Mag 11

SANGUE ALIENO…UNA BUFALA??

FONTE: http://risveglioedizioni.blogspot.it/2014/02/la-ricerca-del-sangue-la-conquista-del.html

“La Ricerca del Sangue, la Conquista del DNA”

interferenze aliene
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Molti di noi hanno avuto modo di sapere qualcosa, in merito ai gruppi sanguigni, dalle lezioni di scienze apprese a scuola. Tuttavia, se confrontiamo le nozioni scolastiche con gli studi ed i molti dibattiti pubblicati sulle riviste scientifiche, ci si accorge come gli elementi più interessanti di questo tema, siano stati ‘accidentalmente’ omessi dai programmi didattici di base. Non esiste plausibile spiegazione scientifica circa la provenienza del gruppo RH negativo, la scienza ortodossa si è limitata a ipotizzare che si tratti di una non meglio identificabile, casuale mutazione genetica. Circa l’85% degli esseri umani possiede il gene scimmiesco RH, mentre nel restante 15% non è riscontrabile il fattore RH (RH-), e questa anomalia potrebbe essere spiegata dalla presenza di un “gene alieno”. Tra i tipi di sangue umano, il più comune è il gruppo 0, si tratta di un tipo di sangue universale e i tipi di sangue sono suddivisi ulteriormente in due gruppi: positivi e negativi in relazione al fattore RH. Il fattore RH è così denominato perché collegato al fattore Rhesus, cioè il nesso genetico tra l’umanità e le scimmie, individuabile da una specifica proteina ematica. Quando nel sangue di un individuo è presente il fattore RH, si dice che il suo sangue sia di tipo RH positivo (RH+), se il test, invece, restituisce esito negativo vuol dire che il fattore Rhesus è assente. E’ stato provato che uno dei fattori ereditari più stabili e meno suscettibili di mutazioni generazionali sia proprio il sangue. La maggior parte delle persone (circa l’85%), possiede sangue RH positivo, elemento a sostegno della tesi secondo cui gli esseri umani si sarebbero evoluti dai primati, tuttavia esiste un restante 15% che risulta del tutto sprovvisto del fattore RH. Se è vero che il gruppo sanguigno rientri tra le caratteristiche genetiche meno mutevoli, da dove proverrebbe il tipo RH negativo? Si tratta di un interrogativo che per decenni ha lasciato perplessi gli scienziati, tanto che alcune prove suggeriscono che il fattore RH negativo sia apparso sul pianeta circa 35.000 anni fa, all’interno di alcune aree geografiche molto circoscritte, al punto da sembrare collegato con alcuni particolari gruppi sociali e tribù. Le aree in cui la sua presenza fu maggiormente riscontrata sono la Spagna settentrionale, la Francia meridionale e l’etnia basca; un’altra etnia con alta concentrazione del fattore RH- è quella ebraica dell’Est: in generale, circa il 40% della popolazione europea possiede il fattore RH- mentre solo il 3% degli africani e circa l’1% degli asiatici e dei nativi americani è RH-. Sulla scorta di tali informazioni statistiche, non è difficile intuire dove il fattore RH- potrebbe essere stato introdotto, originariamente, nel codice genetico umano. Dal punto di vista scientifico, se il fattore RH-negativo fosse realmente una tipologia ‘normale’ di sangue, a cosa potrebbero addebitarsi gli inconvenienti che sorgono quando una madre RH- dà alla luce un bambino RH+? Si tratta di una malattia emolitica, o meglio di una reazione allergica che può produrre conseguenze gravi quando i due diversi gruppi sanguigni si mescolano nel corso della gravidanza, dal momento che le sostanze antigeniche presenti nel tipo RH- attaccano le cellule RH+. A questo punto, viene spontaneo chiedersi a cosa può addebitarsi una lotta genica tra due tipi di sangue ugualmente umano? Abbiamo a che fare con un gruppo sanguigno diverso e non di natura terrestre? Esiste un unico altro caso in natura in cui ha luogo una simile reazione tra organismi che si accoppiano: quando asini e cavalli vengono incrociati per la produzione di muli, tutto ciò è comprensibile, in quanto si tratta di un incrocio ‘innaturale’ che allo stato brado non esiste, e l’ibridazione che dà vita ai muli ha luogo esclusivamente a causa dell’intervento umano. Dunque, è possibile che esistano due tipologie di esseri umani, simili ma geneticamente diverse? Nella maggioranza delle persone con sangue di tipo RH-, inoltre, si tende a riscontrare una serie di caratteristiche comuni: senso di non appartenenza, tendenza a ricercare la verità, senso di dover compiere una ‘missione’ nella vita, empatia e compassione, una costola e/o una vertebra supplementare, quoziente intellettivo superiore alla media, percettività extrasensoriale, amore per lo spazio e la scienza, maggiore sensibilità della vista, temperatura corporea inferiore alla media, pressione sanguigna più alta della media (oppure più bassa della media), colore degli occhi blu, verde o nocciola, capelli rossi o con riflessi rossastri, elevata sensibilità al calore e alla luce solare, fobie inspiegabili, sguardo profondo, tendenza ad essere guaritori, empatia per le malattie, tendenza a provocare malfunzionamenti nei dispositivi elettrici, tendenza ad essere vittime di rapimenti da parte di entità extraterrestri, tendenza ad assistere a fenomeni inspiegabili, tendenza a fare sogni molto vividi, barriere immunitarie più forti, condizioni di autoimmunità e markers dell’antigene HLA B27, pelle chiara, squilibri di melanina e carenze di vitamina D, capacità di processare la CO2 in modo più efficiente della media, squilibri di ferro e rame, sensibilità alle allergie ambientali, etc.
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E’ stato dimostrato che il sangue è l’organo con minori probabilità di mutazione, tanto che la scienza non ha mai registrato alterazioni genetiche nel sangue, elemento che supporta la tesi secondo cui il fattore RH- sia stato introdotto da una fonte esterna, ad esempio esseri simili agli umani, ma non terrestri. E’ possibile che una specie extraterrestre abbia manipolato la vita preesistente sul pianeta per creare l’uomo moderno? Molti testi antichi, come abbiamo visto, sembrano supportare questa teoria, in particolare le storie contenute nei testi pre-cristiani che narrano di una stirpe, giunta dal Cielo, che avrebbe creato l’Uomo a propria immagine e somiglianza. L’uomo primitivo li identificò come divinità dalla straordinaria longevità, capaci di compiere prodigi, come ad esempio volare su strani veicoli e provocare assordanti boati sparando fuoco da tali mezzi. Gli esseri umani assistettero, poi, all’edificazione di mastodontici monumenti e splendide città da parte di queste creature apparentemente divine, ma narrano anche di quando un giorno, queste creature, iniziarono ad accoppiarsi addirittura con gli esseri umani. Di conseguenza, noi terrestri, potremmo essere stati il frutto di una ibridazione ottenuta in un laboratorio, ottimizzata mediante tecnologia avanzata dal punto di vista delle facoltà riproduttive. Questo fa sospettare, inoltre, che potrebbero essere stati creati tre prototipi, ognuno più avanzato del precedente: l’Uomo di Neanderthal, frutto dei primi risultati di questi esperimenti, il Cro-Magnon, il prodotto successivo, e la proto-umanità, ovvero l’uomo moderno, cioè il risultato finale degli incroci tra gli Dei e la proto-umanità.
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Vampiri energetici, Ibridi ed Esiliati

Il sangue è la rappresentazione arcaica della propria origine, nel sangue è contenuto il DNA (più specificatamente nel plasma) e attraverso le sue caratteristiche, si tramandano di generazione in generazione tutte le informazioni contenute nella specie. Da queste basi essenziali è facile sfatare falsi miti con una diversa chiave di lettura, nonché districare il gomitolo di una matassa che, per secoli, era diventata troppo intricata per essere chiaramente compresa. Appurato che le entità che un tempo venivano definite divinità, sia benigne che demoniache o maligne, non sono altro (nella maggioranza dei casi) manifestazioni di entità aliene (alieno nel senso del termine più ampio), dimensionali ed extra-dimensionali, ecco che le figure tipicamente vampiresche, sparse nelle culture di tutto il mondo, acquistano una diversa spiegazione. Il demone o il vampiro che pretende un tributo di sangue per la propria sopravvivenza, è in realtà l’alieno che si ciba della fonte energetica dell’uomo ed ottiene, attraverso il sangue umano, la possessione di una parte animico-spirituale fondamentale per la propria sopravvivenza. Ecco che i succhia-sangue o i succhia-anima, in base alle nostre attuali ricerche, assumono diversi nomi e sembianze e, quanto riportato dal mito o dalla tradizione popolare, ripulito da secoli di dicerie e paure ancestrali, divengono realtà oggettive e spiegabili in modo logico e concreto. L’entità stregonesca che in Africa è spesso vista come un globo di luce, che si “ciba” di animali, uomini o bambini, è in realtà l’alieno senza corpo fatto di luce che necessita di energia animale e umana per vivere. La figura per eccellenza del principe del male o delle tenebre (l’angelo caduto), il demone oscuro che vive negli inferi più bui o tetri, che si ciba del sangue e dell’anima umana, è in realtà un entità extra-dimensionale che vive in un Universo parallelo al nostro, la quale opera nella disperata ricerca di aprirsi un varco attraverso gli uomini parassitati per ritornare nel nostro mondo, dopo che ne era stato cacciato in tempi immemorabili. Spesso, nei casi più estremi di questo parassitaggio, è possibile riscontrare quella che anticamente veniva definita la “possessione demoniaca”. I parassiti, soprattutto quelli che vivono dentro il Corpo ospitante, riescono a prendere il sopravvento sulla personalità con effetti devastanti: modificano  la percezione della realtà, in questi momenti di simbiosi avvengono cambiamenti a livello fisico, alterazione del colore degli occhi, dei tratti somatici, dell’umore e della personalità, sino ai casi più estremi di fusione di personalità. Risulta chiaro che se l’entità aliena o il parassita, necessita di energia e deve in ogni modo appagare questa sua insaziabile “fame”, può portare la persona a compiere gesti estranei al suo comportamento e che in molti casi clinici, sono considerati come insani o folli. Suicidi, omicidi efferati, perversioni, stati alterati di coscienza o attimi di follia, anche tra i più agghiaccianti, sono il tributo da pagare per coloro che sono portatori di queste “entità malvagie”. Esistono, inoltre, anche altre realtà molto più “fisiche”, entità che non soltanto usano metodi di parassitaggio avanzati (ad esempio la possessione, l’impianto di memorie, o esternamente attraverso microchip e vari collegamenti eterici), ma che arrivano persino a cibarsi letteralmente dei nostri corpi. Il nostro pianeta non è soltanto un immenso esperimento extraterrestre, ma anche una prigione, dove all’uomo non è consentito di uscire e dove spesso, anche l’alieno, ne è vittima insieme all’uomo stesso. L’Alieno, l’Extraterrestre (l’antico arconte), vive da sempre in mezzo a noi, da quando l’umanità ha avuto coscienza di Sè, della propria identità storica e sotto le più diverse spoglie, si è sempre presentato come uno di noi. Sino a qualche anno fa, non erano rari gli avvistamenti di esseri umani insoliti, molto alti, dalla carnagione o dai capelli chiari, spesso calvi, sia dall’aspetto giovanile che anziano, quasi cadaverici, con gli occhi di un colore particolare o dalle pupille verticali. Magari nei secoli scorsi, un “essere umano” di questo tipo avrebbe scatenato paure e sarebbe stato identificato come un uomo posseduto dal demonio o un vampiro, ma adesso sappiamo che tali caratteristiche sono comuni ad alcune razze aliene di Umanoidi. I demoni che un tempo erano visti affascinanti, dalla bellezza fuori dal comune e magari dallo sguardo glaciale, al contrario di vecchi raggrinziti, sono tutti da ricondurre a questa moderna chiave di lettura extraterrestre. Ma ci sono aspetti ancora più agghiaccianti della presenza alieno-demoniaca sul nostro pianeta, soprattutto legati alle innumerevoli scomparse di persone e animali, e raramente, seguiti da ritrovamenti di cadaveri mutilati in modalità non spiegabili da un punto di vista scientifico. In tutto il mondo si sono sempre susseguiti casi di mutilazioni animali (capre, pecore, mucche, cavalli, etc.), con asportazioni chirurgiche di parti del corpo, fori in punti cardini per la completa aspirazione di liquidi interni (sangue, urina, feci, acqua). Sappiamo che alcune razze aliene (in particolare i Grigi), effettuano rapimenti di animali per prelevare principi nutritivi presenti al loro interno, per condurre dei veri e propri bagni rigeneranti. I Grigi sono dei cloni, robot-biologici che, sprovvisti di un apparato digerente e impossibilitati a cibarsi normalmente, devono acquisire il loro sostentamento attraverso la pelle. Comune negli addotti è il ricordo al tatto di questi esseri dalla pelle flaccida, spesso accompagnati da un odore di marcio nauseabondo, quindi, non tutti i demoni sono affascinanti e dotati di una bellezza ultraterrena, ma molti di loro, la maggior parte, hanno un aspetto mostruoso, di animali sconosciuti o noti nel mondo animale. Corvi, strane aquile, leoni, cani, soprattutto serpenti o affini, popolano l’immaginario collettivo dei popoli della Terra. I serpenti, che hanno la loro tana nelle viscere della Terra, spesso escono alla luce del sole per riscaldarsi, essendo a sangue freddo, ma anche per cercare cibo, ed è per questo motivo che la figura del diavolo-serpente, abitante negli inferi, compare in superficie per andare a caccia di prede animali e umane: in realtà si tratta nuovamente dell’alieno che ha il disperato bisogno di sopravvivere e di chiedere a noi un prezzo molto alto da pagare, la nostra Energia Monadica. Il serpente (Sauroide, spesso denominato anche Rettiliano) che vive nel sottosuolo terrestre proviene dalle viscere del pianeta, ovvero da quella rete di basi e tunnel, disseminate sotto la crosta terrestre, popolate da queste entità che da sempre abitano il nostro pianeta. La cosa sconcertante, è che quando decidono di uscire in superficie, le possibilità che possano verificarsi episodi singolari, diventa altamente probabile. Viviamo in un mondo dove l’aumento della popolazione e la vasta rete informatica, ci permette di venire a conoscenza in tempo reale di quanto sta accadendo in ogni parte del globo. Questa conquista è solamente recente, perché sino a non pochi decenni fa, l’uomo non aveva un così vasto controllo sul proprio pianeta. Intere zone erano disabitate, c’era una maggiore vegetazione boschiva e la popolazione era molto inferiore all’attuale, quindi, in un mondo così vasto, era comune che entità di ogni tipo potessero muoversi liberamente e inosservate. Pertanto, la superficie terrestre è stata utilizzata sin dall’antichità come vera e propria prigione per molte di queste razze extraterrestri, quando, praticamente, era usuale abbandonare sulla Terra i loro simili che si erano macchiati di un qualche crimine o tradimento, lasciandoli incolumi al loro destino. Insieme a loro, era molto comune anche l’abbandono di ibridi umano-alieni, esperimenti genetici che per la maggior parte dei casi non erano ben riusciti, ed è logico pensare che l’insieme di tutte queste entità, lasciate incolumi sulle terre abitate dall’uomo, abbiano prodotto un così alto numero di leggende su presenze demoniache, mostruose o vampiresche, che per interi secoli hanno terrorizzato gli uomini. Finché la popolazione umana non ha raggiunto cifre così alte come le attuali e una padronanza delle informazioni, tali abbandoni venivano eseguiti con maggiore frequenza, perché a parte casi isolati, i testimoni sarebbero stati ridotti e per i tempi e la cultura del tempo intrisa di religiosa superstizione, nessuno avrebbe associato tali presenze ad una realtà aliena, allora sconosciuta. In questi ultimi anni, al contrario, i casi si sono drasticamente ridotti, seppure ancora oggi può accadere che animali o uomini scompaiono senza lasciare traccia o raramente vengono ritrovati cadaveri, fortunatamente il fenomeno andrà esaurendosi, perché questi extraterrestri, prigionieri sono la testimonianza di una antica usanza. Esistono ancora oggi zone della Terra adibite a basi o “campi di concentramento”, per lo più lontani dai centri abitati, su terreni ricchi di boschi o foreste e tra montagne disabitate, dove per secoli sono stati abbandonati prigionieri extra-umani e ibridi umano-extraterrestri e che, senza nessun sostentamento, si sono dovuti arrangiare per sopravvivere, arrivando ad attaccare anche l’uomo. Se partiamo da un concetto basilare che il nostro pianeta è una prigione, nella quale la razza umana, creata dagli alieni=arconti, è stata messa qui per loro “uso e consumo”, è del tutto normale pensare che siamo considerati alla stregua di un qualsiasi “animale da allevamento” e come tale siamo trattati, tanto che molte di queste razze extraterrestri non si fanno alcuno scrupolo ad utilizzarci per i loro scopi, in tutte le modalità da loro concepite.

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