Ebrei 12:4-11 Voi non avete ancora resistito fino al sangue, lottando contro il peccato; e avete dimenticata l’esortazione a voi rivolta come a figliuoli: Figliuol mio, non far poca stima della disciplina del Signore, e non ti perder d’animo quando sei da lui ripreso; perché il Signore corregge colui ch’Egli ama, e flagella ogni figliuolo ch’Egli gradisce.
È a scopo di disciplina che avete a sopportar queste cose. Iddio vi tratta come figliuoli; poiché qual è il figliuolo che il padre non corregga?
Che se siete senza quella disciplina della quale tutti hanno avuto la loro parte, siete dunque bastardi, e non figliuoli.
Inoltre, abbiamo avuto per correttori i padri della nostra carne, eppur li abbiamo riveriti; non ci sottoporremo noi molto più al Padre degli spiriti per aver vita?
Quelli, infatti, per pochi giorni, come parea loro, ci correggevano; ma Egli lo fa per l’utile nostro, affinché siamo partecipi della sua santità.
Or ogni disciplina sembra, è vero, per il presente non esser causa d’allegrezza, ma di tristizia; però rende poi un pacifico frutto di giustizia a quelli che sono stati per essa esercitati.
Proverbi 6:23 Poiché il precetto è una lampada e l’insegnamento una luce, e le correzioni della disciplina son la via della vita.
2° Corinti 2:1-4 Io avevo dunque meco stesso determinato di non venire a voi per rattristarvi una seconda volta.
Perché, se io vi contristo, chi sarà dunque colui che mi rallegrerà, se non colui che sarà stato da me contristato?
E vi ho scritto a quel modo onde, al mio arrivo, io non abbia tristezza da coloro dai quali dovrei avere allegrezza; avendo di voi tutti fiducia che la mia allegrezza è l’allegrezza di tutti voi.
Poiché in grande afflizione ed in angoscia di cuore vi scrissi con molte lagrime, non già perché foste contristati, ma perché conosceste l’amore che nutro abbondantissimo per voi.
2° Corinti 7:8-10 Poiché, quand’anche io v’abbia contristati con la mia epistola, non me ne rincresce; e se pur ne ho provato rincrescimento (poiché vedo che quella epistola, quantunque per un breve tempo, vi ha contristati), ora mi rallegro, non perché siete stati contristati, ma perché siete stati contristati a ravvedimento; poiché siete stati contristati secondo Iddio, onde non aveste a ricevere alcun danno da noi.
Poiché, la tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che mena alla salvezza, e del quale non c’è mai da pentirsi; ma la tristezza del mondo produce la morte.
L’apostolo Paolo, servo accreditato dal Signore, aveva ripreso energicamente la chiesa di Corinto, lo aveva fatto con la sua prima epistola, molti si erano contristati dalle parole dell’apostolo.
Si erano sentiti inizialmente offesi, non avrebbero mai pensato che Paolo avesse usato l’autorità conferitagli dal Signore per mettere ordine della chiesa di Corinto.
Paolo stesso si era dispiaciuto nel vedere che molti si erano contristati per la riprensione, quella epistola li aveva contristati per breve tempo, quella tristezza li aveva condotti a ravvedimento, Paolo si rallegra perché la riprensione e la tristezza della riprensione era secondo Dio e pertanto ha prodotto ravvedimento, Paolo non aveva nulla da pentirsi ma da rallegrarsi.
I servi di Dio non possono e non devono coccolare le anime ma debbono educarle nella disciplina del Signore, anche se a volte la disciplina produce una tristezza iniziale, chi si sottomette ne avrà una grande gioia quando a seguito della riprensione si sarà ravveduto.
La riprensione è la giusta medicina per i nostri mali spirituali, certamente è amara in bocca, ma quando l’abbiamo ingerita e mandata giù fino al nostro cuore, ella produce guarigione.
Non facciamo poca stima della medicina del Signore, ingeriamola subito, non lasciamola “scadere” nell’armadietto del nostro orgoglio o nel cassetto della nostra indifferenza.
Se non prendiamo la medicina, il nostro male peggiorerà, e sarà necessaria la medicina della correzione che può essere molto più amara della riprensione, se cerchiamo di rigettare la medicina della correzione, il Dottore dei Dottori ci porterà anche di forza nella Sua sala operatoria ed userà il Suo bisturi, cioè il Suo flagello, lo farà con i Suoi figli che Egli vuole guarire e che Egli gradisce.
Chi è senza la disciplina del Padre Celeste, non è figlio del Padre ma è bastardo.
bastardo A agg. 1 Nato da genitori non legittimamente coniugati. 2 Detto di animale o vegetale nato da incrocio fra due razze diverse. 3 (fig.) Spurio, corrotto | Irregolare, eterogeneo. B s. m. (f. -a ) 1 Figlio nato da un’unione illegittima (spec. spreg.). 2 Animale, spec. cane, bastardo.
Il Nostro Padre Celeste è coniugato legittimamente con la Sua Sposa attraverso il Suo Figliuolo Cristo Gesù, Lo Sposo Vero Dio e Vero Uomo che ha legittimamente coniugato la Sua Sposa che è formata da tutti i legittimi figli di Dio, chi non fa parte della Sposa è bastardo e non è figlio di Dio.
Pertanto il Padre riprende, ci figli che ama e che gradisce.
I figli del diavolo non sono figli di Dio, sono dei bastardi, figli nati da un’unione illegittima, sono un incrocio fra il diavolo e gli uomini, sono spuri e corrotti, sono il frutti di adulterio spirituale, sono figli della grande meretrice e del dragone che ella cavalca.
Se siamo figli di Dio, certamente nostro Padre ci riprenderà, ci correggerà e se necessario ci flagellerà per il nostro bene, non dobbiamo scoraggiarci quando Egli esercita la Sua disciplina.
L’apostolo Paolo aveva ripreso la chiesa di Corinto, lo aveva fatto nel nome del Signore.
riprensione s. f. (lett.) Rimprovero, biasimo, critica, disapprovazione: degno di -r.
correzione s. f. 1 Attività del correggere: la correzione dei compiti | Segno grafico che indica un errore in uno scritto: una correzione a penna. 2 Ammonimento, riprensione, rimprovero: ricevere una correzione | (est.) Punizione, castigo: casa di -c. 3 Modifica, miglioramento.
flagellare A v. tr. (io flagello ) 1 Sferzare col flagello | (est.) Battere o colpire con forza: la tempesta flagella i campi. 2 (lett.) Tormentare, vessare. B v. rifl. Percuotersi col flagello.
Siamo disposti ad accettare e ricevere la riprensione con umiltà e mansuetudine?
Coloro che si oppongono alla disciplina del Padre vanno incontro alla punizione del Padre.
Luca 12:47-48 Or quel servitore che ha conosciuto la volontà del suo padrone e non ha preparato né fatto nulla per compiere la volontà di lui, sarà battuto di molti colpi; ma colui che non l’ha conosciuta e ha fatto cose degne di castigo, sarà battuto di pochi colpi. E a chi molto è stato dato, molto sarà ridomandato; e a chi molto è stato affidato, tanto più si richiederà.
1° Giovanni 4:15-21 Chi confessa che Gesù è il Figliuol di Dio, Iddio dimora in lui, ed egli in Dio.
E noi abbiam conosciuto l’amore che Dio ha per noi, e vi abbiam creduto. Dio è amore; e chi dimora nell’amore dimora in Dio, e Dio dimora in lui.
In questo l’amore è reso perfetto in noi, affinché abbiamo confidanza nel giorno del giudizio: che quale Egli è, tali siamo anche noi in questo mondo.
Nell’amore non c’è paura; anzi, l’amor perfetto caccia via la paura; perché la paura implica apprensione di castigo; e chi ha paura non è perfetto nell’amore.
Noi amiamo perché Egli ci ha amati il primo.
Se uno dice: io amo Dio, e odia il suo fratello, è bugiardo; perché chi non ama il suo fratello che ha veduto, non può amar Dio che non ha veduto.
E questo è il comandamento che abbiam da lui: che chi ama Dio ami anche il suo fratello.
Apocalisse 3:17-19 Poiché tu dici: Io son ricco, e mi sono arricchito, e non ho bisogno di nulla e non sai che tu sei infelice fra tutti, e miserabile e povero e cieco e nudo, io ti consiglio di comprare da me dell’oro affinato col fuoco, affinché tu arricchisca; e delle vesti bianche, affinché tu ti vesta e non apparisca la vergogna della tua nudità; e del collirio per ungertene gli occhi, affinché tu vegga.
Tutti quelli che amo, io li riprendo e li castigo; abbi dunque zelo e ravvediti.
Matteo 25:46 E questi se ne andranno a punizione eterna; ma i giusti a vita eterna.
Gli empi, i figli del diavolo avranno una punizione eterna, una punizione che giammai potrà portarli a ravvedimento perché è eterna, non ha principio e non avrà mai fine.
Questo tipo di punizione è una condanna eterna e non una punizione a fini educativi e correttivi.
I Timoteo 3:6 che non sia novizio, affinché, divenuto gonfio d’orgoglio, non cada nella condanna del diavolo.
Giuda 1:4 Perciocchè son sottentrati certi uomini, i quali già innanzi ab antico sono stati scritti a questa condannazione; empi, i quali rivolgono la grazia dell’Iddio nostro a lascivia, e negano il solo Dio e Padrone, il Signor nostro Gesù Cristo.
I figli di Dio possono avere delle punizioni temporanee, loro hanno vita eterna e pertanto la condanna del diavolo non può mutare l’assoluzione in Cristo Gesù, assoluzione eterna.
eterno A agg. 1 Che non ebbe principio e non avrà fine, che è durato e durerà sempre: Dio è -E.
Ciò che è eterno è fuori dal tempo e dallo spazio, nessuno può misurare il “tempo” eterno perché l’eternità non ha tempo come l’infinito non ha spazio e neanche tempo.
I Pietro che dalla potenza di Dio, mediante la fede, siete custoditi per la salvazione che sta per esser rivelata negli ultimi tempi.
II Timoteo Or sappi questo, che negli ultimi giorni verranno dei tempi difficili;
E disse: “Ecco, io ti farò conoscere quello che avverrà nell’ultimo tempo dell’indignazione; poiché si tratta del tempo fissato per la fine.
ell’ultimo tempo vi saranno degli schernitori che cammineranno secondo le loro empie concupiscenze.
La Parola di Dio dichiara apertamente che ci saranno gli ultimi tempi, gli ultimi giorni e l’ultimo tempo, dopo il quale il tempo non ci sarà più ed allora tutto rientrerà nell’eternità senza tempo.
L’ultimo tempo è il tempo fissato per la fine del tempo, è la fine del tempo, dello spazio e del visibile, è la fine del millennio che sarà seguito dalla battaglia di Gog e Magog e dal giudizio finale e dalla condannazione eterna del diavolo e di tutti i suoi figli e di tutti gli spiriti immondi.
2° Pietro 3:10-13Ma il giorno del Signore verrà come un ladro; in esso i cieli passeranno stridendo, e gli elementi infiammati si dissolveranno, e la terra e le opere che sono in essa saranno arse.
Poiché dunque tutte queste cose hanno da dissolversi, quali non dovete voi essere, per santità di condotta e per pietà, aspettando ed affrettando la venuta del giorno di Dio, a cagion del quale i cieli infocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si struggeranno?
Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, ne’ quali abiti la giustizia.
Il giorno di Dio è il giorno del giudizio finale, il giorno in cui la chiesa tornerà nel cielo, nella Gerusalemme Celeste della quale è figlia, allora sarà la fine del tempo, dello spazio e del visibile che verrà assorbito dall’eternità, dall’infinito e dall’invisibile Iddio Onnipotente.
I figli di Dio sono disciplinati dal loro Padre, solo i figli disciplinati possono essere testimoni di Cristo, quelli che danno cattiva testimonianza vengono ripresi, corretti e flagellati, affinché abbiano timore di Dio Padre, Sapienza ed intelligenza per fuggire il male ed onorare il Padre loro.
Efesini 6:4 E voi, padri, non provocate ad ira i vostri figliuoli, ma allevateli in disciplina e in ammonizione del Signore.
Proverbi 20:11 Anche il fanciullo dà a conoscere con i suoi atti se la sua condotta sarà pura e retta.
Proverbi 22:6 Inculca al fanciullo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se ne dipartirà.
Proverbi 22:15 La follia è legata al cuore del fanciullo, ma la verga della correzione l’allontanerà da lui.
Proverbi 23:13 Non risparmiare la correzione al fanciullo; se lo batti con la verga, non ne morrà;
Proverbi 29:15 La verga e la riprensione dànno sapienza; ma il fanciullo lasciato a sé stesso, fa vergogna a sua madre.
Il compito prioritario dei genitori verso i figli, non è soltanto quello di procurare il loro sostentamento ed il loro benessere terreno ma quello di allevare i loro figli in disciplina e in ammonizione del Signore.
Vedendo il comportamento di un fanciullo, i suoi atti ci dicono se la sua condotta futura sarà pura e retta, oppure sarà impura e scorretta, i genitori che comprendono la grande responsabilità che hanno dinanzi a Dio e dinanzi alla società, si rendono conto di come stanno crescendo i loro figli e pertanto sanno come disciplinarli e correggerli e se necessario portarli in ogni modo ad avere timore dei propri genitori e far loro comprendere che non sono loro i capi famiglia.
Un buon genitore deve inculcare ( specie col proprio esempio ) la condotta che il fanciullo deve tenere in casa, a scuola e nella società, questo trasferimento di valori deve essere il bagaglio dei valori che vivono i genitori stessi, solo così l’insegnamento sarà credibile per i figli.
Se un genitore dice le parolacce, è aggressivo e violento, bestemmia, è ineducato o maleducato; come potrà educare i figli? Potrà trasferire a loro un’eredità che non possiede?
La follia è legata al cuore del fanciullo, dei genitori che non correggono loro stessi sono folli e pertanto non possono correggere i loro figli se prima non si lasciano correggere dal Signore.
A volte i genitori debbono essere corretti dalla verga del Signore, per potere poi correggere i loro figli con la verga ed allevarli in disciplina del Signore.
2° Samuele 7:14-15 Io sarò per lui un padre, ed egli mi sarà figliuolo; e, se fa del male, lo castigherò con verga d’uomo e con colpi da figli d’uomini, ma la mia grazia non si dipartirà da lui, come s’è dipartita da Saul, ch’io ho rimosso d’innanzi a te.
Così si espresse il Signore attraverso il profeta che parlava a Davide riguardo a Salomone, il Signore tratta Salomone come figlio e pertanto se fa del male lo castiga.
Chi non riprende, corregge e castiga i propri figli, non li tratta da figli ma da estranei che convivono in casa e che possono fare tutto quello che vogliono, e che non debbono rendere conto a nessuno.
Molti padri e molte madri non si prendono cura dei propri figli, li lasciano in balia della loro follia.
Un fanciullo lasciato a se stesso, fa vergogna al padre ed alla madre che lo hanno abbandonato alla sua follia di fanciullo.
A volte i genitori che vedono i figli che si comportano male, dicono loro: non ti vergogni?
Sono loro che dovrebbero vergognarsi di non avere disciplinato i figli fin dalla loro fanciullezza.
Proverbi 13:24 Chi risparmia la verga odia il suo figliuolo, ma chi l’ama, lo corregge per tempo.
Tutti i genitori diciamo di amare i nostri figli, anzi chi vizia i figli e permette loro di fare tutto quello che vogliono, da loro dei soldi per divertirsi, non si interessa di quello che fanno, che li lascia tornare a casa a qualunque ora e frequentare qualunque compagnia, insomma i genitori che credono di amare tanto i loro figli e non li correggono, non li amano ma li odiano e fanno loro del male e non li correggono per tempo, facendoli crescere come degli anarchici senza alcuna regola.
Purtroppo molti giovani spesso prendono delle vie senza ritorno, la maggior parte di loro hanno avuto alle spalle dei genitori che non li hanno corretti, e che magari erano impegnati a litigare fra loro o ad accumulare dei beni terreni, e non si accorgevano del male che facevano ai loro figli.
Come genitori, se abbiamo dei figli ancora in casa, ci dovremo chiedere: amo i miei figli o li odio?
Dobbiamo stare anche molto attenti a non avere riguardi personali, le regole debbono essere rispettate da tutti, prima dai genitori e dopo dai figli che fin quando abitano nella casa paterna, debbono sottostare alla disciplina del padre e della madre che debbono sottostare alla disciplina del Signore e non accusarsi a vicenda dicendo: la colpa è tua che non li hai saputi educare!…
L’educazione dei figli la deve dare il padre e la madre, così come li hanno concepiti insieme li debbono educare insieme, riconoscendo il proprio ruolo.
A volte molti credenti chiedono preghiera per i loro figli, e non si rendono conto che se cambiassero loro, cambierebbero anche i loro figli essendo disciplinati da genitori disciplinati dal Signore.
A volte proprio i genitori sono di scandalo per i loro figli e per l’evangelo di Cristo Gesù.
La misura di quanto amiamo i nostri figli è uguale alla misura di correzione che impartiamo loro.
Il Signore riprende, corregge e flagella il figliuolo che ama; se amiamo i nostri figli dello stesso Amore del Padre nostro, non possiamo trascurare la correzione, se lo facciamo non li trattiamo da figli ma da bastardi, come se non siamo loro genitori.
Pertanto molti genitori pensano che sia l’asilo, la scuola elementare, quella media…..insomma non correggono i loro figli e demandando ad altri il ruolo di educatori dei propri figli.
Con immenso piacere si concepiscono i figli, basta un attimo per divenire padre e madre biologica di un figlio, ma dopo bisogna essere dei veri padri e delle vere madri che di pari consentimento debbono pilotare la nave della vita sulla quale ci sono i loro figli, i quali non hanno chiesto di salire sulla nostra nave, ma che dovrebbero essere il prodotto del nostro amore coniugale che non si è coniugato solo quando li abbiamo concepiti, ma si deve coniugare tutti i giorni.
Se permettiamo che i nostri figli, o una nostra figlia, un nostro figlio provochi della falle nella nave in cui naviga la nostra famiglia, mettiamo a repentaglio l’incolumità fisica e terrena della nostra famiglia, certamente in casi del genere i genitori interverremo energicamente, cercheremo di impedire che qualcuno provochi delle falle e faccia perire genitori e figli.
Questo energico intervento deve essere fatto dai genitori, i quali sono il comandante (padre) ed il comandante in seconda (madre), i passeggeri sono i figli.
Oggi manca la disciplina nelle case, nelle chiese, nella società, pertanto esiste una forma di ribellione diffusa, il Signore continua ad usare la Sua verga.
Pace del Signore
F.llo Eliseo