinaggi, flagellazioni e altre punizioni di maggiore o minore entità per un periodo di tempo determinato. Le autorità della Chiesa, col tempo, le sostituirono con opere di devozione (come preghiere e offerte) accompagnate da indulgenze.
Solo nel XII secolo la riflessione teologica si concentrò sulla questione delle indulgenze: in principio si verificò qualche opposizione alla pratica, ma verso la fine del secolo l’atteggiamento dei teologi divenne gradualmente più favorevole, mentre la concessione delle indulgenze divenne prerogativa del papa. Nel corso del Medioevo e in età umanistica si verificarono abusi nella concessione delle indulgenze: la loro vendita, in virtù della quale i benefici spirituali venivano ottenuti automaticamente, spinse Martin Lutero a spezzare i legami con la gerarchia cattolica, innescando la Riforma protestante.
La Chiesa cattolica concede ancora indulgenze, benché se ne sia semplificata la pratica sin dal 1967, con l’introduzione di riforme che limitano le occasioni in cui ottenere indulgenze e riducono i periodi corrispondenti.
Transustanziazione Nella teologia cristiana, il dogma per cui nell’eucaristia il pane e il vino divengono, alla consacrazione, vero corpo e sangue di Gesù anche se permangono le caratteristiche fenomeniche del pane e del vino (forma, colore, sapore ecc.). Gli si oppongono altre dottrine, come la consustanziazione, ossia la dottrina luterana secondo cui il corpo e il sangue di Cristo coesistono nella sostanza materiale del pane e del vino. Il termine fu assimilato nel linguaggio della Chiesa cattolica nel 1215, quando venne utilizzato nel quarto concilio lateranense. Il dogma venne ribadito nel 1551 dal concilio di Trento, che escluse il permanere della sostanza del pane e del vino sotto le specie eucaristiche e, quindi, la consustanziazione.
Il 31 ottobre 1517 Lutero affisse sulla porta della Cattedrale di Wittenberg 95 tesi redatte in latino, in cui esprimeva la sua opposizione alla vendita delle indulgenze promossa da Papa Leone X per la raccolta di fondi destinati a completare la basilica di San Pietro a Roma.
La Chiesa Cattolica vendeva le indulgenze, e terrorizzava il popolo per indurlo a comprarle, la minaccia erano le fiamme dell’inferno, con i soldi delle indulgenze fu ultimata la basilica di S. Pietro e si impinguarono le casse di Papa Leone X. Era volontà di Dio? E’ scritto nella Bibbia?
Matteo 8:14 Poi Gesù, entrato nella casa di Pietro, vide la suocera di lui che giaceva in letto con la febbre; ed egli le toccò la mano e la febbre la lasciò.
I Corinzi 9:5 Non abbiamo noi il diritto di condurre attorno con noi una moglie, sorella in fede, siccome fanno anche gli altri apostoli e i fratelli del Signore e Cefa?
Pietro era sposato, egli aveva moglie e suocera, non era celibe come impone la Chiesa Cattolica a tutti i suoi preti, vescovi e cardinali. Il celibato non è un obbligo per potere servire il Signore.
I Timoteo 3:1-5 Certa è questa parola: se uno aspira all’ufficio di vescovo, desidera un’opera buona. Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, assennato, costumato, ospitale, atto ad insegnare, non dedito al vino né violento, ma sia mite, non litigioso, non amante del danaro che governi bene la propria famiglia e tenga i figliuoli in sottomissione e in tutta riverenza (che se uno non sa governare la propria famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?),
Tito 1:5-9 Per questa ragione t’ho lasciato in Creta: perché tu dia ordine alle cose che rimangono a fare, e costituisca degli anziani per ogni città, come t’ho ordinato; quando si trovi chi sia irreprensibile, marito d’una sola moglie, avente figliuoli fedeli, che non sieno accusati di dissolutezza né insubordinati.
Poiché il vescovo bisogna che sia irreprensibile, come economo di Dio; non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non manesco, non cupido di disonesto guadagno, ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, santo, temperante, attaccato alla fedel Parola quale gli è stata insegnata, onde sia capace d’esortare nella sana dottrina e di convincere i contradittori.
I servi di Dio hanno il diritto di sposarsi, questo diritto lo da la Parola di Dio, ovviamente possono avvalersi di non usare questo diritto, infatti l’apostolo Paolo consiglia e non impone il celibato.
Purtroppo tutti siamo a conoscenza di molti preti pedofili, e che la Chiesa Cattolica, specie in America ha dovuto versare risarcimenti cospicui a molte vittime.
Matteo 1:24-25 E Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l’angelo del Signore gli avea comandato, e prese con sé sua moglie; e non la conobbe finch’ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù.
Matteo 13:55 Non è questi il figliuol del falegname? Sua madre non si chiama ella Maria, e i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda?
Marco 6:3 Non è costui il falegname, il figliuol di Maria, e il fratello di Giacomo e di Giosè, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi? E si scandalizzavano di lui.
Maria ebbe una vita coniugale normale con suo marito Giuseppe, elle non ebbe rapporti se non dopo aver partorito Gesù, ebbe altri figli e figlie.
Maria fu vergine al concepimento di Gesù, fino al parto non conobbe uomo, dopo il parto ebbe rapporti con suo marito Giuseppe, e partorì altri figli. Maria non rimase sempre vergine e neanche fu concepita senza peccato, ella era una donna scelta fra le donne e non era la madre di Dio, ma la madre di Gesù Uomo, non la madre di Gesù Dio che è Spirito ed è il Creatore Eterno.
La Bibbia è Parola di Dio, tutto il resto sono eresie, dogmi, dottrine e tradizioni degli uomini.
Se coloro che stanno leggendo vogliono ubbidire a Dio ed ai Suoi Comandamenti, non debbono fare altro che investigare le Scritture, e chiedere ai teologi dove sono scritte nella Bibbia tutte le cose che spacciano per Parola di Dio, e che Parola non è ma tradizione e dogmi umani.
Chi ha veramente sete, venga alla Parola e beva l’Acqua della Vita Eterna.
Gesù non gradiva le tradizioni, tu le gradisci e sei disposto ad annullare i Comandamenti di Dio?
Pace del Signore
F.llo Eliseo