Feb 13

Non contrastare ai malvagi

Matteo 5:39 Ma io vi dico: Non contrastate al malvagio; anzi, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l’altra;
5:40 ed a chi vuol litigar teco e toglierti la tunica, lasciagli anche il mantello.
5:41 E se uno ti vuol costringere a far seco un miglio, fanne con lui due.
5:42 Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito, non voltar le spalle.
5:43 Voi avete udito che fu detto: Ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico.
5:44 Ma io vi dico: Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano,
5:45 affinché siate figliuoli del Padre vostro che è nei cieli; poiché Egli fa levare il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.

Il cammino del credente non può e non deve essere fatto di contrasti, non ci debbono essere lotte e contese di nessun tipo, neanche con quelli del mondo, tanto meno in chiesa.

Matteo 12:34 Razza di vipere, come potete dir cose buone, essendo malvagi? Poiché dall’abbondanza del cuore la bocca parla.
12:35 L’uomo dabbene dal suo buon tesoro trae cose buone; e l’uomo malvagio dal suo malvagio tesoro trae cose malvage.
12:36 Or io vi dico che d’ogni parola oziosa che avranno detta, gli uomini renderan conto nel giorno del giudizio;
12:37 poiché dalle tue parole sarai giustificato, e dalle tue parole sarai condannato.

Il Signore divide gli uomini della terra in due categorie: l’uomo dabbene che ha un buon tesoro, e da quello può trarre solo cose buone, e l’uomo malvagio che ha un tesoro malvagio, e da quello può trarre solo cose malvage.
Le parole che escono dalle nostre bocche dichiarano ciò che c’è nei nostri cuori, ecco perché da quelle parole noi saremo giustificati o condannati. I malvagi non possono dire cose buone, ed i buoni non possono dire cose malvage, ognuno attingerà al proprio tesoro. Se vogliamo sapere ciò che abbiamo nel nostro cuore, basta esaminare cosa esce dalle nostre bocche.
L’uomo dabbene spesso dovrà subire la prepotenza del malvagio, per non subirla e contrastarla, l’uomo dabbene deve mettersi allo stesso livello del malvagio ed attingere alla stessa fonte.
Insomma dovrebbe divenire malvagio per contrastare il malvagio.
Quando due persone litigano, cominciano ad offendersi verbalmente, il loro cuore ne è coinvolto, la pressione sanguigna sale velocemente, l’ira si accende e dalla bocca esce ogni sorta di invettive.
Tutto il sistema nervoso è pronto a fare scattare l’aggressione fisica, o per offesa o per difesa. La legge terrena giustifica la legittima difesa, il Signore non la giustifica ma la vieta.
Il messaggio spirituale di Cristo è in netto contrasto con la Legge che non aveva la forza di reprimere e dominare la carnalità dell’uomo, specie quando sa di essere nel giusto.
Ti danno uno schiaffo, senza alcun motivo, non rispondere all’offesa, non scappare paurosamente, sappi che gli angeli del Signore sono accampati intorno a te, che il Signore stesso è lì presente, prega il Signore per il tuo nemico, il tuo nemico è cieco e non sa quello che fa.
A te invece il Signore ha aperto gli occhi, tu sai quello che fai e pertanto sei stato reso libero e se reagisci sei responsabile del tuo atto dinanzi a Dio che riempiendoti dello Spirito Santo ha messo in te il Suo Buon Tesoro. Se attingi alla tua carnalità verrà fuori la malvagità. Tu puoi decidere a quale fonte attingere, l’altro non ha il Buon Tesoro e dinanzi a Dio non ha la tua stessa responsabilità.
Noi dobbiamo contrastare la nostra carnalità e non contrastare la carnalità del malvagio, spesso facciamo il contrario e combattiamo contro carne e sangue e non contro gli spiriti immondi che non possiamo prendere a schiaffi, ma prendiamo a schiaffi quelli che ne sono posseduti o tentati.
Porgere l’altra guancia significa non rigettare la persona che ci ha fatto del male, amarla e pregare per lei, anche se questo a volte ci fa correre il rischio di prendere altri schiaffi.
Chi vuole litigare con te, ti vuol togliere la tunica, lasciagli anche il mantello….
Queste parole sembrano in contrasto, di solito la tunica veniva indossata sotto il mantello, chi voleva derubare qualcuno della tunica, per prima cosa doveva togliergli il mantello e poi la tunica, e certamente nessun ladro si faceva scrupoli di lasciargli il mantello. Sarebbe stato più logico dire: a chi ti vuol togliere il mantello, lasciagli anche la tunica; chi ti vuol togliere il cappotto, lasciagli anche il vestito. Bisogna leggere fra le righe il significato spirituale. Il mantello era qualcosa che spontaneamente doveva dare il derubato al ladro che lo stava spogliando.

Michea 2:8
2:8 Ma da qualche tempo il mio popolo insorge come un nemico; voi portate via il mantello di sopra alla veste a quelli che passan tranquillamente, che tornano dalla guerra.

I Pietro 4:8
4:8 Soprattutto, abbiate amore intenso gli uni per gli altri, perché l’amore copre moltitudine di peccati.

Giovanni 19:23 I soldati dunque, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, e ne fecero quattro parti, una parte per ciascun soldato, e la tunica. Or la tunica era senza cuciture, tessuta per intero dall’alto in basso.
19:24 Dissero dunque tra loro: Non la stracciamo, ma tiriamo a sorte a chi tocchi; affinché si adempisse la Scrittura che dice: Hanno spartito fra loro le mie vesti, e han tirato la sorte sulla mia tunica. Questo dunque fecero i soldati.

Luca 23:34
23:34 E Gesù diceva: Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno. Poi, fatte delle parti delle sue vesti, trassero a sorte.

L’amore è quel mantello che copre moltitudine di peccati, il Signore Cristo Gesù lo diede a coloro che lo avevano spogliato delle Sue vesti, della Sua tunica e della Sua stessa vita: Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno.
Quel glorioso mantello ha coperto anche noi col Suo perdono, e chi lo ha ricevuto deve coprire anche i peccati degli altri, come fece Stefano.

Atti 7:59 E lapidavano Stefano che invocava Gesù e diceva: Signor Gesù, ricevi il mio spirito.
7:60 Poi, postosi in ginocchio, gridò ad alta voce: Signore, non imputar loro questo peccato. E detto questo si addormentò.

Quel mantello coprì anche Saulo da Tarso che aveva approvato il martirio di Stefano.
Se abbiamo ricevuto quel mantello, saremo pronti a darlo a coloro che ci vogliono spogliare perché siamo rivestiti dell’amore che è il Cristo Gesù Benedetto in Eterno.
Se non abbiamo quel mantello, anche se volessimo non potremo darlo. I veri seguaci di Cristo hanno rinunciato a loro stessi, e pertanto non sono più loro, ma Cristo in loro che dice: Padre perdona loro….chi è stato perdonato sa perdonare….chi non è stato perdonato non ha ancora confessato i suoi peccati a Dio e non è stato lavato col Sangue dell’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. A chi più è stato perdonato, più ama e perdona.

Pace del Signore
F.llo Eliseo

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