Matteo 13 : 36 Allora Gesù, lasciate le folle, tornò a casa; e i suoi discepoli gli si avvicinarono, dicendo: «Spiegaci la parabola delle zizzanie nel campo». 37 Egli rispose loro: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo; 38 il campo è il mondo; il buon seme sono i figli del regno; le zizzanie sono i figli del maligno; 39 il nemico che le ha seminate, è il diavolo; la mietitura è la fine dell’età presente; i mietitori sono angeli.
Matteo 15:13
Egli rispose loro: «Ogni pianta che il Padre mio celeste non ha piantata, sarà sradicata.
Possiamo affermare che il grano sono i figli di Dio seminati nel mondo, sono anche le piante piantate dal padre celeste.
Ovviamente è colui che semina che ha nelle sue mani il seme e decide dove e quando seminare quel seme nel campo che è il mondo.
Allo stesso modo chi pianta un albero, decide dove e quando piantarlo, e quell’albero ancor prima di essere piantato è nelle mani di colui che lo pianterà.
Così sono i figli di Dio, sono quel grano e sono anche quegli alberi che dovranno portare frutto sulla terra.
Non sono gli alberi che decidono dove nascere, quando nascere, che tipo di frutto portare, ma la cura di colui che ha seminato il grano e che ha piantato gli alberi, permette nella stagione stabilita la raccolta del frutto che sarà portato nel granaio celeste.
Matteo 13:30
Lasciate che tutti e due crescano insieme fino alla mietitura; e, al tempo della mietitura, dirò ai mietitori: ‘Cogliete prima le zizzanie, e legatele in fasci per bruciarle; ma il grano, raccoglietelo nel mio granaio'”».
Il grano non ha scelto di essere tale, e tantomeno non è lui che ha deciso di essere raccolto nel granaio del Signore, tantomeno le zizzanie hanno deciso di essere tali e di volere andare nel fuoco per essere bruciate.
Il campo è il mondo, su tutta la faccia della terra si trovano zizzania e grano, e non sono facilmente riconoscibili, saranno riconoscibili soltanto nella stagione della raccolta, solo il Signore conosce i suoi ed i suoi lo conoscono.
Ogni essere umano nell’apparenza è uguale all’altro, apparteniamo tutti alla razza umana, ed anche se la razza umana e suddivisa in molte razze che diversificano i popoli ed hanno caratteristiche somatiche diverse, siamo tutti uomini e donne, geneticamente simili atti a procreare altri esseri umani con esseri umani di razza diversa.
Sulla terra siamo giunti a circa 7 miliardi di esseri umani sparsi nel mondo, tutti uomini e donne, tutti peccatori, tutti con un corpo mortale, tutti nati da carne sangue, tutti sottoposti alle stesse leggi fisiche, tutti nati nello stesso modo e generati da i nostri genitori, fra tutti questi esseri umani apparentemente uguali ci sono i figli di Dio.
Satana stesso non riesce a distinguere e riconoscere i figli di Dio e neanche i suoi figli.
Quando un essere umano nasce, il diavolo è sue schiere non sanno se è un figlio o una figlia di Dio, non sanno se lo spirito umano di quella creatura è ad immagine e somiglianza di Dio e se quella creatura sarà suggellata con lo spirito Santo.
Satana non sa se quella creatura è stata scelta ed eletta da Dio fin dalla fondazione del mondo, egli non sa se è predestinata a vita eterna fin dal grembo materno.
Quando Gesù fu introdotto dal padre celeste nel mondo, nessuno sapeva chi egli fosse, soltanto Giuseppe e Maria avevano avuto la rivelazione insieme ad Elisabetta, a Simeone alla profetessa Anna, a Giovanni battista e pochi altri.
Molti si interrogavano e si chiedevano chi fosse veramente Gesù il nazareno.
Egli era la vera vite piantata dal padre, e gli era quel germoglio che avrebbe dato vita a molte piante attraverso il suo seme.
Egli era il primogenito dell’ultima generazione, ed egli sarebbe ritornato per la raccolta finale.
Satana e le sue schiere non sapevano con certezza chi fosse Gesù, fino a i trent’anni egli non si manifestò pubblicamente, egli rimase nascosto ai molti.
La prima manifestazione pubblica, palese in molti, fu quando egli si fece battezzare da Giovanni battista e quando Dio lo riempì con la pienezza della deità e lo spirito Santo scese su di lui.
Subito dopo lo spirito Santo lo portò nel deserto per essere tentato, il diavolo aveva intuito che Gesù non era come tutti gli uomini, ma egli non era certo che fosse il figlio di Dio, l’unigenito ed il primogenito che gli schiaccerà il capo.
Quando lo tenta, cerca di avere una prova e gli chiede: se tu sei il figlio di Dio…… Trasforma queste pietre in pane……
Dimostrami chi tu sei……
Questo è avvenuto con Cristo, ed avviene anche con noi tutti i figli di Dio, anche noi siamo tentati ed attraverso le tentazioni il diavolo cerca di capire se siamo figli di Dio, se si rende conto che resistiamo alle sue tentazioni, e lo cacciamo via nel nome di Gesù Cristo, (ovviamente non il diavolo perché egli non è onnipresente, ma le sue infernali schiere sguinzagliate sulla faccia della terra) e gli cerca in tutti i modi di perseguitarci, di tentarci e di distruggerci, ma grazie a Dio il Signore accanto a le sue schiere intorno a noi e ci protegge affinché non siamo interamente distrutti. Come figli di Dio siamo una sorta di infiltrati nel campo nemico, e questo nemico ci riconosce solo quando cominciammo a combattere contro le sue schiere, quando cominciammo a combattere il buon combattimento della fede, quando siamo rivestiti della completa armatura di Dio.
Solo allora si distinguono gli eserciti, soltanto quando i figli di Dio si svegliano, accendono le loro lampade e si comportano come figli della luce, e sono la luce del mondo è il sale della terra.
I figli di Dio sono l’esercito terrestre del re dei re del signore dei signori.
Tutta la creazione brama, geme e aspetta la manifestazione dei figli di Dio………
Quale manifestazione? Riempire gli stadi? Urlare, ballare, cantare, ridere, sbattere a terra, riempire locali di culto, esaltarsi, pagare la 10ª, fare un congresso qui un congresso li, andare in pellegrinaggio a Gerusalemme, partecipare a vari riti e opere religiose, frequentare un’università teologica, una scuola biblica, conoscere l’ermeneutica, l’omiletica e molte altre cose simili e atte ad attirare le folle?
Ogni albero si riconoscerà dal frutto, quale frutto?
Galati 5: 13 Perché, fratelli, voi siete stati chiamati a libertà; soltanto non fate della libertà un’occasione per vivere secondo la carne, ma per mezzo dell’amore servite gli uni agli altri; 14 poiché tutta la legge è adempiuta in quest’unica parola: «Ama il tuo prossimo come te stesso». 15 Ma se vi mordete e divorate gli uni gli altri, guardate di non essere consumati gli uni dagli altri.
16 Io dico: camminate secondo lo Spirito e non adempirete affatto i desideri della carne. 17 Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte tra di loro; in modo che non potete fare quello che vorreste. 18 Ma se siete guidati dallo Spirito, non siete sotto la legge.
19 Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, 20 idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, 21 invidie, ubriachezze, orge e altre simili cose; circa le quali, come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa tali cose non erediterà il regno di Dio.
22 Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo; 23 contro queste cose non c’è legge.
24 Quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. 25 Se viviamo dello Spirito, camminiamo anche guidati dallo Spirito.
26 Non siamo vanagloriosi, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri.
Quale frutto stiamo portando?
Ognuno di noi se siamo onesti lo sappiamo.
La raccolta è vicina, Gesù sta tornando.
Chi ha orecchio ascolti ciò che lo spirito Santo dice a i tralci fruttiferi.
Una voce che grida fuori dal coro