II° Re 8:16-18 ( Diodati) ORA, l’anno quinto di Gioram, figliuolo di Achab, re d’Israele, [essendo] Giosafat [ancora] re di Giuda, Gioram, figliuolo di Giosafat, re di Giuda, cominciò a regnare sopra Giuda.
Egli [era] d’età di trentadue anni, quando cominciò a regnare; e regnò ott’anni in Gerusalemme.
E camminò per la via dei re d’Israele, come la casa di Achab avea fatto; perciocchè egli avea la figliuola di Achab per moglie; e fece ciò che dispiace al Signore.
II° Cronache 18:1-3 ORA Giosafat, avendo di gran ricchezze e gloria, s’imparentò con Achab,
e in capo di [alquanti] anni egli andò ad Achab in Samaria. Ed Achab fece ammazzar pecore e buoi, in grandissimo numero, per lui, e per la gente ch'[era] con lui; e l’indusse ad andar contro a Ramot di Galaad. Ed Achab, re d’Israele, disse a Giosafat, re di Giuda: Andrai tu meco [contro a] Ramot di Galaad? Ed egli gli disse: [Fa’ conto di] me come di te, e della mia gente come della tua; [noi saremo] teco in questa guerra.
Giosafat era ancora in vita, ed egli aveva designato Gioram come successore al regno di Giuda, di fatto egli cominciò a regnare mentre il padre Giosafat regnava ufficialmente.
Giosafat aveva grandi ricchezze e gloria, non aveva necessità di stringere alleanze, tanto meno con Achab che era un nemico del Signore insieme a sua moglie Jezebel.
Il matrimonio di suo figlio, l’erede al trono di Giuda si era preso per moglie la figlia di Achab.
Achab ed Jezebel erano suoceri del figlio di Giosafat, la famiglia reale del re di Giuda si era imparentata con la famiglia reale del re d’Israele.
Ovviamente questa parentela prevedeva delle visite reciproche, dei rapporti che prevedevano la non belligeranza, e perché no anche un’alleanza, visto che i due re erano consuoceri.
Sarebbero stati nonni, e nella progenie del re Giosafat ci sarebbe stato anche il DNA di Achab, e quello di sua moglie, pertanto era necessari mantenere buoni rapporti.
Giosafat non chiese consiglio al Signore, e tanto meno l’erede al trono che aveva presa la figlia di Achab, loro erano re e potevano decidere il da farsi.
Non fu Achab ad andare a trovare Giosafat, ma in capo ad alcuni anni Giosafat onora Achab andandolo a trovare in Samaria, era una sorta di viaggio di Stato con molti dignitari.
Achab lo onora e prepara un gran banchetto ufficiale per Giosafat e la sua gente.
Durante il sontuoso banchetto lo indusse ad andare insieme a lui contro Ramot di Galaad, gli fa una domanda ben precisa, ed anche Giosafat da un risposta precisa: Fa’ conto di] me come di te, e della mia gente come della tua; [noi saremo] teco in questa guerra.
Si schiera totalmente dalla parte del nemico di Dio, si mette al completo servizio di Achab e della sua scellerata consorte, e parla a nome di tutto il popolo che governava e dichiara che tutto il suo popolo sarà dalla parte del re d’Israele, disponi di me come di te.
Il patto è già fatto, siamo alleati, siamo uno stesso popolo e combatteremo la stessa guerra.
II° Cronache 18:4 Poi Giosafat disse al re d’Israele: Deh! domanda oggi la parola del Signore.
Dopo aver fatto alleanza con Achab, Giosafat dice ad Achab di domandare al Signore, Giosafat non aveva chiesto al Signore se il figlio doveva sposare la figlia di Achab, non aveva chiesto se doveva andare a trovare Achab, ne se doveva fare alleanza con lui; dopo aver fatto tutto senza chiedere al Signore dice proprio ad Achab: Deh! domanda oggi la parola del Signore.
Chi fa alleanza con i nemici del Signore, si mette in situazioni pericolose e rischia molto.
II° Cronache 18:15-16 E il re gli disse: “Quante volte dovrò io scongiurarti di non dirmi se non la verità nel nome dell’Eterno?”
Micaiah rispose: “Ho veduto tutto Israele disperso su per i monti, come pecore che non hanno pastore; e l’Eterno ha detto: – Questa gente non ha padrone; se ne torni ciascuno in pace a casa sua”.
II° Cronache 18:25-34 E il re d’Israele disse ai suoi servi: “Prendete Micaiah, menatelo da Amon, governatore della città, e da Joas, figliuolo del re, e dite loro: – Così dice il re: Mettete costui in prigione, nutritelo di pan d’afflizione e d’acqua d’afflizione, finch’io ritorni sano e salvo”.
E Micaiah disse: “Se tu ritorni sano e salvo, non sarà l’Eterno quegli che avrà parlato per bocca mia”. E aggiunse: “Udite questo, o voi, popoli tutti!”
Il re d’Israele e Giosafat, re di Giuda saliron dunque contro Ramoth di Galaad.
E il re d’Israele, disse a Giosafat: “Io mi travestirò per andar in battaglia; ma tu mettiti i tuoi abiti reali”. Il re d’Israele si travestì, e andarono in battaglia.
Or il re di Siria avea dato quest’ordine ai capitani dei suoi carri: “Non combattete contro veruno, piccolo o grande, ma contro il solo re d’Israele”.
E quando i capitani dei carri scorsero Giosafat, dissero: “Quello è il re d’Israele”; e lo circondarono per attaccarlo; ma Giosafat mandò un grido, e l’Eterno lo soccorse; e Dio li attirò lungi da lui.
E allorché i capitani dei carri s’accorsero ch’egli non era il re d’Israele, cessarono d’assalirlo.
Or qualcuno scoccò a caso la freccia del suo arco, e ferì il re d’Israele tra la corazza e le falde; onde il re disse al suo cocchiere: “Vòlta, menami fuori del campo, perché son ferito”.
Ma la battaglia fu così accanita quel giorno, che il re fu trattenuto sul suo carro in faccia ai Sirî fino alla sera, e sul tramontare del sole morì.
Il Signore aveva parlato tramite un Suo profeta: Questa gente non ha padrone; se ne torni ciascuno in pace a casa sua”.
Giosafat invece salì insieme al re d’Israele contro Ramoth di Galaad., non riconobbe il parlare del Signore e si affidò alla falsa profezia dei profeti di Achab, Giosafat non disse nulla e permise che il profeta del Signore fosse messo in prigione.
Achab sapeva chi erano i quattrocento profeti, e sapeva anche chi era quel profeta, infatti temeva che gli potesse capitare qualcosa, pertanto si travestì togliendosi l’abito regale, pensava di potere mutare la sua sorte e di far correre maggiori rischi a Giosafat che indossava i sui abiti regali.
Sembrava propri che stava per avvenire quello cha sperava Achab, Giosafat viene assalito ed in quel momento gridò, ed il Signore lo soccorse; e Dio attirò i nemici ( che lui stesso si era cercati) lungi.
Il Signore scampò Giosafat, ma non scampò Achab che fu ferito a morte da una freccia scagliata a caso da qualcuno, ma indirizzata ad Achab da Dio stesso per eseguire la Sua condanna a morte.
L’alleanza che aveva fatto Giosafat, fu una disfatta, tutto Israele era stato disperso sui monti, e certamente c’erano state molte vittime anche fra coloro che erano sudditi di Giosafat.
Giosafat doveva rimanere fuori da quella disfatta, non doveva mettersi dalla parte di un empio, non doveva fare alleanza con Achab, non si doveva imparentare, e non lo doveva aiutare.
Dio stesso aveva diviso il regno d’Israele al tempo di Salomone, il quale si era imparentato con parecchi popoli pagani ed aveva 700 principesse pagane per mogli e trecento concubine, le sue mogli lo avevano portato all’idolatria nella sua vecchiezza, e questo determinò la scissione del reame in due regni, il regno di Giuda a Roboamo ed il regno d’Israele a Geroboamo.
Giosafat voleva fare una sorta di “ecumenismo”, voleva mescolare i due regni, erano parenti fra loro, ma Achab e la sua scellerata moglie non erano parenti di Dio, ma erano nemici di Dio.
II° Cronache 19:1-7 E Giosafat, re di Giuda, ritornò sano e salvo a casa sua in Gerusalemme.
Allora il veggente Iehu, figliuolo di Hanani, gli uscì incontro, e gli disse: Si conviene egli dar soccorso ad un empio? Ti si conviene egli amar quelli che odiano il Signore? Perciò dunque [vi è] ira contro a te da parte del Signore.
Ma pure in te si son trovate di buone cose; conciossiachè tu abbi tolti via dal paese i boschi, ed abbi disposto il cuor tuo a ricercare Iddio.
E Giosafat, essendo dimorato [alquanto tempo] in Gerusalemme, andò di nuovo attorno fra il popolo, da Beerseba fino al monte di Efraim, e li ridusse al Signore Iddio de’ lor padri.
E costituì de’ giudici nel paese, per tutte le città forti di Giuda, di città in città.
E disse a’ giudici: Riguardate ciò che voi fate; perciocchè voi non tenete la ragione per un uomo, ma per lo Signore, [il quale è] con voi negli affari della giustizia.
Ora dunque, sia lo spavento del Signore sopra voi; prendete guardia [al dover vostro], e mettete[lo] ed effetto; perciocchè appo il Signore Iddio nostro non [vi è] alcuna iniquità, nè riguardo alla qualità delle persone, nè prendimento di presenti.
Giosafat, ritorna sano e salvo a casa sua in Gerusalemme, ritorna con la coda in mezzo alle gambe, non ritorna da vincitore ma da sconfitto che è ancora in vita per la misericordia di Dio.
Il Signore gli manda un profeta, affinché egli sappia come la pensa il Signore, per fargli capire la gravità di quello che aveva fatto contro l’Eterno degli eserciti facendo alleanza con Achab: Si conviene egli dar soccorso ad un empio? Ti si conviene egli amar quelli che odiano il Signore? Perciò dunque [vi è] ira contro a te da parte del Signore.
Si conviene stare dalla parte di coloro che calpestano la Parola del Signore? Siamo autorizzati a soccorrere gli empi nelle loro battaglie carnali? Possiamo farlo se sono nostri parenti? Chi non osserva e calpesta la Parola di Dio volontariamente, ama oppure odia il Signore?
Il Signore mandò a dire a Giosafat che era adirato contro a lui, Giosafat per un tempo rimase a Gerusalemme, la sua città era quella e non era Samaria, rimase un tempo in essa senza andare attorno fra il popolo che certamente non aveva condiviso l’alleanza del re visto il risultato.
Non era una bella figura che aveva fatto Giosafat, ne verso Dio, e né verso il popolo.
Quando uscì da Gerusalemme per girare tutte le città forti di Giuda, Giosafat costituì dei giudici e diede degli ordini saggi, di una saggezza che non era stata in lui che mosse ad ira Dio.
Egli aveva avuto riguardi personali per Achab, per la moglie di Achab, per l’esercito di Achab, aveva avuto riguardi personali per suo figlio, per sua nuora che era la figlia di Achab.
Questo comportamento, questa alleanza stava per costargli la vita ed aveva fatto adirare il Signore, che nonostante si era adirato lo ha salvato facendolo tornare a casa sano e salvo.
Salmi 26:5 Io odio la raunanza de’ maligni, E non son seduto con gli empi.
Salmi 31:6 Io odio quelli che attendono alle vanità di menzogna; Ma io mi confido nel Signore. Salmi 101:3 Io non mi proporrò davanti agli occhi cosa alcuna scellerata; Io odio i fatti degli sviati; [Niuno di essi] mi starà appresso.
Salmi 119:104 Io son divenuto avveduto per li tuoi comandamenti; Perciò, odio ogni sentiero di falsità.
Salmi 139:21 O Signore, non odio io quelli che t’odiano? E non mi accuoro io per quelli che si levano contro a te?
Proverbi 8:13 Il timor del Signore [è] odiare il male; Io odio la superbia, e l’alterezza, e la via della malvagità, E la bocca perversa.
Amos 5:21 Io odio, io sdegno le vostre feste; e non odorerò [più] le vostre solenni raunanze.
Il timore dell’Eterno è odiare il male, e non partecipare alle solenni adunanze degli sviati, i quali camminano in sentieri di falsità ed ingannano il popolo; amare, innalzare, glorificare e fare alleanze con i vari Achab, ed avere riguardi personali per loro, ci pone sullo stesso piano di Giosafat.
Pace del Signore
F.llo Eliseo