Efesini 4:29-32 Niuna mala parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete alcuna buona che edifichi, secondo il bisogno, ditela, affinché conferisca grazia a chi l’ascolta.
E non contristate lo Spirito Santo di Dio col quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione.
Sia tolta via da voi ogni amarezza, ogni cruccio ed ira e clamore e parola offensiva con ogni sorta di malignità.
Siate invece gli uni verso gli altri benigni, misericordiosi, perdonandovi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonati in Cristo.
ira s. f. 1 Moto dell’animo, improvviso e violento, che si rivolge contro qlco. o qlcu. | Infiammarsi, accendersi, avvampare, ardere d’ira, essere oltremodo irato; SIN. Collera | Nella teologia cattolica, uno dei sette vizi capitali, consistente nello smodato desiderio di vendetta. 2 spec. al pl. Gravi discordie: le ire cittadine. 3 Collera giusta e punitrice: l’ira di Dio | È un’ira di Dio, (fig., fam.) persona o cosa terribile e pericolosa | Dire un’ira di Dio di qlcu., dirne ogni male.
clamore s. m. 1 Forte rumore, o complesso di rumori diversi, prodotto da persone o cose; SIN. Frastuono, strepito. 2 (est.) Vivo interesse, diffusa curiosità: destare, suscitare -c; SIN. Chiasso, scalpore.
cruccio s. m. Tormento, afflizione; SIN. Pena.
offesa s. f. 1 Danno morale, oltraggio: vendicare un’-o. 2 Danno materiale: le offese del tempo | (raro) Lesione fisica. 3 Azione dell’assalire, dell’attaccare.
malignità s. f. 1 Malvagità d’animo, disposizione a pensare o giudicare male. 2 Insinuazione o interpretazione maligna. 3 Carattere di ciò che è avverso, sfavorevole.
Queste attitudini, non possono essere e non devono essere nel cuore del credente che vuole veramente consacrarsi a Dio, sono attitudini che non provengono certamente dallo Spirito Santo.
L’ira è un movimento dell’animo, improvviso e violento che si rivolge contro qualcosa o contro qualcuno, infiamma, accende ed avvampa il cuore e l’anima di coloro che si accendono d’ira.
L’ira non è altro che la dimostrazione di un animo ancora tormentato dal cruccio, un animo che ancora non si sente appagato non ha ancora realizzato pienamente la Pace del Signore.
La Parola ci dice che i figli di Dio debbono essere benigni, misericordiosi e pronti a perdonare.
benignità s. f. 1 Atteggiamento di simpatia, affabilità e sim.. 2 Indulgenza, clemenza.
misericordia A s. f. 1 Sentimento che induce alla comprensione, alla pietà e al perdono verso chi soffre. 2 Pietà, perdono: la misericordia di Dio | Fare qlco. per -m, per pietà | Senza -m, con estrema durezza.
Se nell’animo nostro c’è la benignità, la misericordia ed il perdono, non ci sarà molto spazio per l’ira, il cruccio, il clamore, le parole offensive ed il fuoco distruttivo.
Giacomo 3:5-10 Così anche la lingua è un piccolo membro, e si vanta di gran cose. Vedete un piccolo fuoco, che gran foresta incendia!
Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell’iniquità. Posta com’è fra le nostre membra, contamina tutto il corpo e infiamma la ruota della vita, ed è infiammata dalla geenna. Ogni sorta di fiere e d’uccelli, di rettili e di animali marini si doma, ed è stata domata dalla razza umana; ma la lingua, nessun uomo la può domare; è un male senza posa, è piena di mortifero veleno. Con essa benediciamo il Signore e Padre; e con essa malediciamo gli uomini che son fatti a somiglianza di Dio. Dalla medesima bocca procede benedizione e maledizione.
La nostra lingua è un fuoco, può uscire il fuoco dello Spirito Santo, oppure il fuoco dell’ira, del cruccio, della maldicenza, del pettegolezzo, della malignità e dell’offesa.
Giacomo 3:13-18 Chi è savio e intelligente fra voi? Mostri con la buona condotta le sue opere in mansuetudine di sapienza.
Ma se avete nel cuor vostro dell’invidia amara e uno spirito di contenzione, non vi gloriate e non mentite contro la verità.
Questa non è la sapienza che scende dall’alto, anzi ella è terrena, carnale, diabolica.
Poiché dove sono invidia e contenzione, quivi è disordine ed ogni mala azione.
Ma la sapienza che è da alto, prima è pura; poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità senza ipocrisia.
Or il frutto della giustizia si semina nella pace per quelli che s’adoprano alla pace.
Giacomo scrive queste parole a dei credenti, la Parola di Dio è indirizzata a noi, pertanto è possibile che fra noi ci siano credenti che si gloriano e mentono contro la verità.
La Sapienza che viene dall’alto è pura, pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità ed ipocrisia.
Coloro che vogliono seguire il Buon Seminatore, debbono seminare nella pace e non nella guerra, pertanto si debbono adoperare alla pace, prima di ogni cosa la pace deve essere veramente nei loro cuori, solo allora potranno portare il frutto della giustizia.
Galati 5:22 Il frutto dello Spirito, invece, è amore, allegrezza, pace, longanimità, benignità, bontà, fedeltà, dolcezza, temperanza.
Certamente, il frutto dello Spirito non può coesistere con la sapienza terrena, carnale e diabolica.
Il Signore ci aiuti a non mentire contro la verità, a non avere nel cuore nostro invidia amara e uno spirito di contenzione che vuole usare la sua autorità e non quella della Parola di Dio.
Ognuno di noi dovrebbe avere l’umiltà di riconoscere se i nostri pensieri, il nostro parlare, il nostro agire è conforme alla Parola del Signore, se ci è dato di usare la nostra autorità verso qualcuno, se dobbiamo essere sottomessi a qualcuno perché questa è la volontà di Dio.
Quando cominceremo a sottometterci alla volontà di Dio, il turbamento e tutte le sue conseguenze si allontaneranno da noi, non vedremo bruciare la nostra casa dal fuoco che noi stessi abbiamo acceso.
A volte vorremo vedere l’opera di Dio negli altri, ma non riguardiamo e non esaminiamo noi stessi, alla luce della Parola di Dio potremo correggere la nostra vita ed essere condotti dallo Spirito Santo.
Dovremo chiederci: il frutto dello Spirito Santo è nella nostra vita? O le opere della carne?
I segni, i doni ed i ministeri, non sono nulla se non abbiamo il frutto dello Spirito Santo.
A volte il Signore permette certe situazioni, affinché possiamo esaminare noi stessi e le parole che escono dalla nostra bocca e renderci conto che procedono dal nostro cuore.
Se abbiamo dei peccati nascosti e non abbiamo chiesto perdono a Dio, e non abbiamo chiesto perdono a coloro che abbiamo offeso, avremo sempre nel cuore l’amaritudine e la sua conseguenza.
Pace del Signore
f.llo Eliseo