Feb 16

I giovani e la Chiesa

Matteo 19:16-22 Ed ecco un tale, che gli s’accostò e gli disse: Maestro, che farò io di buono per aver la vita eterna?

E Gesù gli rispose: Perché m’interroghi tu intorno a ciò ch’è buono? Uno solo è il buono. Ma se vuoi entrar nella vita osserva i comandamenti.

Quali? gli chiese colui. E Gesù rispose: Questi: Non uccidere; non commettere adulterio; non rubare; non dir falsa testimonianza; onora tuo padre e tua madre, e ama il tuo prossimo come te stesso.

E il giovane a lui: Tutte queste cose le ho osservate; che mi manca ancora? Gesù gli disse: Se vuoi esser perfetto, va’ vendi ciò che hai e dallo ai poveri, ed avrai un tesoro nei cieli; poi, vieni e seguitami. Ma il giovane, udita questa parola, se ne andò contristato, perché avea di gran beni.

Luca 15:11-14 Disse ancora: Un uomo avea due figliuoli; e il più giovane di loro disse al padre: Padre, dammi la parte de’ beni che mi tocca. Ed egli spartì fra loro i beni. E di lì a poco, il figliuolo più giovane, messa insieme ogni cosa, se ne partì per un paese lontano, e quivi dissipò la sua sostanza, vivendo dissolutamente.

E quand’ebbe speso ogni cosa, una gran carestia sopravvenne in quel paese, sicché egli cominciò ad esser nel bisogno.

Ecclesiaste 12:1-3 Rallegrati pure, o giovane, durante la tua adolescenza, e gioisca pure il cuor tuo durante i giorni della tua giovinezza; cammina pure nelle vie dove ti mena il cuore e seguendo gli sguardi degli occhi tuoi; ma sappi che, per tutte queste cose, Iddio ti chiamerà in giudizio!

Bandisci dal tuo cuore la tristezza, e allontana dalla tua carne la sofferenza; poiché la giovinezza e l’aurora sono vanità.

Ma ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i cattivi giorni e giungano gli anni dei quali dirai: “Io non ci ho più alcun piacere”.

1° Timoteo 4:9-16 Certa è questa parola, e degna d’esser pienamente accettata.

Poiché per questo noi fatichiamo e lottiamo: perché abbiamo posto la nostra speranza nell’Iddio vivente, che è il Salvatore di tutti gli uomini, principalmente dei credenti. Ordina queste cose e insegnale. Nessuno sprezzi la tua giovinezza; ma sii d’esempio ai credenti, nel parlare, nella condotta, nell’amore, nella fede, nella castità. Attendi finché io torni, alla lettura, all’esortazione, all’insegnamento.Non trascurare il dono che è in te, il quale ti fu dato per profezia quando ti furono imposte le mani dal collegio degli anziani. Cura queste cose e datti ad esse interamente, affinché il tuo progresso sia manifesto a tutti. Bada a te stesso e all’insegnamento; persevera in queste cose, perché, facendo così, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano.

Salmo 71:17 O Dio, tu m’hai ammaestrato dalla mia fanciullezza, ed io, fino ad ora, ho annunziato le tue maraviglie.

Geremia 1:7 Ma l’Eterno mi disse: ” Non dire: – Sono un fanciullo, – poiché tu andrai da tutti quelli ai quali ti manderò, e dirai tutto quello che io ti comanderò.

Luca 2:52 E Gesù cresceva in sapienza e in statura, e in grazia dinanzi a Dio e agli uomini. Gesù cresceva, non solo in statura, ma anche in sapienza, e in grazia dinanzi a Dio e agli uomini.

1° Corinti 15:33 Non v’ingannate: le cattive compagnie corrompono i buoni costumi.

Spero che ciascuno di noi, giovani e meno giovani, abbiamo letto e meditato attentamente i passi soprascritti, passi che riguardano la giovinezza di ogni essere umano e di tutti i figli di Dio.

Ognuno di noi siamo stati chiamati ad una certa età e siamo responsabili di come abbiamo risposto alla chiamata, sia fanciulli, giovani ed adulti, siamo stati chiamati a seguire il Maestro.

Esiste una categoria di fanciulli, giovani o adulti che dichiarano di essere nati nella fede, perché sono nati in una famiglia di credenti e fin da fanciulli hanno avuto conoscenza della Parola.

Non basta nascere “ nella fede “, bisogna vivere e crescere nella fede.

2° Timoteo 1:5-8 Io ricordo infatti la fede non finta che è in te, la quale abitò prima nella tua nonna Loide e nella tua madre Eunice, e, son persuaso, abita in te pure. Per questa ragione ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te per la imposizione delle mie mani. Poiché Iddio ci ha dato uno spirito non di timidità, ma di forza e d’amore e di correzione. Non aver dunque vergogna della testimonianza del Signor nostro, né di me che sono in catene per lui; ma soffri anche tu per l’Evangelo, sorretto dalla potenza di Dio;

2° Timoteo 3:14-17 Ma tu persevera nelle cose che hai imparate e delle quali sei stato accertato, sapendo da chi le hai imparate, e che fin da fanciullo hai avuto conoscenza degli Scritti sacri, i quali possono renderti savio a salute mediante la fede che è in Cristo Gesù. Ogni scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, affinché l’uomo di Dio sia compiuto, appieno fornito per ogni opera buona.

Timoteo, fin da fanciullo aveva avuto conoscenza della Parola di Dio, la madre e la nonna erano donne di fede, ed avevano ammaestrato Timoteo nella Parola e questo aveva prodotto fede.

L’apostolo esorta il giovane a non spegnere lo Spirito Santo, il dono di Dio che Timoteo aveva ricevuto attraverso l’imposizione delle mani, per questa ragione lo esorta a ravvivare il dono di Dio.

Spesso i giovani, sono spigliati e allegri nelle cose terrene, ma nelle cose dello Spirito sono timidi, si bloccano e si vergognano della testimonianza di Cristo Gesù.

Paolo esorta il giovane Timoteo a ravvivare il fuoco dello Spirito, e non essere timidi, lo Spirito Santo è Spirito di forza, d’amore e di correzione.

Essendo condotti dallo Spirito Santo, il nostro spirito vince la timidezza e non si vergogna.

La nonna e la madre di Timoteo, erano state delle brave insegnanti, avevano inculcato nel cuore dei figli la fede che avevano nel loro cuore, erano delle brave madri che vivevano una fede non finta.

I genitori hanno un ruolo importantissimo nella crescita dei loro figli, non solo per farli crescere sani e forti nel corpo, ma anche per farli crescere nello spirito.

Pertanto coloro che dicono di essere nati nella fede, devono sapere nella fede di chi sono nati, Timoteo era nato nella fede della nonna e della madre, ed in quella fede era anche cresciuto ed ammaestrato attraverso la fede non finta che aveva abitato nella madre e nella nonna.

Timoteo aveva dei punti di riferimento nella famiglia, poi ebbe anche un punto di riferimento nell’apostolo Paolo, il quale lo esorta ad avere come punto di riferimento il Signore Cristo Gesù.

I giovani nella casa e nella chiesa hanno bisogno di punti di riferimento, hanno bisogno di essere ammaestrati, esortati, così come aveva fatto la nonna e la madre di Timoteo, e come faceva Paolo.

Molti giovani hanno ricevuto il battesimo di Spirito Santo, ma non sono stati esortati a ravvivare del continuo il Santo Fuoco dello Spirito, non sono stati esortati nelle case e nelle comunità, pertanto quel fuoco si è spento e spesso è rimasto il fumo di quel fuoco; basta il Soffio di Dio per ravvivarlo.

Spesso si fanno preghiere per ricevere lo Spirito Santo, meno se ne fanno per mantenerlo acceso.

1° Tess. 5:16-23 Siate sempre allegri; non cessate di pregare; in ogni cosa rendete grazie, poiché tale è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.

Non spegnete lo Spirito; non disprezzate le profezie; ma esaminate ogni cosa e ritenete il bene; astenetevi da ogni specie di male. Or l’Iddio della pace vi santifichi Egli stesso completamente; <span>e l’intero essere vostro, lo spirito, l’anima ed il corpo, sia conservato irreprensibile, per la venuta del Signor nostro Gesù Cristo.

Dio vuole che siamo sempre allegri, e che siamo perseveranti nella preghiera.Non dobbiamo spegnere lo Spirito; ne disprezzare le profezie; ma esaminare ogni cosa. L’intero nostro essere deve essere conservato irreprensibile, per la venuta del Signore.

Efesini 4:30 E non contristate lo Spirito Santo di Dio col quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione.

1° Corinti 14:1-5 Procacciate la carità, non lasciando però di ricercare i doni spirituali, e principalmente il dono di profezia. Perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno l’intende, ma in ispirito proferisce misteri.

Chi profetizza, invece, parla agli uomini un linguaggio di edificazione, di esortazione e di consolazione.

Chi parla in altra lingua edifica se stesso; ma chi profetizza edifica la chiesa. Or io ben vorrei che tutti parlaste in altre lingue; ma molto più che profetaste; chi profetizza è superiore a chi parla in altre lingue, a meno ch’egli interpreti, affinché la chiesa ne riceva edificazione.

Chi parla in lingue, parla a Dio ed edifica se stesso; chi profetizza edifica la chiesa.

Ovviamente si può parlare in lingue e profetizzare se lo Spirito Santo non è spento o contristato.

Ciascuno di noi abbiamo bisogno di essere edificati, pertanto dobbiamo parlare e adorare in ispirito e verità il nostro Padre celeste ed essere così in Lui edificati.

La chiesa deve essere edificata e pertanto il profetizzare edifica la chiesa, una chiesa senza la profezia non può essere edificata in Cristo, un credente che non parla in lingue, non edifica se stesso; il Tempio di Dio deve essere edificato dentro di noi, noi siamo quel Tempio nel quale si adora Dio, noi siamo quelle pietre viventi che formano la Vera Chiesa, ogni pietra deve essere edificata ed insieme alle altre pietre che hanno i segni, i doni ed i ministeri, edificare la Chiesa.

Apocalisse 19:10 E io mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo. Ed egli mi disse: Guardati dal farlo; io sono tuo conservo e de’ tuoi fratelli che serbano la testimonianza di Gesù: adora Iddio! Perché la testimonianza di Gesù; è lo spirito della profezia.

La testimonianza di Cristo è quella che rende lo spirito della profezia, questa testimonianza edifica la Chiesa, e pertanto è necessaria all’edificazione.

Lo Sposo deve testimoniare alla Sua Sposa, deve edificarla in Lui e usa i Suoi strumenti di edificazione, lo spirito della profezia attesta che il Signore è con coloro che serbano la testimonianza di Gesù e da Lui sono ammaestrati ed edificati per essere la Sua Chiesa.

1° Corinti 14:12-18 Così anche voi, poiché siete bramosi dei doni spirituali, cercate di abbondarne per l’edificazione della chiesa. Perciò, chi parla in altra lingua preghi di poter interpretare; poiché, se prego in altra lingua, ben prega lo spirito mio, ma la mia intelligenza rimane infruttuosa. Che dunque? Io pregherò con lo spirito, ma pregherò anche con l’intelligenza; salmeggerò con lo spirito, ma salmeggerò anche con l’intelligenza.

Altrimenti, se tu benedici Iddio soltanto con lo spirito, come potrà colui che occupa il posto del semplice uditore dire “Amen” al tuo rendimento di grazie, poiché non sa quel che tu dici?

Quanto a te, certo, tu fai un bel ringraziamento; ma l’altro non è edificato.

I doni spirituali sono necessari per l’edificazione della chiesa, pertanto devono abbondare nella chiesa, ogni credente che parla in altra lingua preghi di potere interpretare, il dono d’interpretazione serve anche per la nostra edificazione personale.

Se noi preghiamo in altra lingua, prega bene il nostro spirito, ma la nostra intelligenza è infruttuosa, pertanto dobbiamo pregare non solo con lo spirito, ma anche con il nostro intelletto, affinché la nostra mente porti il frutto dello Spirito, pertanto ogni battezzato di Spirito Santo dovrebbe chiedere il dono d’interpretazione, affinché il nostro pregare in lingue divenga profezia a noi ed agli altri.

Possiamo dire anche noi: io ringrazio Dio che parlo in lingue? Oggi e non solo quando sono stato battezzato nello Spirito Santo parlo in lingue e profetizzo? Ho pregato e prego per l’interpretazione?

1° Corinti 12:1-13 Circa i doni spirituali, fratelli, non voglio che siate nell’ignoranza. Voi sapete che quando eravate Gentili eravate trascinati dietro agl’idoli muti, secondo che vi si menava. Perciò vi fo sapere che nessuno, parlando per lo Spirito di Dio, dice: Gesù è anatema! e nessuno può dire: Gesù è il Signore! se non per lo Spirito Santo.

Or vi è diversità di doni, ma v’è un medesimo Spirito. E vi è diversità di ministerî, ma non v’è che un medesimo Signore. E vi è varietà di operazioni, ma non v’è che un medesimo Iddio, il quale opera tutte le cose in tutti.

Or a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l’utile comune.

Infatti, a uno è data mediante lo Spirito parola di sapienza; a un altro, parola di conoscenza, secondo il medesimo Spirito; a un altro, fede, mediante il medesimo Spirito; a un altro, doni di guarigioni, per mezzo del medesimo Spirito; a un altro, potenza d’operar miracoli; a un altro, profezia; a un altro, il discernimento degli spiriti; a un altro, diversità di lingue, e ad un altro, la interpretazione delle lingue; ma tutte queste cose le opera quell’uno e medesimo Spirito, distribuendo i suoi doni a ciascuno in particolare come Egli vuole. Poiché, siccome il corpo è uno ed ha molte membra, e tutte le membra del corpo, benché siano molte, formano un unico corpo, così ancora è di Cristo.

Infatti noi tutti abbiam ricevuto il battesimo di un unico Spirito per formare un unico corpo, e Giudei e Greci, e schiavi e liberi; e tutti siamo stati abbeverati di un unico Spirito.

Circa i doni spirituali, siamo stati ammaestrati? Vengono esercitati nella Chiesa?

1° Tess. 4:8 Chi dunque sprezza questi precetti, non sprezza un uomo, ma quell’Iddio, il quale anche vi comunica il dono del suo Santo Spirito. Il dono dello Spirito Santo che ci è stato elargito dal Padre, porta nel suo seno i doni dello Spirito, tutti abbiamo ricevuto quell’Unico Spirito, ma non tutti abbiamo gli stessi doni spirituali, infatti vi è diversità di doni che sono stati dati a ciascuno di noi per l’edificazione del Corpo di Cristo.

Efesini 4:10-16 Colui che è disceso, è lo stesso che è salito al di sopra di tutti i cieli, affinché riempisse ogni cosa.

Ed è lui che ha dato gli uni, come apostoli; gli altri, come profeti; gli altri, come evangelisti; gli altri, come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministerio, per la edificazione del corpo di Cristo, finché tutti siamo arrivati all’unità della fede e della piena conoscenza del Figliuol di Dio, allo stato d’uomini fatti, all’altezza della statura perfetta di Cristo; affinché non siamo più dei bambini, sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina, per la frode degli uomini, per l’astuzia loro nelle arti seduttrici dell’errore, ma che, seguitando verità in carità, noi cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l’aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore d’ogni singola parte, per edificar se stesso nell’amore.

Sia i doni dati dallo Spirito che i ministeri dati dal Signore, edificano il Corpo di Cristo.

Un corpo ben edificato, non è formato da bambini sballottati qua e la da ogni vento di dottrina, per la frode degli uomini, per l’astuzia loro nelle arti seduttrici dell’errore.

Un corpo ben edificato, non va dietro i tanti “ pifferai magici” del momento, ma seguitando verità in carità, cresce in ogni cosa verso Colui che è il Capo, cioè Cristo.

I giovani della chiesa, spesso sono sballottati qua e la, giovani che sono stati battezzati nello Spirito Santo e che potenzialmente potrebbero essere come Timoteo e Tito, hanno spento lo Spirito, non bramano i doni dello Spirito e spesso passano più tempo con le amicizie del mondo e non con altri credenti, giovani che sono disorientati e che vorrebbero servire Dio, ma non bramano il battesimo nello Spirito Santo o lo hanno contristato.

Giovani che non riescono a capire il dono o il ministerio che hanno ricevuto, pertanto hanno seppellito quel talento perché non hanno avuto dei buoni maestri come Paolo.

L’apostolo si prendeva cura di Tito e Timoteo e li reputava figli nella grazia e nella fede, egli li ammaestrava, li correggeva e li esortava a ravvivare il dono di Dio.

ravvivare A v. tr. 1 Far tornare in vita qlcu. o qlco., rianimare: ravvivare un malato | (est.) Dare nuovo vigore: ravvivare le forze | Ravvivare un utensile, una lima, una mola, ripristinarne le condizioni di taglio. 2 (fig.) Restituire entusiasmo, rendere più vivace: ravvivare gli spiriti. B v. intr. pron. Riprendere vigore, forza, energia.

Il pericolo che il fuoco si possa spegnere è un pericolo che corriamo tutti, giovani e meno giovani.

Il nostro avversario non ha paura del fuoco spento, ma di un fuoco acceso dal soffio di Dio, un fuoco ravvivato del continuo ci rende forti e vigorosi in Colui che ci fortifica.

Il diavolo e le sue schiere hanno paura dei credenti edificati in Cristo, della chiesa edificata in Cristo nella quale ci sono i segni, i doni ed i ministeri dati dal Signore e che vengono esercitati.

Quella è la Chiesa di Cristo, una Chiesa che combatte e vince nel Nome del Signore.

Il popolo di Dio aspetta il risveglio, molti pensano che lo debba portare qualcuno, il risveglio sta nel ravvivare ciò che il Signore ha messo in noi, di tornare agli insegnamenti Biblici, al fuoco dello Spirito Santo.

Molte simulazioni e spettacoli possono sembrare manifestazioni dello Spirito, bisogna essere molto avveduti ed esaminare ogni cosa alla luce delle Sacre Scritture e discernere il surrogato dal Vero.

La Parola ci esorta a provare gli spiriti, il primo spirito che dobbiamo provare è il nostro spirito umano, dobbiamo sapere se ben prega lo spirito nostro, se lo spirito nostro parla con Nostro Padre, attraverso lo Spirito Santo. Solo allora potremo chiedere al Padre che ci riveli lo spirito di altri.

I Giovanni 4:1 Diletti, non crediate ad ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se son da Dio; perché molti falsi profeti sono usciti fuori nel mondo.

I Giovanni 2:13-14 Padri, vi scrivo perché avete conosciuto Colui che è dal principio. Giovani, vi scrivo perché avete vinto il maligno. Figlioletti, v’ho scritto perché avete conosciuto il Padre. Padri, v’ho scritto perché avete conosciuto Colui che è dal principio. Giovani, v’ho scritto perché siete forti, e la parola di Dio dimora in voi, e avete vinto il maligno. Il Signore ci convinca ad essere dei padri che hanno conosciuto veramente Dio, e dei giovani forti, nei quali dimora la Parola di Dio e non le favole umane, i quali hanno vinto il maligno e non sono stati vinti dal mondo e dalle sua concupiscenze.

Se tutti i giovani del popolo del Signore si risvegliassero, forse potrebbero anche risvegliare i loro padri e viceversa, la potenza di Dio sia ravvivata nei nostri cuori.

Pace del Signore a tutti i giovani

F.llo Elis

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