coscienza s. f. Consapevolezza che l’uomo ha di sé, del proprio corpo e delle proprie sensazioni, delle proprie idee e dei fini delle proprie azioni: hanno la piena coscienza di ciò che fanno | Perdere, riacquistare la –c, i sensi. 2 Sistema dei valori morali di una persona, che le permette di approvare o disapprovare i propri atti: esame di –c; coscienza diritta, austera, sporca, immacolata, limpida; rimorso, scrupolo di –c; caso di –c; crisi di coscienza | Contro –c, contro le proprie convinzioni morali | Senza –c, di persona priva di scrupoli | Avere qlco. sulla –c, avere un peso sulla –c, avere una cattiva –c, sentirsi colpevole, avere rimorso di qlco. | (fig.) Ascoltare la voce della –c, agire secondo i propri principi morali | (fig.) Mettersi una mano sulla –c, valutare le proprie responsabilità | Mettersi la coscienza in pace, far tacere i rimorsi | Avere, sentirsi la coscienza tranquilla, a posto, essere convinto di essersi comportato secondo i propri principi morali. 3 Lealtà, onestà | Uomo di –c, onesto | In –c, onestamente. 4 Senso del dovere: è una persona che ha coscienza del proprio lavoro. 5 Sensibilità e interesse per un complesso di problemi: avere una coscienza sociale, civile.
La coscienza non è altro che la consapevolezza che l’uomo ha di se.
Purtroppo questa consapevolezza che dovrebbe portare l’uomo a correggere se stesso, viene falsata da tanti fattori che portano l’uomo ad essere legge morale e spirituale di se stesso.
Per questo motivo non esiste una coscienza collettiva, ma una coscienza individuale di tutti gli uomini. Qualcuno coniò questo proverbio: il fine giustifica i mezzi. Come dire la coscienza deve giustificare tutti i mezzi che permettono all’uomo di realizzare i propri fini.
L’uomo a volte si propone delle mete che non sono discutibili, ma lo sono i mezzi che usa per raggiungerli, mezzi che passano dall’inganno, dalla calunnia, dalla diffamazione, dalla frode…..
Certamente chi fa questo ha una cattiva coscienza, non vuole avere o non ha consapevolezza del male che sta facendo ad altri, egli vuole prevalere su gli altri e non si cura di ferirli.
Tito 1:15 Tutto è puro per quelli che son puri; ma per i contaminati ed increduli niente è puro; anzi, tanto la mente che la coscienza loro son contaminate.
I Timoteo 4:2 d’ [uomini] che proporranno cose false per ipocrisia, cauterizzati nella propria coscienza.
cauterizzare v. tr Bruciare con cauterio. cauterio s. m. Strumento per eseguire bruciature terapeutiche.
La coscienza può essere bruciata e pertanto morta, certamente non può essere buona coscienza.
La coscienza può essere contaminata, e pertanto non essere una buona coscienza.
Possiamo affermare senza ombra di dubbio che la coscienza dell’uomo naturale non è una buona coscienza, non è una coscienza che porta l’uomo ad avere piena consapevolezza di se stesso.
Questo è il motivo di tutti i mali ed i conflitti dell’umanità. Una mala coscienza.
I Pietro 3:21 Alla qual figura corrisponde il battesimo (non il nettamento delle sozzure della carne ma la richiesta di una buona coscienza fatta a Dio ), il quale ora salva anche voi, mediante la resurrezione di Gesù Cristo.
Molti credenti hanno fatto il battesimo in acqua, ma forse non tutti hanno chiesto a Dio una buona coscienza. Per chiedere una buona coscienza, dobbiamo prima capire che la nostra coscienza non è buona, dobbiamo riconoscere i nostri peccati, pentirci e proporci di lasciarli.
Solo se siamo stati compunti nella nostra coscienza, chiederemo al Signore una buona coscienza ed il battesimo avrà vero valore dinanzi a Dio che udrà la nostra richiesta di buona coscienza.
Se manca questa richiesta, Iddio non ci darà una buona coscienza fin quando non riconosciamo la nostra mala coscienza. Per questo motivo molte volte non si assiste ad una vera conversione e si rimane col vecchio carattere pur essendo battezzati in acqua e di Spirito Santo.
Essere veramente rinati d’acqua e di Spirito, significa essere delle nuove creature con una nuova coscienza: una buona coscienza è la dimostrazione di essere una nuova creatura.
Ciò non significa essere perfetti e non sbagliare più, ma di avere consapevolezza di se stessi, delle proprie azioni e di confrontarsi con la Parola di Dio e di riconoscere i propri errori involontari. Chi non ha ancora una buona coscienza, cerca di guardare la pagliuzza nell’occhio degli altri e non guarda la trave nel proprio occhio; egli giudica le debolezze degli altri ma non giudica e giustifica le proprie. La buona coscienza è per l’individuo che la possiede e lo porta a giudicare se stesso. La buona coscienza è la chiave della pace interiore, possiamo stare in pace con la buona coscienza e ci troveremo in pace con gli altri perché non li feriamo, li rispettiamo e facciamo a loro quello che vogliamo sia fatto a noi; la buona coscienza ci fa dare anche quando non riceviamo, ci fa essere semplici come le colombe e prudenti come i serpenti, perché non siamo incoscienti.
Il Nostro Padre Celeste riprende, corregge e castiga i Suoi figli che non Gli chiedono del continuo una buona coscienza per essere da essa corretti. Se non sono ripresi dalla buona coscienza, è necessario che il Padre loro li riprenda e li corregga e se necessario li castighi affinchè la loro coscienza divenga buona ed abbia il timore del Signore che è il principio della Sapienza.
La chiesa cerca un risveglio, dobbiamo tutti cercare il risveglio delle nostre buone coscienze e vedremo la gloria di Dio nella nostra vita, nelle nostre case, nelle nostre chiese.
Non basta dire: Signore, Signore, e fare tutto ciò che ci suggerisce la nostra mala coscienza carnale.
Quante volte il Signore ha dovuto sbarrarci il passo quando stavamo facendo cose che Lui non gradiva e che la nostra coscienza giustificava? Era buona coscienza? Non di certo, perché non avevamo o abbiamo ancora chiesto a Dio una buona coscienza.
Agli occhi di Dio è come se non ci siamo ancora battezzati in acqua, ad ogni battesimo il Nostro Padre Celeste si aspetta una richiesta di buona coscienza che esprime il profondo desiderio di ubbidire al Signore ed il riconoscere che da soli non possiamo fare nulla.
Chi chiede una buona coscienza, procaccia la pace e la santificazione, pace con tutti e santificazione della propria vita. La buona coscienza, non è altro che un potente campanello d’allarme che ci permette di evitare il male e di riconoscere i nostri errori e volerli lasciare. Se cadiamo sempre nei nostri errori, significa che questo campanello non funziona bene e che giustifichiamo noi stessi.
La buona coscienza ci deve portare a riconoscere la Parola di Dio come sovrana regola di vita, e quando riconosciamo di averla infranta, non giustificare noi stessi ma a chiedere perdono a Dio e proporci di ubbidire, ristabilendo così quel rapporto col Padre come fece il figliuol prodigo.
La buona coscienza, non deve essere basata su quello che noi reputiamo buono, ma su quello che il nostro Padre celeste reputa buono; la buona coscienza ci fa parlare delle cose del Regno di Dio e volge i nostri desideri a cercare il Regno di Dio e la Sua giustizia e per fede ci fa attendere tutte le cose che il Padre ci elargirà per grazia, senza bramare e desiderare cose che non desidera il Signore.
La buona coscienza ci fa gioire quando le anime si avvicinano a Dio, e ci fa altresì sopportare il vituperio di Cristo, quando per Esso siamo perseguitati e benediciamo chi ci fa del male.
Tutti i problemi dell’umanità nascono dalle male coscienze, da coscienze cauterizzate, da coscienze contaminate con le cose del mondo, da carnali concupiscenze che portano a distogliere lo sguardo dall’opera del Signore. La mala coscienza porta l’uomo ad essere il conflitto con se stesso e con gli altri, lo porta a non esaminare le proprie azioni ed esaminare gli errori degli altri, pensando così di mettere a tacere la propria coscienza. A volte si comportano così anche i figli di Dio, ecco perché il cristianesimo di oggi è tiepido e dormiente. Solo con una buona coscienza potremo sventare le astuzie del maligno tentatore, se giustifichiamo la nostra carnalità, lo inviteremo a tentarci e pertanto guasterà il campanello d’allarme della nostra coscienza.
Il Signore ci faccia esaminare la nostra coscienza, e ci faccia chiedere del continuo al Nostro Padre celeste, una buona coscienza affinchè possiamo esaminare noi stessi e correggerci, senza essere corretti energicamente dalla Verga del nostro Sommo Pastore.
Pace del Signore
F.llo Eliseo