IL DIVORZIO
IL DIVORZIO…VECCHIO ARTICOLO NON PUBBLICATO…
Nel tempo presente la famiglia ha subito gravi scossoni che ne hanno minato le fondamenta. La convivenza, le separazioni, i divorzi, le fornicazioni e l’adulterio, hanno scardinato la sacralità del matrimonio, e pertanto la famiglia ha perso il suo ruolo nella società. I figli sono sfuggiti al controllo dei genitori ed hanno costituito come “famiglia” il “branco” nel quale si sono inseriti. La figura del “capo-branco” si è sostituita a quella dei genitori, i quali conoscono ben poco della vita dei loro figli.
Grazie a Dio ci sono le eccezioni, ma la regola della società odierna purtroppo è questa.
La responsabilità di questo stato di cose, non è dei giovani ma di ciò che avviene nella vita di coppia. La durezza dei cuori e la mancanza di timore di Dio, ha generato la famiglia di oggi. Una famiglia che è più di nome che di fatto, dove regna sovrana la solitudine e l’autonomia di ogni singolo componente, come se i soggetti non avessero alcun legame. Ognuno mangia nei propri orari, esce e torna quando vuole, e sono guai se qualcuno cerca di mettere delle regole o se cerca di interessarsi della vita privata degli altri componenti. Si corre il rischio di violare la privaci, così come capitò ad un marito tradito, il quale per provare l’adulterio della moglie, nascose un registratore sotto il letto coniugale. Quando ebbe le prove andò a denunciare la moglie, per poco non lo arrestavano….l’adulterio non è più un reato, lo è solo l’abbandono del tetto coniugale quando ci sono figli minorenni che non vengono mantenuti. L’adulterio è legale, il divorzio è legale, la separazione è legale, la convivenza è legale. In qualche stato si sono celebrati matrimoni fra omosessuali.
Uomini e donne, donne e donne, uomini ed uomini, si uniscono e si lasciano. Fornicano, convivono, si sposano, si separano, divorziano, si risposano….e ricominciano questa ballata infernale.
Purtroppo questo avviene anche fra il “cristianesimo” e nessuno pone mente a cosa dice la Parola di Dio. Giovanni Battista fu decapitato perché denunciava l’adulterio di Erode che era l’amante della cognata, egli denunciava il comportamento corrotto di un pagano. Quanto è pagano il “cristianesimo” di oggi? Quanta corruzione c’è nelle nazioni che si professano cristiane?
Quanti “servi di Dio” vivono in queste condizioni o le approvano nelle varie chiese del protestantesimo che non protesta più contro il peccato e le abominazioni simili a Sodoma e Gomorra.
L’aborto è legale, tutto ciò che è legale per gli uomini lo è dinanzi a Dio? Chi si dichiara cristiano, dovrebbe sapere che si dichiara figlio e figlia di Dio, si inganna se pensa di potere essere come lo sono la maggior parte dei giovani d’oggi verso i loro genitori. Il Padre celeste ha la Sua famiglia, i Suoi figli, ed Egli continua ad avere i Suoi comandamenti che sono immutabili.
Le origini di questo stato di fatto sono molto lontane, e si perdono nelle tenebre della notte dei tempi per arrivare fino al nostro tempo. Tempo in cui la sapienza è notevolmente aumentata, in modo proporzionalmente inverso è diminuito il timore di Dio che è il Principio della VERA SAPIENZA.
Le leggi promulgate dalla “sapienza” umana ( che è pazzia agli occhi di Dio ) si sono sostituite alle leggi ed a molti statuti promulgate da Dio e operanti nel Suo Regno. Come si può chiedere: venga il Tuo Regno, e pensare di annullare i Suoi comandamenti, e pretendere di migliorare la società? Sono le leggi umane migliori di quelle di Dio? I legislatori del mondo, stanno cercando con ogni modo di far prevalere le loro leggi, cercando di adattare così il loro credo religioso e politico e soprattutto i loro interessi personali e nazionali. Cercano di imporre i loro valori in ogni modo, anche con la forza delle armi. I loro molteplici matrimoni e divorzi d’interesse, hanno portato nazioni come l’America a foraggiare Bin Laden contro i sovietici quando occuparono l’Afganistan, e reputarlo il nemico N. 1 dopo l’11 settembre, adesso l’America per certi versi ha “sposato” la Russia che prima era il nemico N. 1 e ripudiato Bin Laden. Nel passato, i potenti della TERRA cercavano alleanze fra loro anche imparentandosi fra loro con “matrimoni politici”. Avviene anche oggi, la Lega fa lega e si “sposa”con Forza Italia, poi “divorzia” e fa cadere il governo, poi si “risposa” e litiga in continuazione con lo “sposo” il quale ha altri “amanti” pronti a tradirlo per interesse. Ci sono “matrimoni” e si sposano delle cause dalle quali poi si divorzia per sposarne altre, ciò avviene nel governo, nell’opposizione, in seno ai partiti, nella società, nelle organizzazioni religiose e nelle chiese, adesso è crollato l’ultimo baluardo: LA FAMIGLIA .
Si cerca di mettere insieme gli stati, di globalizzare la società, di abbattere le frontiere e cercare di ottenere così PACE E SICUREZZA. STATI UNITI, UNIONE SOVIETICA, EUROPA UNITA, ONU, mentre si cerca di celebrare questi grandi “matrimoni” di milioni di esseri umani, si perde di vista la cellula che forma il grande organismo dell’umanità: la famiglia.
Una cellula malata porterà malattia in tutto l’organismo, mettere insieme delle membra ammalate non farà altro che peggiorare la situazione. Possiamo vedere che il tessuto sociale è ammalato e nonostante molti uomini di buona volontà, sono al capezzale del “morente”, e che la conoscenza e le medicine umane sono molteplici, purtroppo dobbiamo prenderne atto che il “paziente” (nonostante le cure) peggiora inevitabilmente. Da approfonditi esami ed accertamenti dei sapienti, si evidenzia che molti valori sono completamente sballati, sono sballati i valori individuali, i valori del matrimonio, i valori della famiglia. I valori dell’essere sono stati “fagocitati” da quelli dell’avere. L’uomo è stato così svuotato dalla sua “essenza”, dell’essere ad immagine e somiglianza dell’IO SONO. E’ divenuto un contenitore pieno di materialismo e di egoismo essendo stato svuotato dai veri valori. Valori che sono nei comandamenti di Dio e che Cristo Gesù non è venuto ad annullarli ma ad adempierli. Il vero cristianesimo, dovrebbe calcare le orme del Divino Maestro per giungere a Dio, non esistono scorciatoie, Egli è il mediatore, Egli è La Parola di Dio fatta carne per noi, e che deve vivere in noi attraverso l’opera ed il frutto dello Spirito Santo. Il Suo soffio, mette in noi l’essenza di Dio e ci fa essere una nuova creatura a Sua immagine e somiglianza. Come può una nazione che si professa “cristiana” praticare la pena di morte? Una nazione che ha “esportato” il divorzio e lo sfaldamento del tessuto sociale a cominciare dalla famiglia, una nazione che ha un alto tasso di criminalità, di corruzione, di casinò e di giochi d’azzardo, di consumismo e di ingiustizie sociali sommerse e ghettizzate. Le ricchezze ed il benessere materiale e la potenzialità bellica di oggi, sono poggiate sulle spalle nere, sudate e curve dalla fatica e dalle fruste del potere. Fruste che a volte anche oggi appaiono nelle mani bianche o nere degli esportatori di democrazia, di libertà, di legalità…quale legalità? Quella imposta dal più forte, sia esso dittatore che “liberatore”, esportatore di valori che si debbono pagare con l’oro nero, che è il carburante che fa girare il motore del modernismo e del “benessere” di questo secolo, e che arma e riarma le mani degli uomini, mani d’ogni colore, razza e nazione.
Il problema dell’umanità è l’umanità dell’uomo che reputa obsoleti i valori spirituali che sono espressi nella Parola di Dio. Ecco l’uomo che si erge ancora una volta a legislatore delle proprie leggi, ed esclude così Dio dal proprio governo. Dio è stato messo alla porta dal mondo, dalle nazioni, dalle società, ed infine dalla famiglia. Ciò è avvenuto perché la maggior parte degli uomini, (specie quelli che si reputano cristiani, e pregano il loro dio prima di mandare gli aerei a bombardare ed uccidere ) hanno messo individualmente fuori dalla loro vita Dio. L’unità europea che è appena nata, si stava preoccupando di dare un cenno al cristianesimo europeo. L’uomo non si rende conto che Cristo non sarà mai la “ruota di scorta “di nessuno, Egli ha detto: chi mi ama osserva i Miei comandamenti.
Separare = dal lat. Separare composto dalla particella SE- che indica divisione e PARARE disporre e propr. Mettere alla pari, apparigliare, da PAR uguale.
Dividere ciò che era congiunto.
Ripudio = lat. Repudium composto dalla particella RE addietro, indicante repulsa, e rad. PUD = PAD, che ha il senso di muovere, propr. Atto di spingere addietro. Il respingere o rifiutare ciò che ci appartiene, come i figli, una eredità e particolarmente la moglie.
Divorzio= lat. Divòrtium separazione da divorsus, volto in diversa parte, distacco.
Divisione personale e legale dei coniugi, o meglio scioglimento legale del matrimonio, onde ciascuno può passare a nuove nozze. Il divorzio differisce dal ripudio in questo, che il divorzio può avvenire anche per scambievole incompatibilità, mentre il ripudio avviene sempre per volontà di una delle parti.
Possiamo affermare che queste tre situazioni provocano la rottura del matrimonio, rottura di fatto nella separazione e scioglimento legale del matrimonio nel divorzio. La legge che prima ha legato, legalmente due persone, adesso le slega legalmente. Ha autorità di sciogliere e di legare, secondo la legge. Dio stesso dichiara nella Sua Parola cosa ne pensa al riguardo.
Matteo 19:6 Così non sono più due, ma una sola carne; quello dunque che Dio ha unito, l’uomo non lo separi”.
Marco 10:9 L’uomo, dunque, non separi quel che Dio ha unito”.
1P 3:1-2 (Ge 17:7; Ro 11:16)
1Corinzi 7:10 Ai coniugi poi ordino, non io ma il Signore, che la moglie non si separi dal marito
1Corinzi 7:15 Però, se il non credente si separa, si separi pure; in tali casi, il fratello o la sorella non sono obbligati a continuare a stare insieme; ma Dio ci ha chiamati a vivere in pace;
Evidentemente esiste un caso nel quale il credente, il fratello o la sorella non sono obbligati a stare insieme, solo un caso può permettere la separazione. Gesù stesso ne parla chiaramente.
Matt. 9:3 E i Farisei si accostarono a lui, tentandolo, e dicendogli: È egli lecito all’uomo di mandar via la sua moglie per qualunque cagione?
19:4 Ed egli, rispondendo, disse loro: Non avete voi letto che Colui, che da principio fece [ogni cosa], fece gli [uomini] maschio e femmina?
19:5 E disse: Perciò, l’uomo lascerà il padre e la madre, e si congiungerà con la sua moglie, e i due diverranno una stessa carne.
19:6 Talchè, non son più due, anzi una stessa carne; ciò dunque che Iddio ha congiunto l’uomo nol separi.
19:7 Essi gli dissero: Perchè dunque comandò Mosè che si desse la scritta del divorzio, e che [così] si mandasse via [la moglie]?
19:8 Egli disse loro: Ben vi permise Mosè, per la durezza de’ vostri cuori, di mandar via le vostre mogli; ma da principio non era così.
19:9 Or io vi dico che chiunque manda via la sua moglie, salvochè per cagion di fornicazione, e ne sposa un’altra, commette adulterio; ed altresì chi sposa colei che è mandata via commette adulterio.
Gesù dichiara la sacralità del matrimonio e l’indissolubilità, Egli dice che non è lecito mandare via la moglie per qualunque ragione, ma solo a cagione di fornicazione. Se un fratello o una sorella in Cristo, scopre che il coniuge commette adulterio fornicando con altri, il coniuge tradito può ripudiare e cacciare via l’adultera, può DIVORZIARE e sposarne un’altra e non commette adulterio. Quel divorzio è a cagione di fornicazione, il matrimonio era stato infranto dal coniuge che aveva commesso adulterio e non da che quello era stato tradito. Chi spezza il vincolo del matrimonio per una ragione che non sia la fornicazione, compie un’azione illecita al cospetto di Dio. Solo un coniuge tradito, può divorziare e può anche risposarsi. Chi divorzia senza questa giusta causa commette adulterio, e chi sposa dei divorziati senza questa giusta causa commette adulterio.
Gesù dichiara che Mosè permise il divorzio, a causa della durezza dei cuori. Se i cuori continuano ad essere di pietra, ciò significa che l’uomo che fa questo è ancora sotto la legge e non sotto la grazia.
Deut. 24:1 QUANDO alcuno avrà presa moglie, e sarà abitato con lei; se poi ella non gli aggrada, perchè egli avrà trovata in lei alcuna cosa brutta; scrivale il libello del ripudio, e diaglielo in mano; e così mandila fuor di casa sua.
24:2 E s’ella, essendo uscita di casa di colui, e andatasene, si marita ad un altro uomo;
24:3 e quest’ultimo marito prende ad odiarla, e le scrive il libello del ripudio, e glielo dà in mano, e la manda fuor di casa sua; ovvero, quest’ultimo marito, che se l’avea presa per moglie, muore;
24:4 non possa il suo primiero marito, il qual l’avea mandata via, tornare a prenderla per essergli moglie, dopo che avrà fatto ch’ella si sia contaminata; perchè ciò [è] cosa abominevole nel cospetto del Signore; e non far sì che il paese che il Signore Iddio tuo ti dà in eredità, sia reo di peccato.
Malach. 2:16 Poiché io odio il ripudio, dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele; e chi ripudia copre di violenza
la sua veste, dice l’Eterno degli eserciti. Badate dunque allo spirito vostro, e non agite perfidamente.
Il Signore ODIA IL DIVORZIO e non lo permette se non a cagione di FORNICAZIONE.
Il Signore ha sempre odiato il divorzio, non lo approvava neanche nel vecchio testamento, Mosè lo permise per la durezza dei cuori. Gesù non disse di approvarlo o permetterlo per qualunque cagione.
In una casa dove i genitori hanno coperto di violenza le propria vesti, che agiscono perfidamente e non badano al proprio spirito, sono stati sedotti nello spirito dagli spiriti. I figli ne subiscono le conseguenze. Il problema individuale diviene un problema di coppia, e poi problema familiare.
1 COR. 7:1 ORA, quant’è alle cose delle quali mi avete scritto, [egli sarebbe] bene per l’uomo di non toccar donna.
7:2 Ma, per le fornicazioni, ogni uomo abbia la sua moglie, ed ogni donna il suo proprio marito.
7:3 Il marito renda alla moglie la dovuta benivoglienza; e parimente la moglie al marito.
7:4 La moglie non ha podestà sopra il suo proprio corpo, ma il marito; parimente ancora il marito non ha podestà sopra il suo proprio corpo, ma la moglie.
7:5 Non frodate l’un l’altro, se pur non è di consentimento, per un tempo, per vacare a digiuno, e ad orazione; poi di nuovo tornate a stare insieme, acciocchè Satana non vi tenti per la vostra incontinenza.
7:6 Or io dico questo per concessione, non per comandamento.
7:7 Perciocché io vorrei che tutti gli uomini fossero come [son] io; ma ciascuno ha il suo proprio dono da Dio: l’uno in una maniera, l’altro in un’altra.
7:8 Or io dico a quelli che non son maritati, ed alle vedove, ch’egli è bene per loro che se ne stiano come [me ne sto] io ancora.
7:9 Ma, se non si contengono, maritinsi, perciocchè meglio è maritarsi, che ardere.
7:10 Ma a’ maritati ordino, non io, ma il Signore, che la moglie non si separi dal marito.
7:11 E se pure ella si separa, rimanga senza maritarsi, o si riconcili col marito. Il marito altresì non lasci la moglie.
7:12 Ma agli altri dico io, non il Signore: Se alcun fratello ha moglie infedele, ed ella consente d’abitar con lui, non la lasci.
7:13 Parimente ancora la donna che ha un marito infedele, se egli consente d’abitar con lei, non lo lasci.
7:14 Perciocché il marito infedele è santificato nella moglie, e la moglie infedele è santificata nel marito; altrimenti, i vostri figliuoli sarebbero immondi; ma ora son santi.
7:15 Che se l’infedele si separa, separasi; in tal caso il fratello, o la sorella, non son sottoposti a servitù; ma Iddio ci ha chiamati a pace.
7:16 Perciocchè, che sai tu, moglie, se tu salverai il marito? ovvero tu, marito, che sai se tu salverai la moglie?
Purtroppo avviene che la maggior parte delle coppie si separa non a cagione di fornicazione, pertanto non è lecito separarsi, dopo commettono adulterio fornicando con altri, chi si unisce a loro commette adulterio a sua volta, ed i figli che nascono subiscono le conseguenze.
Separare, significa mettere alla pari. La conseguenza di reputarsi alla pari è la separazione. La prima separazione avvenne nei cieli, allorquando il Cherubino risplendente si reputò simile a Dio.
Ezechiele 28:6 Perciò così parla il Signore, l’Eterno: Poiché tu ti sei fatto un cuore come un cuore di Dio.
Isaia14:13 Tu dicevi in cuor tuo: “Io salirò in cielo, eleverò il mio trono al disopra delle stelle di Dio; io m’assiderò sul monte dell’assemblea, nella parte estrema del settentrione;
14:14 salirò sulle sommità delle nubi, sarò simile all’Altissimo”.
Nel momento in cui quel cherubino si reputò pari a Dio, ci fu il primo “ripudio”, la prima “separazione”, il primo “divorzio”. Questo avvenne perché il cherubino non riconobbe più l’autorità di Dio, egli si reputò pari a Dio. Il non riconoscere l’autorità ed il dominio di Dio, fu ribellione a Colui che è l’Autorità, come conseguenza ci fu la prima battaglia e la prima separazione: il dragone ed i suoi angeli ribelli furono cacciati fuori dal cospetto di Dio, il reputarsi pari (quando pari non era), fu la cagione della prima separazione. La seconda separazione avvenne nell’Eden.
Gen. 2:15-18 L’Eterno Iddio prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino d’Eden perché lo lavorasse e lo custodisse.
E l’Eterno Iddio diede all’uomo questo comandamento: “Mangia pure liberamente del frutto d’ogni albero del giardino;
ma del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché, nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai”.
Poi l’Eterno Iddio disse: “Non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto che gli sia convenevole”.
Il Signore aveva costituito l’uomo, a lui aveva dato un incarico ed un comandamento. La donna era un aiuto convenevole. La donna era l’aiutante dell’uomo, ognuno aveva un ruolo diverso, non erano alla pari. Se avessero rispettato il proprio ruolo non avrebbero disubbidito al comandamento di Dio.
Il serpente cerca di trasferire il suo pensiero di parità per separare.
Gen. 3:1 Or il serpente era il più astuto di tutti gli animali dei campi che l’Eterno Iddio aveva fatti; ed esso disse alla donna: “Come! Iddio v’ha detto: Non mangiate del frutto di tutti gli alberi del giardino?”
3:2 E la donna rispose al serpente: “Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare;
3:3 ma del frutto dell’albero ch’è in mezzo al giardino Iddio ha detto: Non ne mangiate e non lo toccate, che non abbiate a morire”.
3:4 E il serpente disse alla donna: “No, non morrete affatto;
3:5 ma Iddio sa che nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri s’apriranno, e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male”.
3:6 E la donna vide che il frutto dell’albero era buono a mangiarsi, ch’era bello a vedere, e che l’albero era desiderabile per diventare intelligente; prese del frutto, ne mangiò, e ne dette anche al suo marito ch’era con lei, ed egli ne mangiò.
Il serpente donna e prospetta la possibilità di divenire come Dio. La donna vuole essere la prima a divenire come Dio ed essere più intelligente di Adamo. Ella non riconosce ad Adamo nessuna autorità, non lo interpella, non chiede nessun parere, ella si reputa pari ad Adamo ed in totale autonomia; prende il “frutto” lo mangia e ne da anche a suo marito che era con lei, e Adamo ne mangiò. Come se Eva avesse “partorito” Adamo, come una madre, saggia e sapiente da al bambino la “pappina” che ha già assaggiato. Adamo reputa la donna alla pari, egli si fida ciecamente, se lei è pari a lui e lei lo ha fatto, lo fa anche lui per divenire come la donna che si reputa essere come Dio. Ubbidire alla donna è come ubbidire a Dio. Questo concetto di uguaglianza e parità UOMO; DONNA; SERPENTE, DIO, provocò conseguenze simili a quelle che provocò nel cielo: l’uomo e la donna furono cacciati dall’Eden.
Gen. 3:9 E l’Eterno Iddio chiamò l’uomo e gli disse: “Dove sei?” E quegli rispose:
Il Signore chiama l’uomo a rendere conto del proprio operato, l’uomo aveva ricevuto l’ordine, egli aveva ricevuto un incarico, non il suo aiuto “convenevole”, l’uomo era il responsabile agli occhi di Dio. Invece Adamo cerca di scaricare la sua responsabilità sulla donna che aveva accanto.
3:12 L’uomo rispose: “La donna che tu m’hai messa accanto, è lei che m’ha dato del frutto dell’albero, e io n’ho mangiato”.
3:13 E l’Eterno Iddio disse alla donna: “Perché hai fatto questo?” E la donna rispose: “Il serpente mi ha sedotta, ed io ne ho mangiato “.
Adamo scarica la sua responsabilità ,sulla donna ed anche su Dio che l’aveva messa al suo fianco. La donna scarica la sua responsabilità sul serpente che l’aveva sedotta.
Gen. 3:16 Alla donna disse: “Io moltiplicherò grandemente le tue pene e i dolori della tua gravidanza; con dolore partorirai figliuoli; i tuoi desiderî si volgeranno verso il tuo marito, ed egli dominerà su te”.
3:17 E ad Adamo disse: “Perché hai dato tua moglie e hai mangiato del frutto dell’albero circa il quale io t’avevo dato quest’ordine: Non ne mangiare, il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con affanno, tutti i giorni della tua vita.
Dio stesso stabilisce chiaramente la gerarchia fra l’uomo e la donna, punisce la donna con i dolori del parto e ordina che i suoi desideri si dovranno volgere verso il marito, e costituisce l’uomo il capo della donna. L’uomo invece è responsabile di avere dato ascolto alla moglie, di averla reputata pari a lui, anzi maggiore fino al punto di ubbidire a lei e non a Dio che gli aveva dato un ORDINE.
Questo fu il primo matrimonio fallito a causa della “parità UOMO-DONNA, la conseguenza Caino ed Abele. Eva la prima adultera, la femmina d’uomo sedotta dal serpente e seduttrice dell’uomo.
I Corinzi 11:3
11:3 Ma io voglio che sappiate che il capo d’ogni uomo è Cristo, che il capo della donna è l’uomo, e che il capo di Cristo è Dio.
I Corinzi 11:7
11:7 Poiché, quanto all’uomo, egli non deve velarsi il capo, essendo immagine e gloria di Dio; ma la donna è la gloria dell’uomo;
I Corinzi 11:9
11:9 e l’uomo non fu creato a motivo della donna, ma la donna a motivo dell’uomo.
I Timoteo 2:11
2:11 La donna impari in silenzio con ogni sottomissione.
I Timoteo 2:12
2:12 Poiché non permetto alla donna d’insegnare, né d’usare autorità sul marito, ma stia in silenzio.
I Timoteo 2:14
2:14 e Adamo non fu sedotto; ma la donna, essendo stata sedotta, cadde in trasgressione
Paolo ribadisce il pensiero di Dio, la famiglia nell’Eden fu costituita patriarcale non matriarcato.
La parità uomo-donna ha prodotto le distruzione della famiglia, dove l’uomo assume un ruolo subalterno alla donna femminista che si reputa alla pari con l’uomo. La donna di oggi, specie quella che lavora e dispone di una certa autonomia finanziaria, si reputa completamente libera da vincoli di dipendenza dal marito, ed a volte lo stipendio della donna serve per le sue vanità, e quello del marito per le spese di casa. Più si è fatto strada il concetto di parità dei sessi, più sono aumentati i divorzi.
L’uomo non vuole essere sottomesso a Cristo, la donna non vuole essere sottomessa all’uomo, i figli non vogliono essere sottomessi ai genitori. L’uomo è responsabile dinanzi a Dio di essersi ribellato alla Sua Parola. Tutta la società é responsabile,sta tendendo la mano verso l’albero della conoscenza.
Quale conoscenza? Una conoscenza tale da annullare la leggi di Dio?
Chi si separa, si separa da Dio. Chi divorzia, divorzia da Dio.
La chiesa, la sposa di Cristo si sta reputando pari allo Sposo. Si da i suoi statuti, proclama le sue dottrine, distribuisce ministeri ed esercita la propria autorità, si separa, divorzia e si sposa con molti mariti. Il matrimonio è un patto, un patto è un matrimonio. Molti hanno fatto patto con Cristo, pochi lo hanno mantenuto e stimato come un vincolo indissolubile. Lo Sposo non ripudia, non si separa e non divorzia dalla Sua Sposa FEDELE, ma quella che commette adulterio viene ripudiata. Solo se pentita e disposta a non fornicare più, può essere perdonata dallo Sposo Misericordioso.
Amiamoci l’un l’altro come Cristo ci ha amato ed ama la Sua Sposa, amiamo le nostre spose.
La donna che non è sottomessa all’uomo, non è sottomessa ne a Cristo, ne a Dio.
Chi non vuole divorziare da Dio ubbidisce alla Sua Parola.
Pace del Signore
F.llo Eliseo