Isaia 40:30-31 I giovani s’affaticano e si stancano; i giovani scelti vacillano e cadono, ma quelli che sperano nell’Eterno acquistano nuove forze, s’alzano a volo come aquile; corrono e non si stancano, camminano e non s’affaticano.
Marco 1:10 E ad un tratto, com’egli saliva fuori dell’acqua, vide fendersi i cieli, e lo Spirito scendere su di lui in somiglianza di colomba.
C. dei Cantici 2:14 O mia colomba, che stai nelle fessure delle rocce, nel nascondiglio delle balze, mostrami il tuo viso, fammi udire la tua voce; poiché la tua voce è soave, e il tuo viso è bello.
Ecclesiaste 12:13 Le parole de’ savi [son] come gli steccati, e come i pali piantati de’ mandriani che stabbiano; [e] sono state date da uno stesso Pastore.
stabbio s. m. 1 Recinto dove sono raccolte di notte pecore o mandrie al pascolo.
Romani 8:14 poiché tutti quelli che son condotti dallo Spirito di Dio, son figliuoli di Dio.
Ebrei 13:7 Ricordatevi dei vostri conduttori, i quali v’hanno annunziato la parola di Dio; e considerando com’hanno finito la loro carriera, imitate la loro fede.
Ebrei 13:17 Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano per le vostre anime, come chi ha da renderne conto; affinché facciano questo con allegrezza e non sospirando; perché ciò non vi sarebbe d’alcun utile.
Salmo 119:160 La somma della tua parola è verità; e tutti i giudizi della tua giustizia durano in eterno.
La somma della Parola del Signore è verità, il Signore Cristo Gesù è la Verità, pertanto dobbiamo investigare e mettere in pratica tutta la Parola del Signore ed ubbidire alla Parola e di conseguenza ubbidire ad i conduttori che il Signore ha preposti, esaminando il loro modo di camminare ed imitando la loro fede e rendendo loro il doppio dell’onore.
Giovanni 10:1-16 In verità, in verità io vi dico che chi non entra per la porta nell’ovile delle pecore, ma vi sale da un’altra parte, esso è un ladro e un brigante.
Ma colui che entra per la porta è pastore delle pecore.
A lui apre il portinaio, e le pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le proprie pecore per nome e le mena fuori.
Quando ha messo fuori tutte le sue pecore, va innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce.
Ma un estraneo non lo seguiranno; anzi, fuggiranno via da lui perché non conoscono la voce degli estranei.
Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono di che cosa parlasse loro.
Onde Gesù di nuovo disse loro: In verità, in verità vi dico: Io sono la porta delle pecore.
Tutti quelli che son venuti prima di me, sono stati ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati.
Io son la porta; se uno entra per me, sarà salvato, ed entrerà ed uscirà, e troverà pastura.
Il ladro non viene se non per rubare e ammazzare e distruggere; io son venuto perché abbiano la vita e l’abbiano ad esuberanza.
Io sono il buon pastore; il buon pastore mette la sua vita per le pecore.
Il mercenario, che non è pastore, a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e si dà alla fuga, e il lupo le rapisce e disperde.
Il mercenario si dà alla fuga perché è mercenario e non si cura delle pecore. Io sono il buon pastore, e conosco le mie, e le mie mi conoscono, come il Padre mi conosce ed io conosco il Padre; e metto la mia vita per le pecore.
Ho anche delle altre pecore, che non son di quest’ovile; anche quelle io devo raccogliere, ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore.
La similitudine della parabola del Buon Pastore ha dei protagonisti e delle cose che è molto importante comprendere per capire quello che il Signore voleva dire.
1. L’ovile era formato da un recinto, questo recinto poteva essere formato da arbusti o da uno steccato formato da pali ben piantati che ne faceva un valido riparo per le pecore.
( Eccl. 12:13) abbiamo letto che quel recinto sono le parole dei savi, parole date da uno Stesso Pastore. Pertanto quei “pali” che formano il recinto sono formati dalla somma della Parola del Signore, le pecore che sono dentro quell’ovile sono protette da ogni seduzione.
Il ladro, il brigante cerca di entrare nell’ovile non dalla porta ma cercando di scardinare il recinto e facendo apparire i Comandamenti del Signore così come cercò di farli apparire ad Eva nel giardino dell’Eden.
2. La Porta era un varco che permetteva alle pecore di entrare ed uscire, il pastore delle pecore dormiva proprio in quel varco, egli era la porta, egli si accorgeva se una pecora cercava di uscire o se una bestia feroce o un ladro cercava di entrare. Gesù stesso è la Porta dell’ovile e Lui Stesso è il Sommo Pastore che le conduce al pascolo, Gesù stesso veglia sul Suo gregge e non si comporta come il mercenario, Egli ha dato la Sua vita per le pecore.
3. Il mercenario era una sorta di pastore, un pastore che era stipendiato, che non si prendeva cura delle pecore come faceva il Buon Pastore che ne era il Padrone ( Signore ). Il mercenario lavorava solo per essere pagato, egli non era disposto a mettere la sua vita per le pecore, egli amava più se stesso che le pecore, egli non era disposto a proteggere le pecore. Il mercenario non è pastore e pertanto è anche capace di “vendersi” le pecore ai ladri ed ai briganti, se vede venire il lupo ed il suo branco ( il diavolo e le sue schiere ) il mercenario scappa ed abbandona le pecore in balia dei lupi rapaci.
4. Il portinaio era ovviamente alla Porta, egli vegliava insieme al Buon Pastore, egli era vicino al Pastore, il portinaio apre la porta del suo cuore al Buon Pastore. Il portinaio entra dalla Porta e pertanto egli è un pastore costituito dal Buon Pastore.
Il portinaio ama le pecore perché ama il Padrone delle pecore, egli non è un mercenario salariato ma un servo, un amico del Buon Pastore che vive insieme a Lui così come facevano i discepoli. Il portinaio vuole imparare dal Buon Pastore a pasturare il gregge, egli guarda il suo conduttore e vuole imitarlo. Il portinaio è l’angelo della chiesa, egli deve essere illuminato e condotto dallo Spirito Santo e fare in modo che le pecore conoscano la voce del Sommo Pastore. Bisogna ubbidire ai “portinai” che stanno alla Porta e non a quelli che hanno messo il Buon Pastore alla porta e no vogliono farlo entrare.
Apoc. 3:20 Ecco, io sto alla porta e picchio: se uno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli meco.
Luca 11:52 Guai a voi, dottori della legge, poiché avete tolta la chiave della scienza! Voi stessi non siete entrati, ed avete impedito quelli che entravano.
Un portinaio senza chiave della Parola di Dio rivelata è portinaio costituito dal Signore?
Togliere la chiave significa mettere da parte l’interezza della Parola di Dio e pensare di poter divenire “portinai” della Casa del Signore e tenere così prigionieri i figli di Dio.
Un allevatore americano trovò un piccolo aquilotto ferito, era caduto dal nido, mosso a compassione lo portò nella sua fattoria, lo mise in una gabbia e si prese cura di esso.
Cercò di addestrarlo, lo lasciò lo lasciò libero in un recinto e l’aquilotto non volò via ma rimase nel recinto perché era ancora debole e le sue ali non erano ancora robuste.
Dopo qualche giorno vide volare nel cielo una grande aquila reale, dopo aver volteggiato sopra la sua fattoria l’aquila atterrò nel recinto e portò del cibo all’aquilotto così come faceva nel suo nido. Naturalmente il cibo che portava mamma aquila era il più indicato per l’aquilotto, infatti cresceva molto bene e l’uomo ne era molto contento.
Egli pensava che quell’aquilotto cresciuto in cattività poteva essere per lui fonte di guadagno, pertanto cominciò ad addestrarlo ma aveva paura che mamma aquila potesse portarlo via e un giorno prese il fucile e l’abbatté.
Adesso era lui che cibava l’aquilotto, comprò il mangime più adatto, interpellò dei veterinari, ma non c’era nulla da fare rifiutava ogni cibo.
Dopo qualche giorno vide nel cielo volteggiare un’altra aquila reale, rimase in cielo, non scese nel recinto, l’allevatore riguardò al cielo e vide due aquile volteggiare.
In un paese asiatico c’erano molti allevatori di oche, ogni proprietario aveva dei recinti dove allevava queste oche, erano l’unica fonte di guadagno e pertanto i recinti erano molto alti e resistenti, ogni giorno la rete di recinzione veniva controllata e le maglie riparate e rinforzate.
Queste oche erano destinate a fare una brutta fine, la maggior parte di loro sarebbero andate a finire in un forno o in una pentola, loro non avevano mai nuotato, conoscevano solo quella poca acqua che trovavano nell’abbeveratoio. Tutti gli allevatori facevano una guardia serrata, avevano paura l’uno dell’altro e pensavano di potere essere derubati , contavano le oche tutti i giorni.
Un giorno cominciò a piovere, la pioggia non cessava e tutti gli allevamenti cominciarono ad allagarsi, gli allevatori erano disperati ma non lo erano le oche che cominciarono a nuotare dentro i loro recinti, avevano finalmente sperimentato qualcosa che faceva parte della loro natura.
Tutti gli allevatori pensavano che l’alluvione si sarebbe fermato, ma la pioggia continuava a cadere e le acque a crescere, disperati guardavano i loro recinti che avevano ben costruiti e che vedevano inesorabilmente scomparire sotto le acque. I recinti scomparivano e le oche erano libere di scorazzare tutte insieme sull’acqua, nonostante nemmeno un’oca fosse perita tutti gli allevatori erano disperati perché nessuno di loro poteva vantare la proprietà delle oche, erano di tutti e di nessuno. L’alluvione mise d’accordo tutti gli allevatori che decisero di fare un unico grande allevamento senza nessun recinto all’interno, così facendo ogni oca poteva razzolare insieme alle altre e tutte mangiavano lo stesso mangime e crescevano insieme ed insieme lavoravano gli allevatori e nessuno ardiva dire: questa è la mia oca…avevano tutto in comune.
Avevano smesso di litigare e di fare tanti turni di guardia, non si reputavano ladri e briganti l’un l’altro e la qualità di quelle oche era uguale pertanto smisero di farsi concorrenza ed andavano insieme al mercato con la meraviglia degli altri allevatori.
Genesi 7:17 E il diluvio venne sopra la terra per quaranta giorni; e le acque crebbero e sollevarono l’arca, che fu levata in alto d’in su la terra.
Ezechiele 47:1-5 Quando l’uomo fu uscito verso oriente, aveva in mano una cordicella, e misurò mille cubiti; mi fece attraversare le acque, ed esse m’arrivavano alle calcagna.
Misurò altri mille cubiti, e mi fece attraversare le acque, ed esse m’arrivavano alle ginocchia. Misurò altri mille cubiti, e mi fece attraversare le acque, ed esse m’arrivavano sino ai fianchi.
E ne misurò altri mille: era un torrente che io non potevo attraversare, perché le acque erano ingrossate; erano acque che bisognava attraversare a nuoto: un torrente, che non si poteva guadare.
Matteo 3:16 E Gesù, tosto che fu battezzato, salì fuor dell’acqua; ed ecco i cieli s’apersero, ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venir sopra lui.
battesimo s. m. 1 Primo Sacramento della chiesa cristiana, amministrato per immersione | ETIMOLOGIA: dal lat. baptismus, baptismós, propr. ‘lavacro’.
Battesimo Termine derivato dal greco baptízein, “immergere”, che nell’ambito della religione cristiana indica il rito di iniziazione celebrato con l’acqua.
Efesini 5:21-27 sottoponendovi gli uni agli altri nel timore di Cristo.
Mogli, siate soggette ai vostri mariti, come al Signore; poiché il marito è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, egli, che è il Salvatore del corpo.
Ma come la Chiesa è soggetta a Cristo, così debbono anche le mogli esser soggette a’ loro mariti in ogni cosa.
Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, affin di santificarla, dopo averla purificata col lavacro dell’acqua mediante la Parola, affin di far egli stesso comparire dinanzi a sé questa Chiesa, gloriosa, senza macchia, senza ruga o cosa alcuna simile, ma santa ed irreprensibile.
L’immersione nell’acqua del battesimo simboleggia il lavacro dell’acqua mediante la Parola, dove c’è la Parola di Dio c’è l’acqua necessaria per il lavacro, chi è immerso in quell’Acqua nuota ed è del continuo nel lavacro della Parola e pertanto supera ogni recinto religioso e pertanto cerca comunione con tutti coloro che vogliono nuotare nel fiume d’acqua viva che sgorga da Gesù.
Il popolo di Dio non è fatto di oche nel recinto, ne di colombe in gabbia e neanche di aquile in cattività, tanto meno di pecore che non possono pascolare insieme alle altre pecore del Sommo Buon Pastore e che si debbono accontentare del “mangime” umano e non di cibo spirituale.
Il recinto dal quale non debbono uscire le pecore che appartengono al Buon Pastore è formato da tutti i “paletti” che mette la Parola di Dio e non quelli che mette l’uomo settario dal quale facciamo bene a guardarci tutti. Il lavacro è la Parola rivelata dallo Spirito, la lettera non lava ma uccide.
1° Timoteo 6:3-4 Se qualcuno insegna una dottrina diversa e non s’attiene alle sane parole del Signor nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è secondo pietà, esso è gonfio e non sa nulla; ma langue intorno a questioni e dispute di parole, dalle quali nascono invidia, contenzione, maldicenza, cattivi sospetti.
Matteo 8:19-20 Allora uno scriba, accostatosi, gli disse: Maestro, io ti seguirò dovunque tu vada.
E Gesù gli disse: Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figliuol dell’uomo non ha dove posare il capo.
Galati 3:24-29 Talché la legge è stata il nostro pedagogo per condurci a Cristo, affinché fossimo giustificati per fede.
Ma ora che la fede è venuta, noi non siamo più sotto pedagogo; perché siete tutti figliuoli di Dio, per la fede in Cristo Gesù.
Poiché voi tutti che siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo.
Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina; poiché voi tutti siete uno in Cristo Gesù.
E se siete di Cristo, siete dunque progenie d’Abramo; eredi, secondo la promessa.
Tutti i discepoli di Gesù sono suoi seguaci, pertanto i veri discepoli di Gesù hanno rinunciato a loro stessi per seguire il Maestro ovunque Egli vada. Per potere essere disponibili a seguire il Maestro non possiamo rimanere chiusi in una tana o in un nido o in un recinto.
Cristo non si lascia chiudere in un recinto umano, Egli visita ogni recinto per liberare coloro che sono stati ridotti in cattività da coloro che non vogliono vedere il popolo di Dio unito, da coloro che reputano il recinto che hanno costruito con le loro dottrine non conformi a quella di Cristo che è secondo pietà e che non ha mai vietato ai fratelli di incontrarsi, pregare insieme e condividere la dottrina del Nostro Signore Cristo Gesù.
Molti non fanno altro che citare il Salmo 133: Ecco, quant’è buono e quant’è piacevole che fratelli dimorino assieme!
È come l’olio squisito che, sparso sul capo, scende sulla barba, sulla barba d’Aaronne, che scende fino all’orlo de’ suoi vestimenti; è come la rugiada dell’Hermon, che scende sui monti di Sion; poiché quivi l’Eterno ha ordinato che sia la benedizione, la vita in eterno.
Ma sono convinti che il luogo dove i fratelli debbono dimorare insieme è il loro recinto, e sono solo coloro che appartengono alla loro o alle loro comunità ben recintate che sono divenute per molti delle prigioni. La cosa assurda è che proprio coloro che tengono delle anime in cattività, chiamino fratelli quelli degli altri “recinti” e non si visitano fra loro ed impediscono ai fratelli di visitarli ed a volte anche di riceverli, costruiscono dei recinti anche nelle case dei credenti e separano i fratelli dai fratelli ed ardiscono citare il Salmo 133.
Matteo 18:19-20 Ed anche in verità vi dico: Se due di voi sulla terra s’accordano a domandare una cosa qualsiasi, quella sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli.
Poiché dovunque due o tre son raunati nel nome mio, quivi son io in mezzo a loro.
Tutti coloro che sperano nel Signore volano come le aquile, e si radunano nel Nome del Signore Cristo Gesù e godono della piacevolezza di dimorare insieme ai fratelli perché il Signore ha ordinato la benedizione e la vita in eterno. Le aquile si radunano nella Roccia, li hanno il loro rifugio, il loro nido non è sugli alberi o nelle tane ma nelle alture.
Efesini 2:4-15 Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore del quale ci ha amati, anche quand’eravamo morti nei falli, ci ha vivificati con Cristo (egli è per grazia che siete stati salvati), e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere ne’ luoghi celesti in Cristo Gesù, per mostrare nelle età a venire l’immensa ricchezza della sua grazia, nella benignità ch’Egli ha avuta per noi in Cristo Gesù.
Poiché gli è per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non vien da voi; è il dono di Dio.
Non è in virtù d’opere, affinché niuno si glorî; perché noi siamo fattura di lui, essendo stati creati in Cristo Gesù per le buone opere, le quali Iddio ha innanzi preparate affinché le pratichiamo.
Perciò, ricordatevi che un tempo voi, Gentili di nascita, chiamati i non circoncisi da quelli che si dicono i circoncisi, perché tali sono nella carne per mano d’uomo, voi, dico, ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d’Israele ed estranei ai patti della promessa, non avendo speranza, ed essendo senza Dio nel mondo. Ma ora, in Cristo Gesù, voi che già eravate lontani, siete stati avvicinati mediante il sangue di Cristo.
Poiché è lui ch’è la nostra pace; lui che dei due popoli ne ha fatto un solo ed ha abbattuto il muro di separazione con l’abolire nella sua carne la causa dell’inimicizia, la legge fatta di comandamenti in forma di precetti, affin di creare in se stesso dei due un solo uomo nuovo, facendo la pace.
Il Signore Cristo Gesù è venuto per abbattere il muro di separazione, nella Sua carne ha abolito la causa dell’inimicizia. L’uomo nella sua carne costruisce muri di separazione, recinti che sono causa di inimicizia e non di amicizia in Cristo Gesù, l’uomo non separi ciò che Dio ha unito.
L’uomo non separi e non pensi di costruire dei ghetti dentro la Gerusalemme Celeste, nella quale città debbono sedere tutti i veri figli di Dio.
Il mondo aspetta la manifestazione dei figli di Dio, i figli di Dio si riconosceranno dall’amore che hanno gli uni per gli altri, quest’amore oltrepassa ogni steccato umano e come una colomba lo Spirito Santo si manifesta dove due o tre invocano di cuore puro il Nome del Signore.
La “carta d’identità” del cristianesimo è scaduta dinanzi a Dio e dinanzi al mondo se ci presentiamo dinanzi a Dio e dinanzi al mondo separati ognuno nel proprio recinto dottrinale e mentale e spirituale, trascurando così la dottrina di Cristo che è secondo pietà.
Tito 1:1 Paolo, servitore di Dio e apostolo di Gesù Cristo per la fede degli eletti di Dio e la conoscenza della verità che è secondo pietà.
La conoscenza della verità è secondo pietà, a nulla giovano i congressi, le riunioni pastorali, le scuole Bibliche, se tutta questa “conoscenza” non è secondo pietà.
Paolo dice che la conoscenza può gonfiare, ma certamente la carità edifica la Chiesa di Cristo ed unisce tutti i figli di Dio nel vincolo dell’amore.
Amore che non può essere manifesto se tutti coloro che si vantano di essere servi di Dio, non procacciano fra loro la pace ed impediscono ai figli di Dio di avere comunione fra loro.
Molte anime frequentano assiduamente le loro comunità, pagano la decima e le offerte, ma non trovano nessun Buon Samaritano disposto ad ascoltarli ed a fasciare le loro ferite.
Molti aquilotti feriti sono nei loro recinti e non possono volare, il Buon Samaritano si prenderà cura di loro e insegnerà loro a volare sulle ali dello Spirito e seguire il Maestro ovunque Egli vada e non ovunque vuole l’uomo settario specializzato a costruire muri di separazione fra i fratelli.
Giovanni 3:5-10 Gesù rispose: In verità, in verità io ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio.
Quel che è nato dalla carne, è carne; e quel che è nato dallo Spirito, è spirito.
Non ti meravigliare se t’ho detto: Bisogna che nasciate di nuovo.
Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né d’onde viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito.
Nicodemo replicò e gli disse: Come possono avvenir queste cose?
Gesù gli rispose: Tu sei il dottor d’Israele e non sai queste cose?
Chi è nato dallo Spirito è come il vento, non può essere messo in un recinto ed essere così separato dagli altri fratelli nati dallo Spirito.
Molti aspettano il risveglio, il risveglio ci sarà solo quando saranno abbattuti i muri di divisione ed i vari “dottori d’Israele” non si vergogneranno di Gesù e non cammineranno nelle tenebre delle loro dottrine che non sono secondo pietà e che separano il popolo di Dio.
Giovanni 17:21
che siano tutti uno; che come tu, o Padre, sei in me, ed io sono in te, anch’essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai mandato.
Pace del Signore
F.llo Eliseo