Feb 16

LA COMUNICAZIONE E LA COMUNIONE

omunicazione s. f. 1 (raro) Trasmissione: comunicazione di calore | Il portare qlco. a conoscenza di altri: comunicazione di notizie | Mezzi di comunicazione di massa, il complesso della stampa e dei mezzi audiovisivi | (est.) Ciò che si porta a conoscenza, annuncio: fare una comunicazione | Relazione a congresso, accademia e sim. 2 Scambio di messaggi fra un emittente e un ricevente: comunicazione verbale, non verbale | (gener.) Contatto per comunicare: essere in comunicazione con qlcu. | Mezzo con cui si comunica: comunicazioni telegrafiche, telefoniche; la comunicazione (telefonica) è stata interrotta. 3 Collegamento materiale, passaggio e sim.: corridoio di comunicazione fra due stanze | spec. al pl. Collegamento attuato con mezzi di trasporto: comunicazioni terrestri, marittime, aeree.

1° Giovanni 1:6 -7 Se diciamo che abbiam comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità; ma se camminiamo nella luce, com’Egli è nella luce, abbiam comunione l’uno con l’altro, e il sangue di Gesù, suo Figliuolo, ci purifica da ogni peccato.

comunione s. f. 1 Comunanza: comunione di interessi, di sentimenti. 2 Il dividere con altri il diritto di proprietà su un medesimo bene: comunione di beni.

Filippesi 2:1-2 Se dunque v’è qualche consolazione in Cristo, se v’è qualche conforto d’amore, se v’è qualche comunione di Spirito, se v’è qualche tenerezza d’affetto e qualche compassione, rendete perfetta la mia allegrezza, avendo un medesimo sentimento, un medesimo amore, essendo d’un animo, di un unico sentire.

Qualche consolazione in Cristo, qualche conforto d’amore, qualche comunione di Spirito, qualche tenerezza d’affetto e qualche compassione non possono realizzarsi senza che ci sia una vera comunione ed una comunicazione che permette di consolare, confortare, esprimere tenerezza e compassione ed amore fraterno.
Comunione e comunicazione sono i due binari sul quale viaggia il treno dell’Amore di Dio.
Treno sul quale debbono viaggiare verso il cielo tutti coloro che hanno l’Amore di Dio che è stato sparso nei loro cuori per mezzo dello Spirito Santo che fa di tutti i credenti un unico corpo, il Corpo di Cristo, corpo che non può e non deve essere diviso ma unito dall’amore fraterno.
La mancanza di comunicazione è mancanza di dialogo, mancanza di comunione, di conversazione fraterna ed amichevole, viene a mancare la parola che permetteva di con-versare, di manifestare attraverso le parole quello che c’è nel cuore.
Per avere comunione è necessario avere delle cose di comune interesse e di sentimenti e così condividere con altri i propri interessi ed i propri sentimenti, ed attraverso la comunicazione avere comunione. La com-unione è unione e l’unione è forza e potenza per attuare uno stesso progetto.
Coloro che avevano progettato di costruire le famosa Torre di Babele avevano comunicazione fra loro, infatti parlavano una stessa lingua, avevano uno stesso progetto, pari consentimento, comunione fra loro per realizzare la Torre, il perdurare di questa condizione avrebbe consentito loro di portare a termine il loro progetto.

Genesi 11:5-8 E l’Eterno discese per vedere la città e la torre che i figliuoli degli uomini edificavano.
E l’Eterno disse: “Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti il medesimo linguaggio; e questo è il principio del loro lavoro; ora nulla li impedirà di condurre a termine ciò che disegnano di fare.
Orsù, scendiamo e confondiamo quivi il loro linguaggio, sicché l’uno non capisca il parlare dell’altro!”
Così l’Eterno li disperse di là sulla faccia di tutta la terra, ed essi cessarono di edificare la città.

Il Signore stesso dichiara che quella comunione di linguaggio e di intenti porterà a termine il loro programma.
Il Signore non approva quel programma e per impedire la costruzione della Torre di Babele confonde il loro linguaggio, la comunicazione viene interrotta: l’uno non capisce il linguaggio dell’altro. Parlano ma non si capiscono e questo interrompe la loro comunione e provoca delle separazioni perché hanno una parola diversa, cessano di edificare la città e vengono dispersi.
Ognuno è unito all’altro che parla la sua stessa lingua, che ha la sua stessa parola.
Prima erano un popolo di edificatori, adesso sono tanti popoli che non stanno edificando nulla e che sono sparsi sulla faccia della terra alla ricerca di terra nella quale stanziarsi.
Babilonia significa confusione, gli edificatori di quella Torre si affaticarono in vano e furono con-fusi, con-fondere significa fondere insieme vari metalli e vari elementi chimici e farne una “lega”.

lega1 o (region.) liga s. f. 1 Associazione fra privati o gruppi sociali per il perseguimento di determinati scopi: lega operaia, sindacale; lega doganale | Accordo, alleanza politica, militare e anche commerciale: lega di Cambrai; SIN. Coalizione | Lega lombarda, (st.) coalizione di comuni lombardi, emiliani e veneti costituitasi nel 1167 contro Federico I Barbarossa | (polit.) Lega Nord, movimento politico che sostiene le autonomie regionali rispetto al potere centralizzato. 2 (est.) Accordo di più persone che agiscono per conseguire il proprio utile: far lega con qlcu. 3 (sport) Federazione: Lega Nazionale Calcio. 4 (chim.) Soluzione solida di un metallo con uno o più elementi chimici, ottenuta spec. per fusione, con proprietà diverse da quelle degli elementi che la costituiscono | Lega leggera, costituita da un metallo leggero, come alluminio, magnesio o titanio | Oro, argento, di bassa -l, nei quali c’è un’alta percentuale di metallo poco pregiato | (fig.) Gente di bassa -l, di animo vile. ETIMOLOGIA: da legare (1).

Coloro che volevano costruire la Torre di Babele, avevano fatto lega fra loro, si erano fusi insieme ed avevano formato un popolo ma non erano un popolo.

Genesi 11:1-4 Or tutta la terra parlava la stessa lingua e usava le stesse parole.
E avvenne che, essendo partiti verso l’Oriente, gli uomini trovarono una pianura nel paese di Scinear, e quivi si stanziarono.
E dissero l’uno all’altro: “Orsù, facciamo dei mattoni e cociamoli col fuoco!” E si valsero di mattoni invece di pietre, e di bitume invece di calcina.
E dissero: “Orsù, edifichiamoci una città ed una torre di cui la cima giunga fino al cielo, e acquistiamoci fama, onde non siamo dispersi sulla faccia di tutta la terra”.

Loro avevano paura di essere dispersi perché non erano uniti, non erano un popolo, l’unica cosa che li univa era la lingua, il riuscire a parlare fra loro li mise in condizione di elaborare un comune disegno: costruire una città ed una torre la cui cima giunga al cielo, e acquistare fama per non essere dispersi sulla faccia di tutta la terra.
Nonostante parlavano la stessa lingua ed erano una lega, non erano uno e pertanto potevano essere facilmente divisi, potevano essere separati i vari metalli ed i vari composti chimici.
Questa separazione avvenne togliendo il collante che teneva uniti i vari componenti: la comunicazione attraverso un unico linguaggio.
Togliendo il collante i componenti si separarono e furono dispersi in una diaspora sulla terra.
Fra loro non poteva esserci più dialogo, non potevano avere comunione e si scomunicavano a vicenda, erano barbari l’uno all’altro e alla fine si fecero la guerra odiandosi l’un l’altro.
Dio stesso mise inimicizia fra loro, lo fece perché la costruzione di quella città e di quella torre non era gradita a Lui, stavano costruendo con mattoni invece di pietre, e con bitume invece di calcina.

mattone A s. m. 1 Laterizio a forma parallelepipeda, pieno o forato, fabbricato con argilla comune e cotto al forno, che si impiega nelle costruzioni.

bitume s. m. Miscela di idrocarburi solidi o semisolidi usata spec. per rivestimenti stradali.

idrocarburo s. m. Ciascuno dei composti organici formati esclusivamente di carbonio e idrogeno.
pietra s. f. Frantume di roccia usato come materiale da costruzione o per ornamento: muro di pietra | Pietra concia, concio | Pietra preziosa, minerale di grande valore adatto ad essere tagliato a gemma | Pietra dura, con apparenza simile al marmo ma di maggior durezza |

calce s. f. Composto solido, bianco, poroso, avidissimo di acqua, ottenuto per decomposizione del calcare in appositi forni; usato per formare malte da costruzione e per imbiancare | Calce viva, ossido di calcio puro, senz’acqua | Calce spenta, idrossido di calcio, ottenuto trattando con acqua la calce viva.

calcare s. m. 1 Roccia sedimentaria costituita prevalentemente da calcite. 2 Deposito di carbonato di calcio lasciato dall’acqua su tubi, rubinetti, apparecchi e sim.

Le pietre erano frammenti di roccia, la calce proveniva dal calcare che è roccia sedimentaria.

I mattoni erano fatti d’argilla ed erano gli uomini a stabilirne la forma e la grandezza e rappresentano l’uomo e la sua carnalità.

Il bitume o la pece provengono da composti organici, vengono dalle viscere della terra e sono neri e rappresentano l’oscurità e le tenebre, il bitume è l’opposto della calce che è bianca ed avida d’acqua e rappresenta l’Amore di Dio che deve unire tutte le pietre viventi che sono i cristiani.

1° Pietro 2:1-7 Gettando dunque lungi da voi ogni malizia, e ogni frode, e le ipocrisie, e le invidie, ed ogni sorta di maldicenze, come bambini pur ora nati, appetite il puro latte spirituale, onde per esso cresciate per la salvezza, se pure avete gustato che il Signore è buono.
Accostandovi a lui, pietra vivente, riprovata bensì dagli uomini ma innanzi a Dio eletta e preziosa, anche voi, come pietre viventi, siete edificati qual casa spirituale, per esser un sacerdozio santo per offrire sacrifici spirituali, accettevoli a Dio per mezzo di Gesù Cristo.
Poiché si legge nella Scrittura: Ecco, io pongo in Sion una pietra angolare, eletta, preziosa; e chiunque crede in lui non sarà confuso.
Per voi dunque che credete ell’è preziosa; ma per gl’increduli la pietra che gli edificatori hanno riprovata è quella ch’è divenuta la pietra angolare, e una pietra d’inciampo e un sasso d’intoppo.

La “calce” unisce le pietre ed esse hanno comunione, formando così la casa spirituale, per essere un sacerdozio santo per offrire sacrifici spirituali, accettevoli a Dio per mezzo di Gesù Cristo.
Se mancano queste condizioni non si offre nulla di accettevole al Padre Nostro Celeste.

Salmi 127:1 Se l’Eterno non edifica la casa, invano vi si affaticano gli edificatori; se l’Eterno non guarda la città, invano vegliano le guardie.

Il Signore edifica la Sua casa con pietre viventi e calce, i vari edificatori si affaticano a formare mattoni, in molte scuole di formazione si formano gli edificatori che “edificano” con mattoni e bitume, con paglia, stoppia, legno…non quello della croce.

1° Corinti 3:9-13 Poiché noi siamo collaboratori di Dio, voi siete il campo di Dio, l’edificio di Dio.
Io, secondo la grazia di Dio che m’è stata data, come savio architetto, ho posto il fondamento; altri vi edifica sopra. Ma badi ciascuno com’egli vi edifica sopra; poiché nessuno può porre altro fondamento che quello già posto, cioè Cristo Gesù.
Ora, se uno edifica su questo fondamento oro, argento, pietre di valore, legno, fieno, paglia, l’opera d’ognuno sarà manifestata, perché il giorno di Cristo la paleserà; poiché quel giorno ha da apparire qual fuoco; e il fuoco farà la prova di quel che sia l’opera di ciascuno.

La comunicazione e la comunione manca nelle case, nelle chiese, fra chiesa e chiesa, fra fratello e fratello,fra sorella e sorella, fra ministri e ministri.
Molti fratelli e sorelle in Cristo ricevono nelle loro case i loro fratelli e sorelle inconvertiti, vanno liberamente a trovarli alle loro case, conversano spesso più delle cose del mondo, mangiano spesso con loro, ovviamente non è peccato ricevere o andare a trovare i nostri familiari terreni.
Invece è peccato impedire di visitare e non visitare i nostri fratelli e le nostre sorelle in Cristo, avere riguardi personali e ricevere o far ricevere solo i fratelli della propria Comunità.
I figli di Dio debbono seguire le orme del Buon Pastore, Egli vuole che ci amiamo del Suo Amore.

Marco 9:37-41 Chiunque riceve uno di tali piccoli fanciulli nel nome mio, riceve me; e chiunque riceve me, non riceve me, ma colui che mi ha mandato.
Giovanni gli disse: Maestro, noi abbiam veduto uno che cacciava i demonî nel nome tuo, il quale non ci seguita; e glielo abbiam vietato perché non ci seguitava.
E Gesù disse: Non glielo vietate, poiché non v’è alcuno che faccia qualche opera potente nel mio nome, e che subito dopo possa dir male di me.
Poiché chi non è contro a noi, è per noi.
Perché chiunque vi avrà dato a bere un bicchiere d’acqua in nome mio perché siete di Cristo, in verità vi dico che non perderà punto il suo premio.

I discepoli avevano ancora un concetto carnale dell’opera di Dio, loro pensavano di avere il monopolio, credevano che solo quelli che appartenevano al loro gruppo erano stati autorizzati a lavorare nel campo del Signore. Giovanni, insieme ad altri discepoli avevano visto un tale che cacciava i demoni nel Nome di Gesù, pensavano che avevano l’autorità di vietare a qualcuno di cacciare i demoni, si vestono di un’autorità che non era loro stata data, pensano di essere approvati dal Signore. Gesù li rimprovera dicendo: Non glielo vietate!….
Oggi molti uomini che dicono di essere discepoli ed apostoli di Cristo dicono: io ti vieto di visitare i fratelli! Io ti vieto di sgridare i demoni! Io ti vieto di ricevere i fratelli che non ci seguono! Io ti vieto di pregare nelle case se non sei da noi autorizzato! Io ti vieto di ammaestrare, solo noi abbiamo la sana dottrina! Io ti vieto perché non sei un ministro di culto riconosciuto dai religiosi e dallo Stato! Io ti vieto di pregare o di testimoniare nella mia Comunità!…io ti vieto di profetizzare! Io ti vieto di dare un bicchiere d’acqua nel Nome di Gesù a coloro che sono di Cristo! Io ti vieto di avere comunione fraterna con i figli di Dio che non ci seguono, che non frequentano il nostro gruppo di preghiera! Io ti vieto, io ti ordino, io, io, io, non Dio che dice: non glielo vietate!..
Molti si reputano edificatori che non debbono permettere a nessuno di edificare insieme a loro, hanno paura che qualcuno possa accorgersi del materiale che usano, che qualcuno non sia disposto a sottostare ai loro divieti, a qualcuno che potrebbe dir loro: giudicate voi se dobbiamo ubbidire a Dio, o agli uomini? Sta scritto e sta altresì scritto?
La Bibbia non ci dice se quell’uomo che sgridava i demoni nel Nome di Gesù, smise di sgridare i demoni quando i discepoli glielo vietarono, ma sappiamo con certezza cosa disse Gesù: non lo vietate….i discepoli erano gelosi, credevano di potere vietare o autorizzare.

Numeri 11:26-29 Intanto, due uomini, l’uno chiamato Eldad e l’altro Medad, erano rimasti nel campo, e lo spirito si posò su loro; erano fra gl’iscritti, ma non erano usciti per andare alla tenda; e profetizzarono nel campo. Un giovine corse a riferire la cosa a Mosè, e disse: “Eldad e Medad profetizzano nel campo”. Allora Giosuè, figliuolo di Nun, servo di Mosè dalla sua giovinezza, prese a dire: “Mosè, signor mio, non glielo permettere!”
Ma Mosè gli rispose: “Sei tu geloso per me? Oh! fossero pur tutti profeti nel popolo dell’Eterno, e volesse l’Eterno metter su loro lo Spirito suo!”

Oggi ci sono molti “Giosuè” e pochi Mosè che non sono gelosi e che non hanno paura di perdere il loro “seggio” e che sarebbero felici di vedere il popolo di Dio ripieno di Spirito Santo che lavora nel campo e profetizza nel campo.
Pace del Signore
F.llo Eliseo

Permalink link a questo articolo: http://www.sanadottrina.it/wps/la-comunicazione-e-la-comunione/