Atti 2:37-42 Or essi, udite queste cose, furon compunti nel cuore, e dissero a Pietro e agli altri apostoli: Fratelli, che dobbiam fare?
E Pietro a loro: Ravvedetevi, e ciascun di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per la remission de’ vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo.
Poiché per voi è la promessa, e per i vostri figliuoli, e per tutti quelli che son lontani, per quanti il Signore Iddio nostro ne chiamerà.
E con molte altre parole li scongiurava e li esortava dicendo: Salvatevi da questa perversa generazione.
Quelli dunque i quali accettarono la sua parola, furon battezzati; e in quel giorno furono aggiunte a loro circa tremila persone.
Ed erano perseveranti nell’attendere all’insegnamento degli apostoli, nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere.
Il giorno della Pentecoste, la prima Chiesa non organizzata dagli uomini, ripiena di Spirito Santo, ed attraverso la quale lo Spirito Santo parlava ( e parla ) ad altri uomini, il parlare dello Spirito attraverso l’apostolo Pietro compunse molti cuori..
compungere v. tr. ( coniug. come pungere ) (raro, lett.) Accorare, affliggere, rattristare vivamente: mi compunse il cuore di pena.
Quando un cuore è sensibile al parlare dello Spirito Santo, quel cuore non può rimanere freddo e distaccato al parlare dello Spirito, quel cuore si sente compunto perché è punto dalla spada dello Spirito che è la Parola di Dio, quel cuore si sente accorato, afflitto, rattristato vivamente e causa del peccato che ha commesso verso Dio, ed anche verso gli uomini.
Quel cuore comincia a sentire il peso del peccato, pertanto si sente afflitto e rattristato dalla sua condizione, è un cuore che si rende conto di aver sbagliato tante cose ma ancora non sa quello che deve fare, è un momento di smarrimento, di accoramento, di umiliazione, di pena.
Da quel momento deve scattare in quella mente una domanda: che debbo fare?
Quella mente è ancora confusa, non riesce a comprendere perché si sente afflitta, triste ed accorata.
Erano stati toccati dalle parole proferite da Pietro e dagli altri apostoli, e proprio a loro si rivolsero per sapere quello che dovevano fare: fratelli che dobbiamo fare?
Anche oggi ci sono molte anime che chiedono ai vari “servi”: che dobbiamo fare?
Molti ricevono delle risposte che non hanno nulla a che fare con quello che rispose Pietro: frequenta la chiesa, ubbidisci a tutto quello che ti dico, paga la decima, le offerte, lasciati signoreggiare da me e da tutti gli altri ” servi” che io riconosco…..non mancare ai nostri seminari…
Pietro rispose così: Ravvedetevi, e ciascun di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per la remission de’ vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo.
Il primo passo è il ravvedimento, significa esaminare se stessi, comprendere di trovarsi in quella condizione a causa del peccato, volersi impegnare a conoscere la volontà del Signore per osservarla.
Il vero ravvedimento lo possono avere solo coloro che sono stati compunti dallo Spirito Santo, l’essere compunti è la chiamata, il ravvedimento è la risposta che l’uomo da al Signore, un atto che apre la Via del cielo ai figli di Dio, il ravvedimento deve precedere il battesimo nel nome di Gesù Cristo, ed anche quello dello Spirito Santo.
Un cuore compunto non è un cuore ravveduto, molti sono stati compunti, si sono commossi, hanno pure pianto, ma non vogliono sentirne parlare di ravvedimento, non vogliono sapere quello che debbono fare, e se lo sanno non sono disposti a metterlo in pratica, se sono stati battezzati nel nome di Gesù, oltraggiano quel nome Santo con le loro opere e se hanno ricevuto il dono dello Spirito Santo Lo contristano col loro modo di essere non conformi alla Parola di Dio.
Dicono di amare il Signore ma non sono disposti ad osservare i Suoi Comandamenti.
Il vero ravvedimento deve essere seguito dai frutti del ravvedimento, cioè alla rinuncia di se stessi.
Matteo 3:11 Ben vi battezzo io con acqua, in vista del ravvedimento; ma colui che viene dietro a me è più forte di me, ed io non son degno di portargli i calzari; egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e con fuoco.
Luca 24:45-49 Allora aprì loro la mente per intendere le Scritture, e disse loro: Così è scritto, che il Cristo soffrirebbe, e risusciterebbe dai morti il terzo giorno, e che nel suo nome si predicherebbe ravvedimento e remission dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme.
Or voi siete testimoni di queste cose.
Ed ecco, io mando su voi quello che il Padre mio ha promesso; quant’è a voi, rimanete in questa città, finché dall’alto siate rivestiti di potenza.
Giovanni Battista battezzava in vista del ravvedimento, Gesù manda i Suoi a predicare ravvedimento e remissione dei peccati, solo un vero ravvedimento produce remissione dei peccati.
Atti 26:20 ma, prima a que’ di Damasco, poi a Gerusalemme e per tutto il paese della Giudea e ai Gentili, ho annunziato che si ravveggano e si convertano a Dio, facendo opere degne del ravvedimento.
Romani 2:4 Ovvero sprezzi tu le ricchezze della sua benignità, della sua pazienza e della sua longanimità, non riconoscendo che la benignità di Dio ti trae a ravvedimento?
II Corinzi 7:10 Poiché, la tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che mena alla salvezza, e del quale non c’è mai da pentirsi; ma la tristezza del mondo produce la morte.
La tristezza secondo Dio, non è altro che l’essere compunti nel cuore, e questo produce un vero ravvedimento a tutti coloro che sono sulla via della salvezza.
L’essere compunti nel cuore quando parla lo Spirito Santo attraverso servi e serve di Dio, deve produrre nel credente una tristezza secondo Dio e produrre un ravvedimento.
A volte diciamo: il Signore mi ha parlato, mi ha ripreso; ma questo non compunge il nostro cuore e non produce un vero ravvedimento con i suoi frutti che sono un cambiamento di comportamento, e non una giustificazione ai nostri errori e una difesa dei nostri peccati.
Solo un vero ravvedimento è seguito dal perdono di quel peccato, senza il ravvedimento quel peccato rimane e la nostra santificazione subisce un arresto.
Il messaggio che predicava Paolo era il ravvedimento e la conversione a Dio, facendo opere degne del ravvedimento; questa deve essere la predicazione dei servi di Dio, anche a costo di non essere benvoluti da coloro che non vogliono ravvedersi e fare opere degne del ravvedimento.
Le opere degne del ravvedimento, sono tutte le opere che Dio gradisce, sono tutte le opere che adempiono i Comandamenti di Dio, cioè la Sua divina Parola, sono il frutto dello Spirito Santo.
Ravvedimento significa accettare la Parola di Dio attraverso i servi da Lui costituiti, come lo era Pietro, quelli che accettarono il discorso di Pietro e degli apostoli furono battezzati, Ed erano perseveranti nell’attendere all’insegnamento degli apostoli, nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere.
Pietro li aveva esortati dicendo: Salvatevi da questa perversa generazione.
Loro avevano accettata questa parola, avevano deciso di non camminare con la perversa generazione, non l’avevano giustificata volevano salvarsi da essa; nonostante nella perversa generazione ci potessero essere amici e parenti avevano ricevuto questa parola senza contestarla.
Questo era un frutto di ravvedimento, e esprimeva la volontà di volersi santificare, cioè separarsi dal mondo e da coloro che vogliono camminare nella via larga che porta a perdizione.
Fratelli miei, non basta solo essere compunti nei nostri cuori, potrebbe essere un momento di commozione e non un vero ravvedimento seguito da veri frutti.
Quando la Parola di Dio si scontra con le nostre parole; quando la volontà di Dio si scontra con la nostra volontà, ci dovremo chiedere: vince la Parola e la volontà di Dio, oppure la nostra?
remissione s. f. 1 Perdono, condono parziale o totale: remissione delle colpe | (fig.) Scampo, salvezza | Remissione di querela, atto che toglie effetto alla querela proposta e determina l’estinzione del reato. 2 Abbandono delle proprie teorie e convinzioni per rimettersi a quelle di altri: la vostra remissione ai superiori è indiscutibile.
La Parola del Signore ci dice che la remissione dei peccati deve essere preceduta dal vero ravvedimento, non possono essere perdonati i peccati a coloro che non si sono ravveduti ed hanno avuto un vero pentimento e riconosciuto il loro peccato dinanzi a Dio ed agli uomini.
Marco 4:11-12 Ed egli disse loro: A voi è dato di conoscere il mistero del regno di Dio; ma a quelli che son di fuori, tutto è presentato per via di parabole, affinché: vedendo, vedano sì, ma non discernano; udendo, odano sì, ma non intendano; che talora non si convertano, e i peccati non siano loro rimessi.
Ai figli di Dio è dato di conoscere i misteri del regno di Dio, Gesù parlava in parabole affinché a coloro che non era dato di conoscere i misteri del regno di Dio, non discernano; odano ma non intendano; che talora non si convertano, e i peccati non siano loro rimessi.
Il Signore non vuole convertire tutti, anzi a quelli che son di fuori del regno di Dio, il Signore parlava in parabole, affinché non potessero discernere né intendere e non convertirsi ed avere perdonati i peccati; il Signore stesso impediva a quelli di fuori di convertirsi.
Pertanto Gesù non è venuto a pagare il prezzo del peccato di tutti gli uomini, quelli di fuori non devono convertirsi ed i loro peccati non devono essere rimessi, questo procede dal Signore stesso.
Coloro che prima o dopo si ravvedono ed hanno rimessi i loro peccati, sono coloro ai quali è dato di conoscere i misteri del regno di Dio, sono coloro che il Padre ha dato al Suo Figliuolo.
Luca 7:44-50 E voltosi alla donna, disse a Simone: Vedi questa donna? Io sono entrato in casa tua, e tu non m’hai dato dell’acqua ai piedi; ma ella mi ha rigato i piedi di lagrime e li ha asciugati co’ suoi capelli.
Tu non m’hai dato alcun bacio; ma ella, da che sono entrato, non ha smesso di baciarmi i piedi.
Tu non m’hai unto il capo d’olio; ma ella m’ha unto i piedi di profumo.
Per la qual cosa, io ti dico: Le sono rimessi i suoi molti peccati, perché ha molto amato; ma colui a cui poco è rimesso, poco ama.
Poi disse alla donna: I tuoi peccati ti sono rimessi.
E quelli che erano a tavola con lui, cominciarono a dire dentro di sé: Chi è costui che rimette anche i peccati?
Ma egli disse alla donna: La tua fede t’ha salvata; vattene in pace.
La figura di questa donna è la figura della vera Chiesa di Cristo, una Chiesa che sta ai Suoi piedi, una Chiesa alla quale sono stati rimessi i peccati, una Chiesa ravveduta della quale non possono far parte quelli di fuori, cioè le zizzanie che sono i figli del diavolo, ai quali non è data la remissione dei peccati e tanto meno possono avere quella fede che salva.
Giacomo 5:13-16 C’è fra voi qualcuno che soffre? Preghi. C’è qualcuno d’animo lieto? Salmeggi. C’è qualcuno fra voi infermo? Chiami gli anziani della chiesa, e preghino essi su lui, ungendolo d’olio nel nome del Signore; e la preghiera della fede salverà il malato, e il Signore lo ristabilirà; e s’egli ha commesso dei peccati, gli saranno rimessi.
Confessate dunque i falli gli uni agli altri, e pregate gli uni per gli altri onde siate guariti; molto può la supplicazione del giusto, fatta con efficacia.
Purtroppo, anche dopo aver conosciuto il Signore può capitare di cadere in tentazione, ed a volte quella disubbidienza può anche essere causa di infermità.
L’infermo deve chiamare gli anziani della chiesa affinché preghino su lui ungendolo d’olio, la preghiera della fede fatta dagli anziani e dal malato, salverà il malato, e il Signore lo ristabilirà; e s’egli ha commesso dei peccati, gli saranno rimessi.
Certamente il Signore non rimette i peccati a coloro che non si ravvedono e non vogliono lasciare il peccato, molti vogliono guarire dalle infermità ma non vogliono lasciare il peccato.
Vogliono evitare le conseguenze del peccato e continuare a peccare non ravvedendosi.
Se quella malattia è un castigo che il Signore infligge ad un figlio che ama, ma che non cammina secondo la Sua volontà, il Signore lo guarirà senza prima portarlo al ravvedimento?
I° Corinti 5:1-5 Si ode addirittura affermare che v’è tra voi fornicazione; e tale fornicazione, che non si trova neppure fra i Gentili; al punto che uno di voi si tiene la moglie di suo padre.
E siete gonfi, e non avete invece fatto cordoglio perché colui che ha commesso quell’azione fosse tolto di mezzo a voi!
Quanto a me, assente di persona ma presente in ispirito, ho già giudicato, come se fossi presente, colui che ha perpetrato un tale atto.
Nel nome del Signor Gesù, essendo insieme adunati voi e lo spirito mio, con la potestà del Signor nostro Gesù, ho deciso che quel tale sia dato in man di Satana, a perdizione della carne, onde lo spirito sia salvo nel giorno del Signor Gesù.
Paolo stesso, vero servo di Dio, con l’autorità ricevuta dal Signore, decide che quel tale sia dato in mano di satana, a perdizione della carne, onde lo spirito sia salvo.
Non credo proprio che Paolo pregasse per la guarigione della carne di quel tale che aveva messo nelle mani di satana, certamente pregava per vederlo ravveduto e guarito.
Lo Spirito Santo deve compungere i nostri cuori, ma non tutti possono essere compunti.
Ezechiele 11:19-21 E io darò loro un medesimo cuore, metterò dentro di loro un nuovo spirito, torrò via dalla loro carne il cuore di pietra, e darò loro un cuor di carne, perché camminino secondo le mie prescrizioni, e osservino le mie leggi e le mettano in pratica; ed essi saranno il mio popolo, e io sarò il loro Dio.
Ma quanto a quelli il cui cuore segue l’affetto che hanno alle loro cose esecrande e alle loro abominazioni, io farò ricadere sul loro capo la loro condotta, dice il Signore, l’Eterno”.
II Corinzi 3:3 essendo manifesto che voi siete una lettera di Cristo, scritta mediante il nostro ministerio, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito dell’Iddio vivente; non su tavole di pietra, ma su tavole che son cuori di carne.
Nel vecchio Testamento il Signore aveva scritto le Sue leggi su due tavole di pietra, tavole che rappresentavano il cuore di pietra dell’uomo e della donna, e che per la durezza di quei cuori si trovavano sotto la condanna e non sotto la grazia che è venuta con Cristo Gesù il Signore.
Un cuore di pietra non può essere compunto, e pertanto è un cuore che non può ravvedersi, è un cuore dove lo Spirito dell’Iddio vivente non scrive nulla, soltanto un cuore di carne di una donna, d’un uomo, possono essere delle tavole che possono essere scritte tramite il ministerio dei veri servi di Dio, lo Spirito di Dio lascia in quel cuore una traccia indelebile e fa del credente una lettera di Cristo dove altri possono leggere in quel cuore tutto quello che lo Spirito Santo ha impresso.
Quello che esce dalle nostre labbra viene dal cuore, pertanto il cuore del credente deve essere un libro aperto dove gli altri possono leggere la lettera di Cristo.
Il credente veramente ravveduto e convertito a Cristo, non può essere un ipocrita, non si adatta alle circostanze con ipocrisia, ma manifesta tutto quello che lo Spirito Santo ha scritto in quel cuore.
Il credente veramente ravveduto non usa due pesi e due misure, non è lui a misurare ma lo Spirito Santo che è nel suo cuore di carne che è stato compunto e ravveduto.
Certamente questo avviene quando abbiamo imboccato il cammino della santificazione, e siamo seri e perseveranti nell’attendere all’insegnamento degli apostoli, nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere.
Coloro che attendono all’insegnamento de servi di Dio, sono coloro che vogliono imparare attraverso il ministerio di coloro che sono stati dal Signore costituiti.
Galati 5:18 Ma se siete condotti dallo Spirito, voi non siete sotto la legge.
Romani 8:14 Poiché tutti quelli che son condotti dallo Spirito di Dio, son figliuoli di Dio.
II° Corinti 13:2-8 Ho avvertito quand’ero presente fra voi la seconda volta, e avverto, ora che sono assente, tanto quelli che hanno peccato per l’innanzi, quanto tutti gli altri, che, se tornerò da voi, non userò indulgenza; giacché cercate la prova che Cristo parla in me: Cristo che verso voi non è debole, ma è potente in voi.
Poiché egli fu crocifisso per la sua debolezza; ma vive per la potenza di Dio; e anche noi siam deboli in lui, ma vivremo con lui per la potenza di Dio, nel nostro procedere verso di voi.
Esaminate voi stessi per vedere se siete nella fede; provate voi stessi. Non riconoscete voi medesimi che Gesù Cristo è in voi? A meno che proprio siate riprovati.
Ma io spero che riconoscerete che noi non siamo riprovati.
Or noi preghiamo Iddio che non facciate alcun male; non già per apparir noi approvati, ma perché voi facciate quello che è bene, anche se noi abbiam da passare per riprovati.
Perché noi non possiamo nulla contro la verità; quel che possiamo è per la verità.
Paolo non è disposto ad usare indulgenza verso coloro vogliono rimanere nel peccato, qualcuno dubitava che Cristo parlava in Paolo, erano coloro che cercavano una scappatoia per continuare a peccare; l’apostolo testifica di vivere col Signore per la potenza di Dio, e nel procedere verso i disubbidienti che Cristo riprendeva attraverso il ministerio che aveva dato a Paolo.
Paolo ci invita ad esaminare noi stessi per vedere se siamo nella fede; a provare noi stessi, e riconoscere che Cristo è in noi come Signore e Salvatore, e se ubbidiamo ai Suoi Comandamenti.
Quelli che sono condotti dallo Spirito Santo, non sono sotto la legge ma sotto la grazia e certamente fanno quello che è bene.
Ci sono coloro che sono contro la verità, coloro che contestano la Parola non ubbidendola.
Paolo dichiara che non può fare nulla contro la verità; quello che può fare è per la verità, chi non cammina nella verità non potrà vedere l’apostolo indulgente verso di esso, Paolo non camminerà con coloro che sono contro la verità, perché la Verità è Cristo Gesù il Signore della gloria di Dio.
Matteo 12:30 Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde.
Gesù stesso dichiara che dobbiamo prendere una decisione: essere con Lui, o contro di Lui; Paolo era consapevole di essere con Lui, pertanto non poteva essere indulgente con coloro che erano contro la Via, la Verità e la Vita, Paolo era per la Verità, non era contro Cristo.
Lo era stato prima di incontrarsi con Lui sulla via di Damasco, aveva perseguitato la verità, ma quando il Signore gli dice che Lo sta perseguitando, che sta perseguitando la Verità, Saulo si ravvede ed è chiamato al suo glorioso ministerio dato da Cristo.
Dopo questa gloriosa esperienza, come potrebbe essere indulgente con coloro che sono contro il Divino Maestro?
Paolo parla con tanta franchezza, egli non vuole apparire approvato dinanzi a nessuno, e non riconosce nessuno secondo la carne, ma riconosce Cristo secondo lo Spirito Santo che è in lui.
II Corinzi 5:16 Talché, da ora in poi, noi non conosciamo più alcuno secondo la carne; e se anche abbiam conosciuto Cristo secondo la carne, ora però non lo conosciamo più così.
Luca 20:21 E quelli gli fecero una domanda, dicendo: Maestro, noi sappiamo che tu parli e insegni dirittamente, e non hai riguardi personali, ma insegni la via di Dio secondo verità:
Colossesi 3:25 Servite a Cristo il Signore! Poiché chi fa torto riceverà la retribuzione del torto che avrà fatto; e non ci son riguardi personali.
Giacomo 2:1Fratelli miei, la vostra fede nel nostro Signor Gesù Cristo, il Signor della gloria, sia scevra da riguardi personali.
Giacomo 2:9 ma se avete dei riguardi personali, voi commettete un peccato essendo dalla legge convinti quali trasgressori.
I Pietro 1:17 E se invocate come Padre Colui che senza riguardi personali giudica secondo l’opera di ciascuno, conducetevi con timore durante il tempo del vostro pellegrinaggio;
Gesù insegnava dirittamente, non aveva riguardi personali, insegnava la via di Dio secondo verità.
Paolo, Giacomo e Pietro facevano la stessa cosa; i ministri di oggi debbono seguire le orme del Maestro? Debbono essere indulgenti con coloro che sono contro la Verità?
Certamente questi ministri avevano ricevuto il ministerio da Cristo Gesù, pertanto loro non erano disposti a scendere a compromessi con nessuno.
Questi ministri erano stati compunti, erano ravveduti, i loro peccati erano stati rimessi, ed erano stati chiamati a servire il Signore ed a insegnare secondo verità, loro erano con Gesù, pertanto chi si ribellava alla Parola da loro predicata, si ribellava al Signore che era in loro.
Coloro che sono condotti dallo Spirito Santo, certamente non saranno condotti a commettere peccato, chiediamoci se ci siamo ravveduti e se facciamo frutti degni del ravvedimento.
Non basta un cuore compunto per potere servire il Signore come servi e serve di Dio, è necessario il vero ravvedimento ed un santo timore di Dio che è il principio della vera Sapienza.
Il Signore compunga i nostri cuori, e ci porti al vero ravvedimento affinché non abbiamo riguardi personali né verso noi, e né verso altri secondo la nostra carne.
Se riguardiamo secondo lo Spirito Santo, e camminiamo condotti dallo Spirito Santo, noi vedremo la gloria di Dio nella nostra vita e saremo strumenti di benedizione nelle mani di Dio.
Il Signore investighi i nostri cuori e ci dia la Sua visione, e ci porti ad esaminare noi stessi alla luce della Parola di Dio, e ci corregga con ogni mezzo ad osservare i Suoi Comandamenti.
Pace del Signore
F.llo Eliseo