I PESCATORI MANDATI DA GESU’
Geremia 6:12 Voi avete fatto anche peggio dei vostri padri; perché, ecco, ciascuno cammina seguendo la caparbietà del suo cuore malvagio, per non dare ascolto a me;
16:13 perciò io vi caccerò da questo paese in un paese che né voi né i vostri padri avete conosciuto; là servirete giorno e notte altri dèi, perché io non vi farò grazia.
16:14 “Perciò, ecco, i giorni vengono”, dice il SIGNORE, “in cui non si dirà piú: Per la vita del SIGNORE che condusse i figli d’Israele fuori dal paese d’Egitto,
16:15 ma: Per la vita del SIGNORE che ha condotto i figli d’Israele fuori dal paese del settentrione e da tutti gli altri paesi nei quali li aveva scacciati. Io li ricondurrò nel loro paese, che avevo dato ai loro padri.
16:16 Ecco, io mando un gran numero di pescatori a pescarli”, dice il SIGNORE; “inoltre manderò gran numero di cacciatori a dar loro la caccia sopra ogni monte, sopra ogni collina e nelle fessure delle rocce.
Attraverso il profeta, il Signore ci parla di PESCATORI E DI CACCIATORI, naturalmente la pesca e la caccia sono due attività simili ma sono completamente diverse le prede ed il luogo in cui si esercitano queste attività. Il pescatore è sempre a contatto con l’acqua, dolce o salata. I pesci pescati anche con le reti, cioè vivi, muoiono non appena sono portati fuori dall’acqua. I pesci, per vivere in “cattività”, hanno bisogno che sia ricreato il loro ambiente e la loro alimentazione naturale. Il cacciatore è sempre a contatto con le campagna, sui monti, sulle colline, nelle fessure delle rocce ed anche nelle pianure, egli caccia animali terrestri e volatili. Tutte le specie di animali che caccia il cacciatore furono gli animali che perirono nel diluvio universale, ma di questi si salvarono le coppie che salirono sull’Arca. Solo gli animali acquatici non perirono nel diluvio.
MATT. 4:17 Da quel tempo Gesú cominciò a predicare e a dire: “Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino”.
4:18 Mentre camminava lungo il mare della Galilea, Gesú vide due fratelli, Simone detto Pietro, e Andrea suo fratello, i quali gettavano la rete in mare, perché erano pescatori.
4:19 E disse loro: “Venite dietro a me e vi farò pescatori di uomini”.
4:20 Ed essi, lasciate subito le reti, lo seguirono.
4:21 Passato oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedeo e Giovanni, suo fratello, i quali nella barca con Zebedeo, loro padre, rassettavano le reti; e li chiamò.
4:22 Essi, lasciando subito la barca e il padre loro, lo seguirono.
Gesù il Falegname, il Buon Pastore, chiama dodici uomini, di cui due coppie di fratelli che erano pescatori di professione ed anche soci fra loro.
Luca 5:3 Ed essendo montato in una di quelle, la quale era di Simone, lo pregò che si allargasse un poco lungi da terra. E postosi a sedere, ammaestrava le turbe d’in su la navicella.
5:4 E come fu restato di parlare, disse a Simone: Allargati in acqua, e calate le vostre reti per pescare.
5:5 E Simone, rispondendo, gli disse: Maestro, noi ci siamo affaticati tutta la notte, e non abbiamo preso nulla; ma pure, alla tua parola, io calerò la rete.
5:6 E fatto questo, rinchiusero gran moltitudine di pesci; e la lor rete si rompeva.
5:7 Ed accennarono a’ lor compagni, ch’ [erano] nell’altra navicella, che venissero per aiutarli. Ed essi vennero, ed empierono ambedue le navicelle, talché affondavano.
5:8 E Simon Pietro, veduto [questo], si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: Signore, dipartiti da me; perciocchè io son uomo peccatore.
5:9 Poiché spavento aveva occupato lui, e tutti coloro che [eran] con lui, per la presa de’ pesci che avevano fatta.
5:10 Somigliantemente ancora Giacomo, e Giovanni, figliul di Zebedeo, ch’eran compagni di Simone. E Gesù disse a Simone: Non temere; da ora innanzi tu sarai prenditore d’uomini vivi.
5:11 Ed essi, condotte le navicelle a terra, lasciarono ogni cosa, e lo seguitarono.
Prima di mandare i pescatori a pescare gli uomini vivi, cioè i figli di Dio che ancora si trovano nelle acque melmose di questo mondo di peccato, di cui il Mar Morto ne è la figura (sono uomini vivi perché sono figli del Vivente), Gesù da loro una lezione di pesca. Prima d’ogni cosa l’ubbidienza alla Parola di Dio e la totale dipendenza da Gesù, anche quando gli ordini del Signore si scontrano con la nostra esperienza di pescatori professionisti, dobbiamo ammettere che il Falegname, il Buon Pastore, è anche il Pescatore per eccellenza. Lui eccelle in ogni cosa, Pietro dice: Maestro, noi ci siamo affaticati tutta la notte, e non abbiamo preso nulla, ma alla tua parola, io calerò la rete.
Era l’alba, quei quattro pescatori erano stati fuori tutta la notte, i pescatori professionisti vanno a pescare di notte e tornano all’alba, loro pescano nelle tenebre perché alla luce del sole i pesci non abboccano facilmente. Il Maestro sconvolge le loro conoscenze razionali, Pietro dichiara di non capire ma di essere disposto di volere ubbidire al Maestro che è Maestro anche della pesca miracolosa.
Pietro è come se dicesse: non capisco ma ubbidisco. Questa è la dimostrazione di fede nella parola di Gesù, anche se calare le reti all’alba, sporcarle nuovamente non era un comportamento razionale.
Gesù doveva insegnare loro che la pesca della quale parlava il Maestro, era una pesca diversa da quella che conoscevano loro. Questo tipo di pesca non si pratica nelle tenebre della notte, ma alle Luce del Giorno, è una pesca che necessita di collaborazione e di pari consentimento.
Una pesca con una sola rete, ma il contenuto di quella rete non può essere caricato su una sola barca, quella barca affonderebbe insieme ai pescatori egoisti. I pescatori annegherebbero ed i pesci tornerebbero nel mare, e quella pesca risulterebbe catastrofica per coloro che si reputano padroni dei pesci pescati con la rete miracolosa dell’evangelo di Cristo. La pesca di cui parla Gesù è formata da Cristo Gesù che è il Padrone assoluto della Sua flotta di pescherecci (le chiese) e di pescatori (i Suoi ministri), i quali debbono portare tutto il “pescato” a Gesù e non tenerlo a bordo dei loro pescherecci ad imputridire nelle loro celle frigorifere, o gettarlo nuovamente in mare, o divorarlo, o venderlo al maggiore offerente. Ogni peschereccio non può avere un nome diverso dall’altro e tutti i pesci pescati debbono avere un’unica destinazione ed un’unica denominazione d’origine controllata dallo Spirito Santo. Ogni peschereccio ed ogni pescatore ed ogni singolo pesce, si deve rendere conto che l’Armatore della Sua flotta è sempre a bordo di ogni Suo peschereccio, ne controlla la rotta, il comportamento del capitano, dell’equipaggio, e come viene trattato il pescato.
Questa grande “flotta” è costata il foro nel costato dell’Armatore della Sua armata terrestre che marcia verso il cielo. Coloro che sono stati chiamati e costituiti “pescatori” dal Signore, debbono usare i sistemi di “pesca miracolosa” che usa il Signore. Non è una pesca con Ami ed Esche, se ami non possono esserci le esche e gli ami che feriscono i pesci. Non ci sono strategie di pesca, ma ubbidire alla Parola del Signore ed al Suo comando, nel tempo e nel modo da Lui stabilito. Tutto il resto è pesca notturna e barche che affondano per il peso ed il grasso dei pescatori che non vogliono il Maestro al timone della LORO barca, che spesso fa acqua da tutte le parti e che cercano di tappare le falle dei loro falli con ogni sorta di toppa che non regge, molti pesci muoiono, altri vengono rigettati in mare. Grazie a Dio che ci sono anche le barche dei pescatori di uomini vivi che pescano secondo le regole di Colui che sgrida la tempesta e si fa bonaccia.
Oggi esistono molte scuole di pesca, molte imbarcazioni costose e lussuose ed attrezzate con molti sistemi e strumenti sofisticati e tecnologicamente avanzati, sono questi quelli di cui Gesù parlava ai Suoi “pescatori di uomini vivi”? oppure il Suo sistema si basa sull’Amo-re del RE DEI RE, affinché ogni uomo vivo ESCA dal peccato e da babilonia e diventi ESCA per fare uscire altri dal Mar Morto e portarli sull’Arca della Salvezza che è Cristo Gesù il Signore dell’Arca di (Noè) Riposo delle anime nostre. Ogni pescatore dovrebbe conoscere le regole della navigazione, navigare durante la notte è molto pericoloso, si corrono rischi di collisione, le piccole barche se entrano in collisione con i grossi pescherecci, certamente colano a picco, così come capita ai grossi pescherecci quando si scontrano, a volte si incendiano. A volte è il timone (la lingua) del comandante o del timoniere a provocare delle catastrofi, oppure un scarsa manutenzione e una non osservanza del MANUALE DI NAVIGAZIONE. I ministri costituiti da Dio sono pescatori di uomini vivi, e non navigano nelle tenebre, ma alla meravigliosa Luce della Parola del Maestro.
Chi ha orecchio da udire, oda. Chi non ha orecchio da udire…. Continui a navigare ed a fare udire la propria sirena ed il tanfo dei pesci morti. I pesci che pescano i pescatori del Maestro, sono pesci che sono morti con Cristo e risorti con Cristo in novità di vita e portano in loro il profumo di Cristo che è il loro Capo. Il pesce profuma o puzza dalla testa.
Preghiamo per i pescatori di uomini vivi
Pace del Signore
F.llo Eliseo