Feb 17

LA MALATTIA E LA GUARIGIONE DIVINA

MALATTIA E GUARIGIONE DIVINA                                          Quando un credente si trova di fronte ad una infermità o di fronte ad una malattia più o meno grave, cominciano a sorgere vari interrogativi ai quali si cerca di trovare una risposta.

Tutti sappiamo che il corpo umano è un corpo che ha conosciuto il peccato, il corpo è stato reso mortale perché è stato corrotto dal peccato, infatti tutti, anche i credenti spirituali hanno un corpo che dovrà ritornare alla polvere, un corpo che col passar degli anni invecchia, una tenda nella quale vive lo spirito umano che si logora e che dovrà essere deposta.

Pertanto non possiamo definire una malattia tutte le conseguenze naturali dell’invecchiamento del nostro corpo naturale. Questo concetto lo descrive anche la Bibbia.

Ecclesiaste 12:3-9 Ma ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i cattivi giorni e giungano gli anni dei quali dirai: “Io non ci ho più alcun piacere”; prima che il sole, la luce, la luna e le stelle s’oscurino, e le nuvole tornino dopo la pioggia: prima dell’età in cui i guardiani della casa tremano, gli uomini forti si curvano, le macinatrici si fermano perché son ridotte a poche, quelli che guardano dalle finestre si oscurano, e i due battenti della porta si chiudono sulla strada perché diminuisce il rumore della macina; in cui l’uomo si leva al canto dell’uccello, tutte le figlie del canto s’affievoliscono, in cui uno ha paura delle alture, ha degli spaventi mentre cammina, in cui fiorisce il mandorlo, la locusta si fa pesante, e il cappero non fa più effetto perché l’uomo se ne va alla sua dimora eterna e i piagnoni percorrono le strade;

prima che il cordone d’argento si stacchi, il vaso d’oro si spezzi, la brocca si rompa sulla fonte, la ruota infranta cada nel pozzo; prima che la polvere torni alla terra com’era prima, e lo spirito torni a Dio che l’ha dato.

Qui è descritto metaforicamente l’invecchiamento del corpo umano, certamente l’abbassamento della vista e dell’udito, la caduta dei denti, i capelli bianchi, il tremore e l’essere curvati, l’insicurezza nel camminare, non è altro che i decadimento naturale del corpo umano nell’età senile.

Ovviamente se questo decadimento fosse in un giovane di venti anni, quel giovane sarebbe gravemente ammalato.

II Corinzi 5:1 Noi sappiamo infatti che se questa tenda ch’è la nostra dimora terrena viene disfatta, noi abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d’uomo, eterna nei cieli.

Paolo dichiara che il nostro corpo è la nostra dimora terrena, e che questa dimora viene disfatta, ma abbiamo una dimora eterna nei cieli. Pertanto non ci possiamo stupire del corso naturale del corpo.

Il corpo umano viene attaccato da infermità e malattie nel corso della vita, ci sono malattie che sono la diretta conseguenza inquinamenti della terra, dell’acqua e dell’aria, inquinamenti magnetici e radiazioni atomiche e ogni sorta di stravolgimento dell’abitat naturale dell’essere umano.

Tutte le malattie possono attaccare il nostro corpo mortale in vari modi, le malattie ereditarie possono colpire anche parecchie generazioni.

Certamente il Signore può scamparci o guarirci da tutte, ma non è detto che debba farlo sempre.

I Timoteo 5:23 Non continuare a bere acqua soltanto, ma prendi un poco di vino a motivo del tuo stomaco e delle tue frequenti infermità.

Galati 4:13-15 Voi non mi faceste alcun torto; anzi sapete bene che fu a motivo di una infermità della carne che vi evangelizzai la prima volta; e quella mia infermità corporale che era per voi una prova, voi non la sprezzaste né l’aveste a schifo; al contrario, mi accoglieste come un angelo di Dio, come Cristo Gesù stesso.

Dove son dunque le vostre proteste di gioia? Poiché io vi rendo questa testimonianza: che, se fosse stato possibile, vi sareste cavati gli occhi e me li avreste dati.

Galati 6:11 Guardate con che grosso carattere v’ho scritto, di mia propria mano.

2° Tessalonicesi 3:17-18 Il saluto è di mia propria mano; di me, Paolo; questo serve di segno in ogni mia epistola; scrivo così. La grazia del Signor nostro Gesù Cristo sia con tutti voi.

Colossesi 4:18 Il saluto è di mia propria mano,</span> di me, Paolo. Ricordatevi delle mie catene. La grazia sia con voi.

Romani 1:1 Paolo, servo di Cristo Gesù, chiamato ad essere apostolo.

Romani 16:22 Io, Terzio, che ho scritto l’epistola, vi saluto nel Signore.

L’apostolo Paolo ebbe grossi problemi agli occhi, per un tempo qualcuno scriveva le sue epistole e Paolo le firmava con i saluti. Terzio scrisse l’epistola ai Romani.

Tutti conosciamo la storia di questa infermità progressiva agli occhi, Paolo era stato sfolgorato da una grande Luce sulla via di Damasco, era divenuto completamente cieco, lo era stato per qualche giorno, egli recuperò la vista quando il Signore mandò Anania.

Certamente recuperò una piena vista spirituale ed in parte anche terrena, le scaglie gli caddero dagli occhi ed egli cominciò ad annunciare Cristo crocifisso potenza di Dio.

Le scaglie erano cadute, ma il Signore aveva lasciato una scheggia.

scaglia s. f. 1 (zool.) Ciascuna delle placchette ossee che formano il dermascheletro dei pesci. 2 (est., gener.) Falda, placca, frammento di spessore e dimensioni varie e di forma appiattita: scaglie di pietra. ETIMOLOGIA: dal gotico skalja ‘tegola’.

scheggia s. f. (pl. -ge ) Frammento di legno, pietra o sim. che si stacca da un corpo.

II Corinzi 12:7 E perché io non avessi ad insuperbire a motivo della eccellenza delle rivelazioni, m’è stata messa una scheggia nella carne, un angelo di Satana, per schiaffeggiarmi ond’io non insuperbisca.

Certamente quella scheggia nella carne era stata messa dal Signore, era un continuo schiaffo al suo io affinché Paolo rimanesse umile e non s’insuperbisse.

Dobbiamo chiederci: se qualche fratello, o Anania stesso che mandato dal Signore gli aveva imposto le mani a Paolo, vedendolo in quella condizione gli avesse imposto le mani, avrebbe Paolo recuperato la vista totalmente? Certamente no, perché quella era la condizione che il Signore aveva stabilito per l’apostolo Paolo, la guarigione l’avrebbe fatto inorgoglire e questo non avrebbe giovato al ministerio che il Signore gli aveva dato. Se qualcuno avesse pregato per Paolo l’avrebbe fatto di testa sua e senza la guida dello Spirito Santo, così come lo aveva fatto Paolo stesso.

Paolo stesso dice a Timoteo: non imporre le mani con precipitazione.

Chi impone le mani con precipitazione, lo fa senza attendere il comando del Signore e pertanto dobbiamo capire che non è il Signore al nostro comando, ma noi al Suo.

Alcuni con molta facilità impongono le mani per le guarigioni, per il battesimo dello Spirito Santo, per liberazioni demoniache, come se dalle loro mani ci sia una potenza che opera indipendentemente dalla volontà di Dio. Gesù predicava l’evangelo del Regno dei Cieli e guariva tutti quelli che andavano a Lui, Egli faceva quello che il Padre Gli mostrava. Avendo Cristo Gesù mandato i Suoi servi, anche i servi debbono fare quello che Gesù mostra loro, loro impongono le mani, Colui che opera è il Signore, se non opera è perché non è d’accordo col nostro operato.

Se qualcuno avesse pregato per Giobbe, cosa sarebbe avvenuto? Sarebbe stato guarito?

Se qualcuno avesse pregato insieme a Davide, per il figlio morente, sarebbe guarito?

Se qualcuno avesse pregato per Giuda, si sarebbe ravveduto e non avrebbe tradito Gesù?

Se qualcuno avesse pregato per Anania e Saffica, non sarebbero morti?

Romani 8:14 poiché tutti quelli che son condotti dallo Spirito di Dio, son figliuoli di Dio.

Paolo dice che i figli di Dio debbono essere condotti dallo Spirito Santo, essere condotti significa essere guidati, chi è guidato dallo Spirito Santo non agisce secondo il suo spirito umano.

Quando Gesù fu chiamato per andare da Lazzaro, il Padre Gli disse: non andare adesso, vai quando sarà morto, fra qualche giorno. Il Figlio di Dio ubbidì ed andò quando il Padre aveva stabilito.

Giovanni 5:17 Gesù rispose : Il Padre mio opera fino ad ora, ed anche io opero.

Gesù sottometteva l’opera Sua all’opera del Padre, anche noi dobbiamo sottomettere le nostre opere all’opera di Colui che ci manda ed opera secondo la Sua volontà e non secondo la nostra.

Gesù guariva ogni infermità perché operava secondo la volontà del Padre.

Giovanni 5:3-6 Sotto questi portici giaceva un gran numero d’infermi, di ciechi, di zoppi, [di paralitici, i quali aspettavano l’agitarsi dell’acqua; perché un angelo scendeva nella vasca e metteva l’acqua in movimento; e il primo che vi scendeva dopo che l’acqua era stata agitata, era guarito di qualunque malattia fosse colpito.]

E quivi era un uomo, che da trentott’anni era infermo.

Gesù, vedutolo che giaceva e sapendo che già da gran tempo stava così, gli disse: Vuoi esser risanato?

Gesù si avvicina alla piscina di Betesda ( casa di grazia o di misericordia), un gran numero d’infermi, di ciechi, di zoppi e di paralitici erano intorno a quella vasca.

Gesù non si mette ad imporre le mani a destra e sinistra e guarisce tutti, il Suo sguardo si posa su un uomo, egli conosce la sua situazione, il Padre lo manda da lui, Gesù non gli impone le mani ma gli dice: prendi il tuo lettuccio e cammina.

Il Signore aveva stabilito quel momento, quella infermità era legata al peccato, infatti gli disse: Ecco, tu sei guarito; non peccar più, che non t’accada di peggio.

Giovanni 9:1-4 E passando vide un uomo ch’era cieco fin dalla nascita. E i suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?

Gesù rispose: Né lui peccò, né i suoi genitori; <span>ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui. Bisogna che io compia le opere di Colui che mi ha mandato , mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare.

La cecità di quell’uomo nato cieco, non era diretta conseguenza di peccato, ma affinché la opere di Dio siano manifeste in lui.

Quel miracolo non poteva essere fatto ne il giorno prima, ne il giorno dopo, non poteva essere guarito un altro cieco, Dio aveva stabilito quel modo strano per un Suo piano.

Esistono ancora molti motivi d’infermità e malattie mortali che colpiscono in modo particolare la chiesa che si nomina del Signore, solo i “credenti” possono avere delle infermità e ne vengono colpiti proprio in chiesa, infermità e malattie mortali simili a quelle che colpiscono i non credenti.

1° Corinti 11:27-30 Perciò, chiunque mangerà il pane o berrà del calice del Signore indegnamente, sarà colpevole verso il corpo ed il sangue del Signore.

Or provi l’uomo se stesso, e così mangi del pane e beva del calice; poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudicio su se stesso, se non discerne il corpo del Signore.

Per questa cagione molti fra voi sono infermi e malati, e parecchi muoiono.

Molti credenti della chiesa di Corinto erano colpiti da gravi infermità, e parecchi morivano.

Paolo spiega il motivo di queste molte infermità, molti partecipavano indegnamente alla Santa Cena e pertanto si rendevano colpevoli verso il corpo ed il sangue del Signore, questa condizione di peccato apriva la porta alle infermità ed alle malattie mortali.

Se qualcuno avesse pregato per un malato che era in quello stato perché non discerneva il corpo del Signore, sarebbe stato guarito? No di certo, se prima non si ravvedeva discernendo il Corpo di Cristo e avere provato se stesso alla luce della Parola.

La chiesa di Corinto aveva dei gravi problemi, era una chiesa divisa, chi diceva essere di Paolo, chi di Apollo, chi di Cefa, qualcuno diceva di essere di Cristo.

Solo chi diceva di essere di Cristo amava i propri fratelli e discerneva il Corpo di Cristo e pertanto non si lasciava rinchiudere nei steccati che i vari partiti della chiesa di Corinto avevano costruiti.

Paolo usa la sua autorità apostolica per cercare di abbattere questi recinti che tendevano a separare il Corpo di Cristo, molti erano proprietà degli uomini ed impedivano ai loro adepti di avere comunione con gli altri fratelli, chi ubbidiva a loro non discerneva il Corpo di Cristo e reputava solo corpo di Cristo il proprio gruppo e non riceveva i fratelli, neanche gli apostoli, cioè coloro che il Signore mandava. In Corinto c’era una chiesa che aveva ricevuto il battesimo dello Spirito Santo, aveva ricevuto anche dei doni, ma mancava della Carità, dell’amore fraterno.

Era una chiesa in conflitto, non con il diavolo ma con se stessa, i credenti erano in conflitto fra loro e non discernevano il Corpo di Cristo, cercavano di apparire spirituali e riprendevano tutti la Santa Cena con peccati, mancanza d’amore fraterno, risentimenti, odi fra fratelli.

Giovanni 13:20-28 In verità, in verità vi dico: Chi riceve colui che io avrò mandato, riceve me; e chi riceve me, riceve Colui che mi ha mandato. Dette queste cose, Gesù fu turbato nello spirito, e così apertamente si espresse: In verità, in verità vi dico che uno di voi mi tradirà.

I discepoli si guardavano l’un l’altro, stando in dubbio di chi parlasse.

Or, a tavola, inclinato sul seno di Gesù, stava uno de’ discepoli, quello che Gesù amava.

Simon Pietro quindi gli fe’ cenno e gli disse: Di’, chi è quello del quale parla?

Ed egli, chinatosi così sul petto di Gesù, gli domandò: Signore, chi è? Gesù rispose: È quello al quale darò il boccone dopo averlo intinto. E intinto un boccone, lo prese e lo diede a Giuda figlio di Simone Iscariota. E allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Per cui Gesù gli disse: Quel che fai, fallo presto.

Ma nessuno de’ commensali intese perché gli avesse detto così.

Gesù aveva detto: chi riceve colui che io avrò mandato, riceve Me….Giuda non aveva ricevuto nè i fratelli, nè Gesù, egli era un ladro, voleva apparire vero seguace di Gesù ma non lo era.

Allora c’era anche l’usanza di onorare qualcuno dei commensali dandogli un boccone di pane, a volte intinto nel vino. Giuda aveva partecipato all’ultima cena, Gesù aveva lavato anche i suoi piedi, quei piedi che subito dopo avrebbero corso e tradire Cristo ed anche i suoi ignari discepoli.

Giuda aveva rubato il corpo di Cristo, aveva ingannato e si era poi reso colpevole verso il corpo ed il sangue di Cristo, egli non rifiutò quel boccone, dopo il boccone satana entrò in lui.

Satana lo portò alla fine al suicidio, Giuda mangiò e bevve un giudizio su se stesso, nessuna preghiera avrebbe potuto liberare Giuda che si era reso colpevole del corpo e del sangue di Cristo.

Chi non riceve i fratelli, non li ama, non discerne il Corpo di Cristo, fa soffrire il corpo di Cristo, lo espone ad infamia ed il Nome del Signore viene vituperato ed è come se lo crocifiggesse.

Ebrei 6:4-7 Perché quelli che sono stati una volta illuminati e hanno gustato il dono celeste e sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo

e hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo a venire,

se cadono, è impossibile rinnovarli da capo a ravvedimento, poiché crocifiggono di nuovo per conto loro il Figliuol di Dio, e lo espongono ad infamia. Infatti, la terra che beve la pioggia che viene spesse volte su lei, e produce erbe utili a quelli per i quali è coltivata, riceve benedizione da Dio.

Molte infermità e malattie mortali fra il popolo di Dio, non sono altro che la conseguenza del non discernere il Corpo di Cristo, cioè la Chiesa di Cristo, la Sposa di Cristo.

Il Signore aveva una Chiesa in Corinto, ha una Chiesa in Messina ed in ogni altra località del mondo, guai a chi divide il popolo di Dio ed a chi si lascia dividere dal popolo di Dio.

I Corinzi 1:2 alla chiesa di Dio che è in Corinto, ai santificati in Cristo Gesù, chiamati ad esser santi, con tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signor nostro Gesù Cristo.

II Corinzi 1:1 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per la volontà di Dio, e il fratello Timoteo, alla chiesa di Dio che è in Corinto, con tutti i santi che sono in tutta l’Acaia.

Efesini 1:1Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, ai santi che sono in Efeso ed ai fedeli in Cristo Gesù.

Filippesi 1:1 Paolo e Timoteo, servitori di Cristo Gesù, a tutti i santi in Cristo Gesù che sono in Filippi, coi vescovi e coi diaconi,

Colossesi 1:2 ai santi e fedeli fratelli in Cristo che sono in Colosse, grazia a voi e pace da Dio nostro Padre.

Se un servo di Dio, dovesse mandare una lettera ai cristiani che sono in Messina, ai santificati in Cristo Gesù che sono in Messina, ed a tutti i vescovi ed i diaconi ed a tutti i fratelli di Messina, se la persona incaricata di consegnarla arriva a Messina a chi dovrà consegnarla?

Se chiede informazione ai messinesi, dove lo indirizzeranno? Se la consegnerà a qualche fratello, avrà la certezza che quella missiva sarà letta da tutta la Chiesa Cristiana che è in Messina?

Quale è la Chiesa Cristiana di Messina? È una Chiesa che è unita? Una Chiesa nella quale i credenti, i santi in Cristo Gesù, i vescovi, i diaconi hanno comunione fra loro e si accostano degnamente alla Santa Cena? Non ci sono partiti, divisioni, denominazioni e sigle diverse da quelle che troviamo nelle lettere apostoliche? La chiesa di Corinto era divisa e pertanto c’erano molti che erano infermi e malati di malattie mortali, come è la chiesa di Messina? Quella di Milano? Quella di Roma? Quella d’Italia? Quella d’Europa? Quella sparsa sulla faccia della terra?

Dove non si discerne il Corpo di Cristo, ci sono ogni sorta di guai e mali mortali, lo dice la Parola.

Ogni anima che frequenta la Chiesa Cristiana, dovrebbe esaminarsi del continuo ed in modo particolare quando partecipa alla Santa Cena, se non vuole mangiare e bere un giudizio e tutte le naturali conseguenze nello spirito, nell’anima e nel corpo.

Attenzione a non darci martellate sulla testa, e poi chiedere a qualcuno di guarirci dal mal di testa.

Prendiamo in seria considerazione questo tipo di infermità e malattie mortali.

I Pietro 4:17 Poiché è giunto il tempo in cui il giudicio ha da cominciare dalla casa di Dio; e se comincia prima da noi, qual sarà la fine di quelli che non ubbidiscono al Vangelo di Dio?

Il Signore giudica tutti coloro che si accostano indegnamente alla Sua mensa, tutti coloro che non ricevono i Suoi figli, i Suoi ministri, i Suoi santi che fanno parte della Sua Chiesa di Messina.

Non solo di Messina ma di qualunque parte della terra che si nomina del Suo Santo Nome, e che vive divisa nello spirito e che si presenta al mondo con tante spose smembrate e in conflitto fra loro, questa chiesa non può essere la vera Sposa di Cristo, perché non ha il Suo Amore.

Certamente in questa Chiesa ci sono dei credenti che dicono: io appartengo a Cristo e pertanto voglio frequentare tutti i miei fratelli in Cristo, pregare con loro, adorare il nostro Padre Celeste.

Luca 4:23-27 Ed egli disse loro: Certo, voi mi citerete questo proverbio: Medico, cura te stesso; fa’ anche qui nella tua patria tutto quello che abbiamo udito essere avvenuto in Capernaum!

Ma egli disse: In verità vi dico che nessun profeta è ben accetto nella sua patria.

Anzi, vi dico in verità che ai dì d’Elia, quando il cielo fu serrato per tre anni e sei mesi e vi fu gran carestia in tutto il paese, c’eran molte vedove in Israele; eppure a nessuna di esse fu mandato Elia, ma fu mandato a una vedova in Sarepta di Sidon. E al tempo del profeta Eliseo, c’eran molti lebbrosi in Israele; eppure nessun di loro fu mondato, ma lo fu Naaman il Siro.

Anche oggi può avvenire questo, molte anime che frequentano le varie chiese che si nominano cristiane sono malate e muoiono perché non discernono il corpo di Cristo, e delle anime che ricevono dei servi di Dio sono guariti dalle infermità.

Tutte le vedove che erano in Israele soffrirono la carestia, una vedova che era in Sarepta, una città fenicia fra Tiro e Sidone, quella vedova ricevette il profeta Elia, profeta che era perseguitato dalla sua stessa patria, ella fu sfamata mentre Israele moriva di fame. Al tempo del successore del profeta Elia, in Israele c’erano molti lebbrosi e nessuno do loro fu guarito, ma lo fu Naaman il Siro.

A volte possiamo essere spinti dalla nostra carne a fare qualcosa che non è secondo il piano di Dio.

Il profeta Elia ed Eliseo erano guidati dal Signore e operavano secondo la Sua volontà.

II Re 13:14 Or Eliseo cadde malato di quella malattia che lo dovea condurre alla morte.; e Joas, re d’Israele, scese a trovarlo, pianse su lui, e disse: “Padre mio, padre mio! Carro d’Israele e sua cavalleria!”.

II Cronache 16:12 Il trentanovesimo anno del suo regno, Asa ebbe una malattia ai piedi; la sua malattia fu gravissima; e, nondimeno, nella sua malattia non ricorse all’Eterno, ma ai medici.

Salmi 103:3 Egli è quel che ti perdona tutte le tue iniquità , che sana tutte le tue infermità.

Giacomo 5:14-16 C’è qualcuno fra voi infermo? Chiami gli anziani della chiesa, e preghino essi su lui, ungendolo d’olio nel nome del Signore; e la preghiera della fede salverà il malato, e il Signore lo ristabilirà; e s’egli ha commesso dei peccati, gli saranno rimessi. Confessate dunque i falli gli uni agli altri, e pregate gli uni per gli altri onde siate guariti; molto può la supplicazione del giusto, fatta con efficacia.

Per essere guariti è necessario che ci sia l’umiltà di confessare i falli gli uni agli altri, e pregare gli uni per gli altri, prima una guarigione spirituale e dopo una guarigione fisica.

La preghiera della fede salverà il malato, e di conseguenza il Signore lo ristabilirà e se quella malattia è conseguenza di peccato, i peccati gli saranno perdonati.

Chi non ammette i propri peccati e si accosta indegnamente al corpo di Cristo, è perdonato? NO DI CERTO !..

Ebrei 12:6 perché il Signore corregge colui ch’Egli ama, e flagella ogni figliuolo ch’Egli gradisce.

La malattia, può anche essere un flagello per i figliuoli che Egli gradisce e vuole santificare.

Pace del Signore

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3 comments

    • Daniele on 3 Giugno 2012 at 08:51

    Pace, condivido pienamente. Il Signore ci aiuti a discernere il corpo del Signore…….. oggi si cerca apparenza e perfezione esteriore ma oggi è il tempo che il Signore manda i suoi servi dagli storpi, ciechi, zoppi….. ma affamati di Gesù…. quindi che il Signore Gesù ci aiuti a discernere il suo corpo. Egli fa Grazia agli umili ed abbassa i superbi…. certo noi non siamo umili e non possaimo dirlo da noi stessi…. ma chi si identifica con l’umiliazione del vero umile (Gesù) è sulla buona strada.
    Pace del Signore Gesù che si è abbassato fino a noi ……….

    • Pesce Alfonso on 25 Ottobre 2012 at 18:17

    Shalom, questo tuo insegnamento, l’ ho era per i primi cristiani, ed è attuale oggi… le esortazioni di Paolo incoraggiano a vivere per lo Spirito, e non per le apparenze, che facilmente ingannano i più semplici…nel’ attualità si evidenziano disordini , opere dell’ uomo, non ispirati dallo Spirito di Cristo Gesù…tanti corrono per vedere, ricevere, eppure il Signore non è lungi da nessuno, se solo lo si invocasse con fede: basterebbe quel tantino di fede come c’ è lo insegna il Signore, potremmo spostare i monti. Non correndo a destra e a sinistra…”Diranno il Signore è l’ ha, Egli opera in quel posto , di quel fratello si dice che il Signore fa cose strabilianti, e si corre, si corre, ci sono troppi giocolieri, e molti osservano l’ uomo e non aprono il cuore al loro Dio…” < Preghiamo che il Signore sia Lui la nostra guida , e non altri…. Dio ci benedica . ..

    1. PACE CARO FRATELLO, IL SIGNORE TI BENEDICA INSIEME ALLA CASA TUA

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