Feb 16

La radice di amaritudine

Ebrei 12:11-15 Or ogni castigamento par bene per l’ora presente non esser d’allegrezza anzi di tristizia; ma poi rende un pacifico frutto di giustizia a quelli che sono stati per esso esercitati.

Perciò, ridirizzate le mani rimesse, e le ginocchia vacillanti.

E fate diritti sentieri a’ piedi vostri; acciocchè ciò che è zoppo non si smarrisca dalla via, anzi più tosto sia risanato.

Procacciate pace con tutti, e la santificazione, senza la quale niuno vedrà il Signore.

Prendendo guardia che niuno scada dalla grazia di Dio; che radice alcuna d’amaritudine, germogliando in su, non [vi] turbi; e che per essa molti non sieno infetti.

Giovanni 14:1 Il vostro cuore non sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me!

Gesù stesso dice ai suoi discepoli di non avere un cuore turbato, il turbamento è dimostrazione di debolezza nella fede, pertanto non è gradito al Signore che non vuol vedere i suoi figli turbati.

Il turbamento, non è altro che il risultato di qualche radice di amaritudine che non essendo estirpata dalla nostra vita, germoglia in su, si eleva sulla nostra vita spirituale e ci turba, e turba altri.

Il turbamento di un’anima, infetta molte altre anime che non hanno una buona difesa immunitaria.

L’amaritudine è una malattia infettiva che si manifesta col turbamento, questo “ virus” si trasmette facilmente nel corpo di Cristo, e porta delle malattie spirituali.

Questa malattia spirituale, diviene un’epidemia e si propaga per via orale ed infetta l’udito di coloro che stanno ad ascoltare il parlare di quelli che hanno fatto germogliare le radici d’amaritudine.

Non è difficile individuare coloro che fanno crescere le radici d’amaritudine, basta esaminare se dalle loro labbra e dal loro volto si nota l’effetto del “virus”.

Il nostro comportamento, il nostro parlare, il nostro pregare ( o non pregare ), il nostro testimoniare ( o non testimoniare ), il nostro sguardo e l’espressione del nostro volto parlano, a volte più della nostra bocca, questo riesce a turbare gli altri, i quali cominciano a sospettare il male e fanno molte congetture, si turbano anche loro, ne parlano con altri ed altri ne sono infetti.

Quando l’Organizzazione Mondiale per la Sanità, si rende conto che la popolazione corre il rischio si essere infettata, immediatamente avvisa la popolazione, mette in quarantena coloro che sono stati infettati e si mette alla ricerca di vaccini che possono evitare il contagio.

Molte malattie contagiose sono state debellate, ma non è ancora stata debellata l’infezione da turbamento, nonostante ci sia il “vaccino” ( il Sangue di Gesù ), molti non riescono a produrre gli anticorpi atti a distruggere il virus che produce l’infezione del turbamento.

Molte volte il virus del turbamento corre sul filo del telefono, raggiunge l’orecchio di qualcuno, il quale lo trasmette ad altri, i quali lo trasmettono ad altri.

Questo virus è più pericoloso di altri virus, può contaminare anche quelli che si chiudono in casa.

Possiamo essere contaminati in casa ed in chiesa, se non riusciamo a produrre gli anticorpi che ci rendono immuni all’infezione del turbamento.

Certamente, se coloro che presiedono sono infetti, porteranno l’infezione nella chiesa e si propagherà fra tutte le anime che non sono state “vaccinate” dal Dottore Cristo Gesù.

I veri anticorpi, sono: la fede in Dio ed in Cristo Gesù il Suo Figliuolo.

Certamente nella vita del credente, si può presentare una radice di amaritudine, il credente non deve fare crescere in su quella radice, se cresce produrrà turbamento ed infezione nel Corpo di Cristo.

La radice di amaritudine deve essere sradicata subito, altrimenti produrrà il turbamento.

Dobbiamo stare molto attenti a coloro che vogliono piantare nel nostro cuore delle radici di amaritudine, e farle poi crescere e germogliare in su, per poi uscire dalla nostra bocca il turbamento.

Efesini 4:26 Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti sopra il vostro cruccio

Efesini 4:31 Sia tolta via da voi ogni amarezza , ogni cruccio ed ira e clamore e parola offensiva con ogni sorta di malignità. Sia tolta via da voi ogni amarezza, il sole non tramonti sopra il vostro cruccio.

Può capitare a tutti di avere un momento difficile, un attimo di ira, ma dobbiamo stare attenti a non peccare tenendo a lungo quel cruccio, che non deve durare oltre il tramonto.

Come potremo pregare, prima di andare a dormire, se il cruccio è nel nostro cuore?

Se non abbiamo perdonato, se non ci siamo conciliati, come potremo comparire dinanzi a Dio?

Far perdurare il cruccio e l’amarezza nei nostri cuori, significa peccare dinanzi a Dio e non ubbidire alla Sua divina Parola, se il sole tramonta sul nostro cruccio, certamente la radice di amaritudine sta crescendo nel nostro cuore e produce turbamento in noi e possibilità di infettare altri col nostro parlare e col nostro aspetto crucciato che non manifesta la gioia del Signore.

L’amarezza produce cruccio, ira e clamore e parola offensiva con ogni sorta di malignità.

Chi vive nella continua amarezza, è pronto ad esplodere con ira e clamore ed offendere gli altri ed essere maligno e non benigno, chi è nell’amarezza e fa tramontare il sole, non si corica in pace e non si sveglia in pace, si corica col cruccio e col cruccio si risveglia.

Tutti noi corriamo il rischio di turbarci dietro i turbamenti altrui, di coricarci col cruccio per il cruccio altrui che abbiamo fatto nostro e che ce lo portiamo a letto come un amante.

Chi è turbato, non può avere un’intensa comunione con gli altri e neanche col Signore ed accusa gli altri come responsabili del proprio turbamento, quasi mai chi è turbato, riconosce in se stesso il responsabile del proprio turbamento.

Il turbato, si crede vittima degli altri, e non della radice di amaritudine che fa crescere nel suo seno.

La colpa è della moglie, del marito, dei figli, dei fratelli, delle sorelle, della chiesa, di questo, di quello, della debolezza altrui e non di quella propria che coltiva la radice di amaritudine.

La radice di amaritudine si coltiva, e si fa crescere accusando gli altri e scusando se stessi ritenendosi vittime delle debolezze altrui e non guardando le proprie.

Chi è impegnato a togliersi la trave dal proprio occhio, non guarda il fuscello nell’occhi del fratello e non si turba delle debolezze altrui e non fa tramontare il sole sul proprio cruccio.

Ci sono famiglie di credenti, dove queste radici di amaritudine non sono mai state estirpate, dove molte volte il sole è tramontato sul cruccio di alcuni e l’alba è stata come la notte, questi credenti portano i loro turbamenti nella chiesa e molti ne sono infettati.

Spesso non vorremo vedere il turbamento negli altri, e non ci rendiamo conto che siamo turbati.

Spesso chiediamo agli altri quello che non siamo noi disposti a dare al Signore.

turbare A v. tr. 1 (lett.) Agitare qlco. privandola della sua limpidezza : turbare le acque. 2 (raro) Mandare a monte: turbare i piani di qlcu. 3 Molestare, disturbare: turbare una cerimonia | Turbare il possesso, far sì che il possessore di un bene non possa pienamente goderne. 4 Sovvertire: turbare l’ordine pubblico. 5 Rendere inquieto, agitato, confuso, preoccupato, insoddisfatto, ansioso e sim.: turbare l’animo, la mente di qlcu.; quest’incertezza mi turba; SIN. Commuovere, sconcertare. B v. intr. pron. 1 (lett.) Guastarsi, detto del tempo. 2 Perdere la serenità, divenire agitato, inquieto e sim.; SIN Impensierirsi . ETIMOLOGIA: dal lat. turbare, da turba ‘folla, confusione’ .

Chi si trova in queste condizioni è turbato, è simile alla folla, ha confusione, è inquieto, agitato, confuso, preoccupato, insoddisfatto, ansioso, impensierito, disturbato e privato della limpidezza che debbono avere tutti i figli di Dio.

Il Signore non può godere il possesso dei Suoi figli quando sono turbati.

I figli di Dio non debbono essere ansiosi, sempre insoddisfatti e turbati per le cose del mondo.

Attenzione, non turbiamoci dietro i turbamenti di coloro che si lasciano turbare perché hanno fatto crescere nella loro vita molte radici di amaritudine, anzi esortiamoli a sradicarle.

Pace del Signore

F.llo Eliseo

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