Giovanni 3:30 Bisogna che egli cresca, e che io diminuisca.
Io 1 Il proprio essere nella coscienza che ha di sé : mette il proprio io davanti a tutto. 2 (filos.) Il soggetto pensante e consapevole di sé, in contrapposizione al mondo esterno.
Possiamo dire che il nostro io non è altro che il nostro essere, il concetto che abbiamo di noi stessi in contrapposizione agli altri; il nostro io determina il nostro carattere, la nostra personalità, il nostro modo di presentarci a coloro che ci circondano.
Un io forte e predominante, si manifesta con un carattere prepotente che cerca in tutti i modi di imporre il proprio io su quello degli altri; lo fa a tutti i costi a scapito delle persone che gli stanno intorno, ed arriva anche alla violenza verbale ed anche fisica.
Un io forte e dominante non ammette i propri errori, e pertanto non dimostra alcun pentimento anche quando sa di avere peccato, questo è l’io degli orgogliosi che non si piegano facilmente.
toglierà solo quando il nostro io sarà frantumato e triturato e ci saremo veramente ravveduti e convertiti dalle vie malvagie e confesseremo il nostro peccato dinanzi a Dio ed a coloro che abbiamo offeso.
I Pietro 4:17 Perciocchè, egli [è] il tempo che il giudizio cominci dalla casa di Dio ; e se [comincia] prima da noi, qual sarà la fine di coloro che non ubbidiscono all’evangelo di Dio?
Ebrei 12:28-29 Perciò, ricevendo un regno che non può essere scosso, siamo riconoscenti, e offriamo così a Dio un culto accettevole, con riverenza e timore! Perché il nostro Dio è anche un fuoco consumante.
Il nostro io ci fa essere giudici rigorosi degli altri, e clementi verso noi stessi.
In Italia ci sono tre livelli di giudizio: il primo, l’appello, ed infine la Cassazione che dovrebbe mettere fine al processo.
Possiamo dire che il pubblico ministero, cioè l’accusa è sempre il diavolo ed i suoi “avvocati” che vogliono vedere l’imputato condannato e non sono disposti a perdonarlo, anzi non fanno altro che cercare di dimostrare la sua colpevolezza con prove più o meno vere.
Pertanto il vero o presunto colpevole ha contro il pubblico ministero e gli avvocati dell’accusa.
Il giudice dovrebbe essere imparziale e dare un giusto verdetto.
L’imputato ha il sua avvocato di fiducia che lo assiste e che non vuole vederlo condannato, e chiede l’assoluzione o tutte le attenuanti per avere minore pena, questo fa l’avvocato della difesa.
Il giudice dovrebbe essere sopra le parti, esaminare l’accusa e la difesa ed emettere la sentenza.
La sentenza deve essere correlata dalle motivazioni, e dagli articoli di legge.
Nonostante questo, la sentenza può essere impugnata nel giudizio d’appello che può confermare o ribaltare il primo giudizio, insomma il secondo giudice può dare un giudizio diverso, pur citando articoli del codice può giungere ad un’altra conclusione ed emanare una sentenza diversa con altre motivazioni. Il giudizio della Cassazione giudicherà il giudizio dei giudici ed emetterà una sentenza che potrà essere diversa dalle prime due, ed annullare le precedenti sentenze.
Solo quella è la sentenza definitiva che mette fine al processo.
Possiamo paragonare il primo ed il secondo livello, al mio o al tuo giudizio, e la Cassazione al giudizio di Dio. In tutti i casi, quando accusiamo qualcuno dimostriamo di averlo giudicato e condannato nel nostro cuore, e vogliamo che lo facciano anche altri, e li chiamiamo a giudicare.
Purtroppo quasi sempre siamo pronti a giudicare, ad accusare per difendere il nostro io, e la cosa assurda che a volte pensiamo di difendere Dio e di sostituirci al Suo giudizio.
Matt.7:1 NON giudicate, acciocchè non siate giudicati. 2 Perciocchè, di qual giudizio voi giudicherete, sarete giudicati; e della misura che voi misurerete, sarà altresì misurato a voi.
Gesù dice che sarà usato da Dio verso di noi, lo stesso metro che usiamo verso gli altri.
Matt. 12:36 Or io vi dico che gli uomini renderanno ragione, nel giorno del giudizio, eziandio d’ogni oziosa parola che avranno detta. 37 Perciocchè, per le tue parole tu sarai giustificato, ed altresì per le tue parole sarai condannato.
Matt 5: 7 Beati i misericordiosi, perciocchè misericordia sarà loro fatta.
1°Giov.2: 2:1 Figliuoletti miei, io vi scrivo queste cose, acciocchè non pecchiate; e se pure alcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre, cioè Gesù Cristo giusto.
Quando il nostro io è frammentato da Dio, riconosceremo le nostre miserie, i nostri peccati di giudizio verso gli altri ed assoluzione verso noi stessi, e confesseremo i nostri errori al Nostro Avvocato ed Egli intercederà presso il Padre chiedendo la Sua clemenza.
Se invece ci troviamo dalla parte dei giudici, del pubblico ministero, o dell’avvocato dell’accusa, saremo contro il Sommo Giudice e contro l’Avvocato della Difesa.
L’Amore di Dio è il martello che frantuma il nostro io, mi debbo esaminare del continuo e sapere se il mio io è stato frantumato.
Possiamo essere discepoli del Signore accusando, giudicando e condannando gli altri?
Certamente dobbiamo condannare il peccato, ma avere misericordia e non accusare e con e condannare coloro che sbagliano.
Quanto prego io per coloro che sbagliano? Vorrei essere giudicato da Dio con lo stesso rigore che giudico gli altri? Sono infallibile? Sono stato costituito giudice di Cassazione? Sono stato costituito pubblica accusa…avvocato dell’accusa? Il mio io è stato frantumato” ho un cuore rotto e uno spirito contrito? Sono umile e mansueto?
Molti confutano a destra e sinistra, giudicano questo e quello senza misericordia, accusano quelli che non la pensano come loro e li condannano nei loro cuori.
Stiamo attenti a non giudicare e condannare coloro che il Signore ha giustificato ed eletti fin dalla fondazione del mondo, e che ancora possono essere schiavi dell’accusatore dei fratelli e non hanno conosciuto l’Amore di Dio e la Sua divina Parola come posso presumere IO, o TU.
Signore frantuma il mio io affinchè la mia vita si governata dal mio Dio.
Pace del Signore
F.llo Eliseo