Tempio di Dio o casa di mercato?
Giov.2: 13 OR la pasqua de’ Giudei era vicina; e Gesù salì in Gerusalemme. 14 E trovò nel tempio coloro che vendevano buoi, e pecore, e colombi; e i cambiatori che sedevano. 15 Ed egli, fatta una sferza di cordicelle, li cacciò tutti fuor del tempio, insieme co’ buoi, e le pecore; e sparse la moneta de’ cambiatori, e riversò le tavole. 16 Ed a coloro che vendevano i colombi disse: Togliete di qui queste cose; non fate della casa del Padre mio una casa di mercato. 17 E i suoi discepoli si ricordarono ch’egli è scritto: Lo zelo della tua casa mi ha roso.
Il Tempio di Gerusalemme era il luogo preposto da Dio per adorare Dio e celebrare il culto.
Nel tempio avveniva ogni sorta di commercio col beneplacito del sommo sacerdote, di tutta la casta sacerdotale, dei dottori della legge, degli scribi, dei farisei e di tutti i religiosi officianti nel tempio.
Questo abominio era divenuto normalità, il tempio era stato trasformato in un mercato, si comprava e si vendeva merce di vario tipo, c’erano anche degli sportelli bancari che cambiavano la valuta.
C’era proprio un bel commercio, il tempio era un luogo consacrato al Signore, era la Sua casa.
Possono permettersi dei commercianti di venire a casa nostra e trasformarla in un mercato?
Questo avevano fatto i religiosi di quel tempo, i quali guadagnavano anche sul commercio che veniva fatto nel tempio, avevano affittato il tempio di Dio per il loro sporchi traffici.
Si avvicinava il giorno della Pasqua, molti venivano a Gerusalemme a festeggiarla, pertanto era un’occasione da sfruttare per guadagnarci.
Siccome i pellegrini che andavano a Gerusalemme si concentravano nel tempio, il posto dove allestire i loro stand, i loro banconi pieni di chincaglierie, il loro mercato di ogni genere di animali, le loro gabbie con i colombi, e tutte le loro vetrine nelle quali esponevano i loro prodotti, ERA IL CENTRO COMMERCIALE DEL TEMPIO DI DIO.
I pellegrini erano stranieri che venivano anche da altre nazioni, erano ebrei residenti all’estero, avevano valute diverse, pertanto necessitavano anche il cambio monete.
Erano proprio ben organizzati, oggi lo sono meglio.
Oggi vediamo che i locali di culto sono attrezzati a fare commercio, si vendono gadget di ogni tipo con la scritta: Gesù di ama…… Scritto anche in inglese, si vendono magliette con slogan pubblicitari che sponsorizzano Gesù…… Al mercatino tre magliette cinque euro, in comunità € 20 ciascuna………
Ci sono bancherelle, specie nei raduni e nelle manifestazioni particolari, dove si espongono una moltitudine di libri di letteratura cristiana, tutta rigorosamente col copyright, così come lo sono i vari CD musicali 20 o € 30 al pezzo, si vendono quadri e quadretti, piatti e piattini con la scritta di versetti, portachiavi, poster, oggettistica varia cristiana, per sponsorizzare Cristo Gesù.
Molto comunità impegnano anche le sorelle a preparare nelle loro case (togliendo tempo alla famiglia) vari tipi di oggettistica da vendere nel luogo di culto che molti chiamano casa del Signore.
Ovviamente tutto questo serve per sostenere l’opera di Dio, naturalmente a tutto questo commercio, bisogna anche aggiungere la DECIMA e le offerte ordinarie e straordinarie, per mantenere il pastore a tempo pieno, comprare altri locali di culto più grandi, comprare tutti gli attrezzi per fare lo spettacolo nei locali di culto, e per sostenere tutte le attività di propaganda, e le manifestazioni che servono ad attirare persone per riempire i locali di culto e di incentivare le varie attività commerciale.
Certamente organizzare un concerto rock, invitare quel rinomato predicatore, quel fratello che fa il mimo, o il ventriloquo, o i pupazzetti con i palloncini, o quel dottore che farà i corsi biblici, o far ballare il rock, il rap per attirare giovani, ha un costo, pertanto trasformiamo il luogo di culto in un mercato, ma lo facciamo per il Signore.
Dovremo chiederci: in questi locali si offre veramente un culto a Dio, si fa un culto accettevole alla lode alla gloria di Dio, si adora Dio in spirito e verità, si fa tutto quello che è scritto e che dovrebbero fare le chiese di Dio?
Se Cristo fosse veramente in questi luoghi, e se questi luoghi fossero veramente la casa di Dio, il Signore non farebbe una sferza, e non getterebbe fuori tutti coloro che organizzano questi mercati dentro i luoghi di culto?
Passiamo a un altro luogo che dovrebbe essere il tempio di Dio, questo è il vero credente.
Noi siamo il tempio di Dio, il nostro cuore è il tempio di Dio, il nostro corpo è il tempio di Dio.
Cosa avviene in questo tempio? Sono stati cacciati fuori tutti i mercanti dal nostro tempio?
In molti luoghi, si stanno facendo cose abominevoli, possiamo pensare che il signore Cristo Gesù sia in questi luoghi e non dica nulla?
Il leone della tribù di Giuda, sta per tornare, egli verrà con uno scettro di ferro, e distruggerà ogni mercato che l’uomo ha fatto usando impropriamente il suo Santo Nome.
Questa è la abominazione della desolazione posta in luogo santo, chi legge pongavi mente.
Questa è la corruzione estrema degli ultimi giorni, questa è la grande apostasia.
Gesù si manifestò al culmine dell’apostasia dei religiosi del suo tempo.
Il cristianesimo di oggi è tenebroso, babilonico e apostata, sta per giungere la mezzanotte………
Ecco lo sposo viene, andategli incontro, preparate le vostre lampade, accendetele, e uscire da questo mercato, ed da tutti i mercanti di Babilonia la grande, e delle sue figlie che si sono prostituite peggio della loro madre.
Chi ha orecchio oda ciò che lo Spirito dice alla Chiesa, chi non ha orecchio rimanga nel mercato, con i mercanti di anime.
Giuda tradì, e si vende Gesù per 30 danari, mercanteggiò con i mercanti del tempio.
Molti mercanti del tempio, si sono venduti Cristo.
Hanno ucciso Cristo, e innalzato Barabba il ladro.
Oggi come allora ladri, ladroni,e mercanti……… Comprano e vendono nei luoghi che chiamano chiese.
Grazie a Dio non tutti i luoghi sono mercati, e non tutti si sono venduti Gesù per 30 danari.
I servi fedeli saranno premiati dal Signore Gesù, gli infedeli saranno flagellati dalla sua sferza.
Pace del Signore
una voce fuori dal mercato di Babilonia