II° Timoteo 3:1-13 Or sappi questo, che negli ultimi giorni verranno dei tempi difficili; perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, irreligiosi, senz’affezione naturale, mancatori di fede, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, temerari, gonfi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi le forme della pietà, ma avendone rinnegata la potenza.
Anche costoro schiva! Poiché del numero di costoro son quelli che s’insinuano nelle case e cattivano donnicciuole cariche di peccati, agitate da varie cupidigie, che imparano sempre e non possono mai pervenire alla conoscenza della verità.
E come Jannè e Iambrè contrastarono a Mosè, così anche costoro contrastano alla verità: uomini corrotti di mente, riprovati quanto alla fede.
Ma non andranno più oltre, perché la loro stoltezza sarà manifesta a tutti, come fu quella di quegli uomini.
Quanto a te, tu hai tenuto dietro al mio insegnamento, alla mia condotta, a’ miei propositi, alla mia fede, alla mia pazienza, al mio amore, alla mia costanza, alle mie persecuzioni, alle mie sofferenze, a quel che mi avvenne ad Antiochia, ad Iconio ed a Listra. Sai quali persecuzioni ho sopportato; e il Signore mi ha liberato da tutte.
E d’altronde tutti quelli che voglion vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati; mentre i malvagi e gli impostori andranno di male in peggio, seducendo ed essendo sedotti.
L’apostolo Paolo dipinge a colori forti il quadro degli ultimi giorni, sono i giorni che precedono la fine dei tempi, sono i giorni che precedono il ritorno del Signore ed il rientro dei Suoi figli nell’Eternità, questi giorni saranno giorni particolarmente difficili.
Saranno giorni nei quali gli uomini manifesteranno la loro carnalità senza alcun pudore, giorni in cui verranno a cadere i freni inibitori che debbono contenere i bassi istinti dell’uomo.
Saranno giorni in cui gli uomini saranno orgogliosi del loro peccato, contemporaneamente cercheranno di avere delle forme di pietà, ma rinnegano la potenza di Dio.
umanesimo s. m. 1 Movimento culturale sorto in Italia alla fine del XIV sec. e diffusosi in tutta Europa fino al XVI sec., caratterizzato dal rifiorire degli studi classici e dall’affermarsi di una concezione della vita basata sulla riscoperta di autonomi valori umani e storici. 2 (est.) Qualsiasi concezione della vita fondata su valori analoghi. 3 (est.) Interesse per gli studi filologici o classici.
cristianesimo s. m. Religione predicata da Gesù Cristo | Complesso di istituzioni e forme di civiltà che derivano dalla religione del Cristo.
L’umanesimo mette al centro l’uomo, lo pone al centro di se stesso, ha una certa forma di pietà, ma non mette al centro della vita Cristo potenza di Dio.
I° Corinti 1:23-29 Ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per i Gentili, pazzia; ma per quelli i quali son chiamati, tanto Giudei quanto Greci, predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio; poiché la pazzia di Dio è più savia degli uomini, e la debolezza di Dio è più forte degli uomini.
Infatti, fratelli, guardate la vostra vocazione: non ci son tra voi molti savi secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili; ma Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare i savi; e Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti; e Dio ha scelto le cose ignobili del mondo, e le cose sprezzate, anzi le cose che non sono, per ridurre al niente le cose che sono, affinché nessuna carne si glorî nel cospetto di Dio.
Il cristianesimo di oggi cerca impegnarsi nel sociale, molti adottano bambini a distanza e non riescono a prendersi cura e non adottano spiritualmente i figli che hanno, non pregano per loro e con loro, non li ammaestrano nella Parola fin dalla loro tenera età; cercano di visitare i carcerati e non si curano di coloro che sono prigionieri del peccato e di coloro che non conoscono la Verità.
Certe catene spirituali si possono spezzare solo con la Potenza di Dio, non con le forme di pietà.
Coloro che vivono nell’indigenza, che mancano dei beni primari per potere sopravvivere, certamente accoglieranno come benefattori tutti coloro che li aiuteranno.
Saranno pronti ad accettare qualunque religione che fa opere umanitarie, e porta pani e pesci.
Giovanni 6:26-29 Gesù rispose loro e disse: In verità, in verità vi dico che voi mi cercate, non perché avete veduto dei miracoli, ma perché avete mangiato de’ pani e siete stati saziati.
Adopratevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna, il quale il Figliuol dell’uomo vi darà; poiché su lui il Padre, cioè Dio, ha apposto il proprio suggello.
Essi dunque gli dissero: Che dobbiamo fare per operare le opere di Dio?
Gesù rispose e disse loro: Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che Egli ha mandato.
Marco 16:15-20 E disse loro: Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura.
Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato.
Or questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel nome mio cacceranno i demonî; parleranno in lingue nuove; prenderanno in mano dei serpenti; e se pur bevessero alcunché di mortifero, non ne avranno alcun male; imporranno le mani agl’infermi ed essi guariranno.
Il Signor Gesù dunque, dopo aver loro parlato, fu assunto nel cielo, e sedette alla destra di Dio.
E quelli se ne andarono a predicare da per tutto, operando il Signore con essi e confermando la Parola coi segni che l’accompagnavano.
Gesù dice: adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna.
Purtroppo abbiamo anche assistito a varie truffe che sono state fatte nel nome dell’umanesimo, molta gente ha scoperto di avere adottato e mantenuto molti mediatori di beni materiali.
Certamente non è sempre così, ci sono molti che con vero senso di umanità fanno delle buone opere verso i bisognosi; dovremo chiederci se questo è sufficiente al cospetto di Dio.
Il Signore ha dato un mandato ai Suoi: Andate per tutto il mondo e predicate l’Evangelo…
Un Evangelo, non l’evangelo e la dottrina di ogni confessione religiosa che spesso è in contrasto con la dottrina di Cristo, ci sono dei segni che debbono accompagnare coloro che hanno creduto.
I° Corinti 13:1-7 Quand’io parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, se non ho carità, divento un rame risonante o uno squillante cembalo.
E quando avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e avessi tutta la fede in modo da trasportare i monti, se non ho carità, non son nulla.
E quando distribuissi tutte le mie facoltà per nutrire i poveri, e quando dessi il mio corpo ad essere arso, se non ho carità, ciò niente mi giova.
La carità è paziente, è benigna; la carità non invidia; la carità non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce, non sospetta il male, non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.
Certamente si stenterebbe a credere che una persona che si spoglia delle sue facoltà per nutrire i poveri, o addirittura da la propria vita per gli altri, potrebbe non avere carità, e ciò che ha fatto non porta a nessun beneficio spirituale al benefattore.
L’amor proprio, o il senso di umanità verso gli altri, è un sentimento che può spingere degli uomini a fare delle cose umanamente ammirevoli, sono cose che procedono dall’uomo, e pertanto l’uomo ne prende gloria e pubblicizza spesso le sue buone opere.
Il vero benefattore mandato dal Signore, è mandato a portare prima di tutto il cibo spirituale cioè la Parola di Dio e la Sua Potenza vivificatrice, e poi se gli è possibile anche il cibo materiale.
Matteo 6:25-26 Perciò vi dico: Non siate con ansietà solleciti per la vita vostra di quel che mangerete o di quel che berrete; né per il vostro corpo di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutrisce. Non siete voi assai più di loro?
Le opere umanitarie le fanno gli Stati, le Organizzazioni umanitarie nazionali ed internazionali.
Matteo 4:4 Ma egli rispondendo disse: Sta scritto: Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma d’ogni parola che procede dalla bocca di Dio.
Molte organizzazioni religiose, sono in contrasto fra loro a cagione della diversa dottrina, non hanno tutte la stessa Parola che procede dalla bocca di Dio, ma fanno insieme opere umanitarie e cercano di inviare solo il cibo per il corpo, e non danno loro il cibo quotidiano per le anime loro.
Costoro hanno forme di pietà umana, ma hanno rinnegato la potenza di Dio che è nella Sua Parola.
Giovanni 6:63 È lo spirito quel che vivifica; la carne non giova nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita.
Romani 15:25-27 Ma per ora vado a Gerusalemme a portarvi una sovvenzione per i santi; perché la Macedonia e l’Acaia si son compiaciute di raccogliere una contribuzione a pro dei poveri fra i santi che sono in Gerusalemme.
Si sono compiaciute, dico; ed è anche un debito ch’esse hanno verso di loro; perché se i Gentili sono stati fatti partecipi dei loro beni spirituali, sono anche in obbligo di sovvenir loro con i beni materiali.
Il credente deve fare del bene a tutti, ma principalmente a quelli di casa sua, cioè di coloro che partecipano ai beni spirituali, infatti sono in obbligo di sovvenire loro anche con i beni materiali.
I beni spirituali sono ben più importanti dei beni materiali, bisogna condividere l’uno e l’altro, la condivisione di beni terreni è un encomiabile sentimento di umanità, questo sentimento non è sempre preceduto o seguito da una vera condivisione di beni spirituali.
Tito 1:1 Paolo, servitore di Dio e apostolo di Gesù Cristo per la fede degli eletti di Dio e la conoscenza della verità che è secondo pietà,
Possiamo sfamare intere nazioni, costruire asili, scuole, ospedali, e non avere pietà di loro non facendo loro conoscere la verità che è secondo pietà, secondo la Potenza della pietà di Dio.
II Pietro 1:3 Poiché la sua potenza divina ci ha donate tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà mediante la conoscenza di Colui che ci ha chiamati mercé la propria gloria e virtù.
Molti si prodigano a fare opere di beneficenza, suonano le trombe e pubblicizzano le loro iniziative benefiche, sono opere che tendono a migliorare le condizioni di vita terrena, sono spesso opere di pietà umana fatte da uomini che hanno rinnegata la potenza di Dio, e che portano solo un soccorso al corpo e non un vero cibo per anime affamate della Parola di Dio.
Luca 10:2-9 E diceva loro: Ben è la mèsse grande, ma gli operai son pochi; pregate dunque il Signor della mèsse che spinga degli operai nella sua mèsse.
Andate; ecco, io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi.
Non portate né borsa, né sacca, né calzari, e non salutate alcuno per via.
In qualunque casa sarete entrati, dite prima: Pace a questa casa!
E se v’è quivi alcun figliuolo di pace, la vostra pace riposerà su lui; se no, ella tornerà a voi.
Or dimorate in quella stessa casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l’operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa.
E in qualunque città sarete entrati, se vi ricevono, mangiate di ciò che vi sarà messo dinanzi, guarite gl’infermi che saranno in essa, e dite loro: Il regno di Dio s’è avvicinato a voi.
Luca 10:16-21 Chi ascolta voi ascolta me; chi sprezza voi sprezza me, e chi sprezza me sprezza Colui che mi ha mandato.
Or i settanta tornarono con allegrezza, dicendo: Signore, anche i demonî ci sono sottoposti nel tuo nome.
Ed egli disse loro: Io mirava Satana cader dal cielo a guisa di folgore.
Ecco, io v’ho dato la potestà di calcar serpenti e scorpioni, e tutta la potenza del nemico; e nulla potrà farvi del male.
Pure, non vi rallegrate perché gli spiriti vi son sottoposti, ma rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti ne’ cieli.
In quella stessa ora, Gesù giubilò per lo Spirito Santo, e disse: Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascoste queste cose ai savi e agl’intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli fanciulli! Sì, o Padre, perché così ti è piaciuto.
Oggi sono dei giorni difficili, coloro che dicono di essere mandati in Missione, non hanno tutti gli stessi requisiti che dovevano avere coloro che il Signore manda in missione.
Sono mandati da grosse Organizzazioni Missionarie, a volte anche Interconfessionali che praticano una sorta di ecumenismo missionario, e mandano missionari che portano aiuti umanitari e che ognuno predica e pratica la propria dottrina.
Sono uomini e donne che cercano di socializzare con i popoli indigeni, lo fanno in molti modi e con molti espedienti che spesso non hanno nulla a che fare con la Potenza e la pietà del Signore.
Usano ogni sorta di artificio, cercano di soddisfare i loro bisogni primari del corpo, ma non sempre il bisogno dell’anima; così non facevano i settanta che il Signore mandò in missione.
Certamente i veri servi di Dio che il Signore manda, debbono essere sostenuti dai figli di Dio, ed anche i fratelli in Cristo Gesù, che vivono in povertà debbono essere sostenuti.
Questo senza trascurare il fratello o la sorella che siede al nostro fianco, e che sappiamo è nel bisogno e che magari la Chiesa pretende decima ed offerte per mantenere persone lontane che non conosciamo, e che a volte non ricevono la Parola ma soltanto aiuti umanitari.
Questo tipo di umanesimo, mette al centro l’uomo e non Dio, bisogna mettere al centro Dio e l’uomo fatto ad immagine e somiglianza di Dio.
Matteo 22:37-39 E Gesù gli disse: Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua.
Questo è il grande e il primo comandamento.
Il secondo, simile ad esso, è: Ama il tuo prossimo come te stesso.
prossimo A agg. 1 Molto vicino nello spazio: il giardino è prossimo alla casa | Che è vicino a toccare una condizione, | Che è vicino a qlcu. per relazioni sociali, parentela, consanguineità: parente -p. 2 Il più vicino di tutti nel tempo. 3 (ling.) Passato -p, tempo del verbo che esprime un’azione del passato i cui effetti durano ancora nel presente. B s. m. 1 Nella dottrina cristiana, ciascun uomo: ama il prossimo tuo come te stesso. 2 (est.) Umanità in genere. ETIMOLOGIA: dal lat. proximus, superl. di *proque, forma orig. di prope ‘vicino’.
Il Signore ha parlato del primo e grande comandamento, bisogna amare il Signore Iddio con tutto il nostro cuore, con tutta l’anima e con tutta la mente nostra.
Questo comandamento non può essere scisso dal secondo: ama il prossimo tuo come te stesso.
Il prossimo è il vicino, col quale siamo in relazione per motivi sociali, di parentela, di consanguineità, insomma il prossimo è chi ci è più vicino.
Marco 3:31-35 E giunsero sua madre ed i suoi fratelli; e fermatisi fuori, lo mandarono a chiamare.
Una moltitudine gli stava seduta attorno, quando gli fu detto: Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle là fuori che ti cercano.
Ed egli rispose loro: Chi è mia madre? e chi sono i miei fratelli?
E guardati in giro coloro che gli sedevano d’intorno, disse: Ecco mia madre e i miei fratelli!
Chiunque avrà fatta la volontà di Dio, mi è fratello, sorella e madre.
Gesù dichiara che il Suo prossimo sono coloro che fanno la volontà di Dio, pertanto il nostro prossimo (più prossimo) sono i nostri fratelli e le nostre sorelle in Cristo, a partire da quelli che sono in casa nostra, nella nostra città e fino alle estremità della terra.
Atti 1:8 Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi, e mi sarete testimoni e in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra.
Gli apostoli erano dei testimoni di Cristo, prima di testimoniare fino alle estremità della terra, dovevano cominciare la loro testimonianza in Gerusalemme, poi in Giudea e in Samaria.
La nostra testimonianza deve partire dalla nostra vita, e come dei cerchi concentrici propagarsi partendo dal nostro prossimo che sono coloro che fanno la volontà di Dio, bisogna cominciare a testimoniare a Israele e poi raggiungere le estremità della terra.
Ovviamente non si tratta dell’Israele terreno, ma dell’Israele spirituale che è formato da coloro che fanno la volontà di Dio, il “cristianesimo” di oggi deve essere ancora evangelizzato, solo allora il Signore ci manderà ad evangelizzare fino alle estremità della terra.
Il cristianesimo che ha rigettato la Potenza di Dio, ed è divenuto religioso e umanitario, è proprio quello che deve tornare al primo amore, ed amare Dio al di sopra di tutto e tutti.
Il Diavolo vuole darci il suo binocolo, vuol farci vedere lontano e farci ignorare quello che ci è vicino, il nostro prossimo, i nostri fratelli in Cristo, coloro che siedono accanto a noi.
Molti hanno visto filmati, hanno ricevuto libri e foto delle opere missionarie all’estero, sanno tante cose e conoscono i missionari che girano le comunità alla ricerca di fondi.
Dovremo chiederci se conosciamo la nostra condizione spirituale, se conosciamo la condizione spirituale di nostro marito, di nostra moglie, dei nostri figli, dei nostri fratelli e sorelle della “nostra” chiesa, dei conduttori che la governano e di tutti coloro che chiamiamo fratelli nella nostra città.
Marco 7:26-29 Quella donna era pagana, di nazione sirofenicia, e lo pregava di cacciare il demonio dalla sua figliuola.
Ma Gesù le disse: Lascia che prima siano saziati i figliuoli; ché non è bene prendere il pane dei figliuoli per buttarlo a’ cagnolini.
Ma ella rispose: Dici bene, Signore; e i cagnolini, sotto la tavola, mangiano de’ minuzzoli dei figliuoli.
E Gesù le disse: Per cotesta parola, va’; il demonio è uscito dalla tua figliuola.
Saziamo prima i figli di Dio che nostro Padre celeste ha messo al nostro fianco, e stiamo attenti a non sprecare il pane con coloro che calpestano il Pane della Vita Eterna.
Certamente è facile avere “comunione” a distanza con persone che non conosciamo, che non frequentiamo, con i quali non preghiamo insieme, basta mandare un vaglia ed abbiamo adottato qualcuno, ci mandano una foto ed a volte anche qualche lettera per essere informati.
Quale comunione abbiamo col prossimo più prossimo? Con i nostri familiari? Con nostro marito, con nostra moglie? Con i nostri fratelli? Li abbiamo adottati come prossimo? Li reputiamo nostri consanguinei nel Sangue di Cristo Gesù? Preghiamo insieme a loro e per loro?
Romani 8:15 Poiché voi non avete ricevuto lo spirito di servitù per ricader nella paura; ma avete ricevuto lo spirito d’adozione, per il quale gridiamo: Abba! Padre!
Efesini 1:5 avendoci predestinati ad essere adottati, per mezzo di Gesù Cristo, come suoi figliuoli, secondo il beneplacito della sua volontà.
Il Signore ci ha adottati attraverso il Suo Figlio, non ci ha adottati a distanza, Egli è con noi e noi siamo con Lui e con tutti i figli Suoi che mette al nostro fianco.
Colossesi 2:23 Quelle cose hanno, è vero, riputazione di sapienza per quel tanto che è in esse di culto volontario, di umiltà, e di austerità nel trattare il corpo; ma non hanno alcun valore e servon solo a soddisfare la carne.
Giacomo 2:12-18 Parlate e operate come dovendo esser giudicati da una legge di libertà.
Perché il giudicio è senza misericordia per colui che non ha usato misericordia: la misericordia trionfa del giudicio.
Che giova, fratelli miei, se uno dice d’aver fede ma non ha opere? Può la fede salvarlo?
Se un fratello o una sorella son nudi e mancanti del cibo quotidiano, e un di voi dice loro: Andatevene in pace, scaldatevi e satollatevi; ma non date loro le cose necessarie al corpo, che giova?
Così è della fede; se non ha opere, è per se stessa morta.
Anzi uno piuttosto dirà: Tu hai la fede, ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le tue opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede.
Molti spogliano quelli di dentro per vestire quelli di fuori, dobbiamo dare ai nostri fratelli le cose necessarie al corpo ed allo spirito, e poi se ne abbiamo la possibilità far del bene a quelli di fuori.
Dobbiamo essere anche prudenti, e stare attenti a non trascurare i fratelli e curare gli estranei.
Sarebbe assurdo che il possessore di un cane, lo trascura, lo fa morir di fame, ma sovvenziona il canile per cibare i cani abbandonati; prima il prossimo e poi anche gli altri.
I nostri fratelli e le nostre sorelle in Cristo sono tutti coloro che il Signore ci ha dati come nostri consanguinei, lo sono anche di Cristo Gesù, pertanto prendiamoci cura reciprocamente e se è necessario mettiamoci la mano in tasca, prima che ce la mettano coloro che hanno tanti progetti a distanza e che ci lascino ben poco da dare al nostro prossimo.
La Chiesa del presente secolo non cura la comunione locale, ma la comunione a distanza; nella stessa città è impedito di visitare le altre chiese, ma si organizzano delle gite, si affittano pullman per visitare comunità distanti centinaia di chilometri.
Posiamo questo binocolo diabolico, e guardiamo i nostri fratelli con gli occhi dello Spirito Santo e scopriremo che non dobbiamo fare lunghi viaggi, e che a volte non dobbiamo neanche uscire di casa per trovare il nostro prossimo ed amarlo come noi stessi.
I Giovanni 3:18 Figlioletti, non amiamo a parole e con la lingua, ma a fatti e in verità.
I Giovanni 4:20 Se uno dice: io amo Dio, e odia il suo fratello, è bugiardo; perché chi non ama il suo fratello che ha veduto, non può amar Dio che non ha veduto.
Amare il fratello che abbiamo veduto significa amare il prossimo, e questo dimostra che amiamo Dio che non abbiamo veduto ed anche tutti i fratelli che non abbiamo veduto e per i quali preghiamo, cioè per tutta la Chiesa universale della quale facciamo parte come membra d’essa.
Matteo 25:35-40 Perché ebbi fame, e mi deste da mangiare; ebbi sete, e mi deste da bere; fui forestiero, e m’accoglieste; fui ignudo, e mi rivestiste; fui infermo, e mi visitaste; fui in prigione, e veniste a trovarmi.
Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai t’abbiam veduto aver fame e t’abbiam dato da mangiare? o aver sete e t’abbiam dato da bere?
Quando mai t’abbiam veduto forestiero e t’abbiamo accolto? o ignudo e t’abbiam rivestito?
Quando mai t’abbiam veduto infermo o in prigione e siam venuti a trovarti?
E il Re, rispondendo, dirà loro: In verità vi dico che in quanto l’avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me.
Gesù dice che quando abbiamo fatto del bene ad uno dei Suoi minimi fratelli, l’abbiamo fatto a Lui, Egli non dice: quando l’avete fatto a qualcuno, ma ad uno di questi miei minimi fratelli.
Non dice dei massimi fratelli, ma dei minimi fratelli, individuiamo i minimi fratelli in Cristo che sono nel bisogno, visitiamoli, aiutiamoli, accogliamoli, sfamiamoli, dissetiamoli.
Certamente non è facile visitare, accogliere, andare a trovare qualcuno che non si conosce e che non è vicino ma a distanza e che non sappiamo neanche se è uno dei minimi fratelli di Gesù.
Apocalisse 13:16 E faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla mano destra o sulla fronte;
Non tutti i poveri sono minimi fratelli di Gesù, molti poveri hanno il marchio della bestia, sono figli del diavolo, come fra i ricchi ci possono essere anche figli di Dio.
Molte persone si presentano come benefattori, purtroppo a volte si scopre che alcuni sono benefattori di loro stessi, ed amministrano l’8 per mille, decime, offerte e donazioni a vario titolo, come loro ritengono opportuno amministrare, purtroppo a volte ai poveri arrivano le briciole, ed ai figli non viene dato il Pane, e neanche le briciole, ma vengono sfruttati e spogliati.
Veramente è necessario rinnovare tutti i locali di culto, ingrandirli affinché ci sia posto per il nostro prossimo, noi siamo il tempio di Dio, pertanto non possiamo lasciare i nostri fratelli fuori per fare spazio ad altri, dobbiamo allargare il locale e non costruire locali a distanza, solo allora potremo offrire al Signore un culto accettevole alla Sua lode e gloria.
Cerchiamo di essere impegnati nel cristianesimo di Cristo, e non in quello dell’uomo che vuole farci trascurare i nostri fratelli e le nostre sorelle e farci vedere attraverso il proprio binocolo.
La solidarietà fraterna deve precedere la solidarietà umana, siamo sinceri e chiediamoci se come padri terreni, avendo un figlio che si trova nella necessità e l’altro fratello che è benestante, sa la condizione del fratello, ed al posto di aiutarlo manda una grossa cifra in beneficenza, che diremo?
Nostro Padre ci ha adottati, i nostri fratelli sono stati adottati da nostro Padre, amiamo i fratelli che vediamo e che a volte sappiamo che sono nel bisogno, non incarichiamo gli altri a far del bene con quello che il Signore per grazia ci ha dato, ministriamo i nostri beni spirituali ed anche quelli terreni. Gli occhi dello Spirito Santo vedono vicino ed anche lontano.
Pace del Signore
F.llo Eliseo