Feb 16

CAMMINO, ARRESTO, FERITE, MORTE, RESURREZIONE

CAMMINO, ARRESTO, FERITE, MORTE E RESURREZIONE
DEL CORPO DI CRISTO

Colossesi 1:24
ORA mi rallegro nelle mie sofferenza per voi, e per mia vicenda compio nella mia carne ciò che resta ancora a compiere delle afflizioni di Cristo, per lo corpo d’esso, che è la chiesa.

Possiamo affermare senza ombra di dubbio che la chiesa di Cristo è il corpo di Cristo. Proprio Gesù disse: come il Padre ha mandato me, così Io mando voi. La chiesa non è altro che la continuazione delle afflizioni di Cristo, per il corpo d’Esso, che è la chiesa. La chiesa riflette il cammino, fino alla resurrezione e l’ascesa al cielo del corpo glorioso del Primogenito Figlio di Dio. Il punto d’arrivo è lo stesso, Egli è la Via, e pertanto la chiesa deve percorrere tutto il percorso per giungere alla meta celeste. Cristo conduce la Sua sposa al Padre, la chiesa segua lo Sposo e compie ciò che ancora resta a compiere delle afflizioni di Cristo. Esaminiamo il corpo del Cristo ed il suo cammino verso il Golgota ( luogo del teschio), luogo dove la nostra mente carnale deve essere svuotata attraverso la morte del nostro io e risorgere con la mente di Cristo Gesù il nostro DIO. Giovanni il Battista
l’aveva ben compreso ed aveva detto: è necessario che io diminuisca, e che Egli cresca. Infatti Giovanni fu decapitato, egli seguì il Maestro fino al Golgota e Gesù stesso testimoniò di lui.
Esaminiamo il concepimento, la nascita, la crescita, il cammino, l’arresto, le ferite, la morte e la resurrezione del corpo di CARNE ED OSSA e l’ascesa al cielo di quel corpo incorrotto e glorioso che tornava al Padre celeste che l’aveva mandato, tornava dopo aver compiuto ogni cosa.

Maria, viene coperta dallo Spirito Santo, e concepisce per la virtù di Dio, il Primogenito ed Unigenito Figlio di Dio, Vero Dio e vero Uomo ad immagine e somiglianza di Dio, in Lui abita la pienezza della Deità. Maria rappresenta la terra nella quale è stato seminato dal Padre celeste il corpo del Figlio di Dio. Quella terra è la tribù di Giuda, scelta fra le tribù del popolo d’Israele. E’ una tribù beata fra le tribù. Quel corpo non era ancora venuto al mondo e già il mondo lo rigettava. A quel tempo, Cesare Augusto decretò che si facesse la rassegna di tutto il mondo. Egli non sapeva che nel mondo c’era già Qualcuno, che veniva dal Regno dei cieli e che era stato mandato dal Padre per liberare i figli di Dio dalla schiavitù del mondo. Giuseppe con la sua sposa Maria che era incinta parte da Nazareth, si reca a Betlemme per il censimento, viene censito insieme alla moglie, la folla era tanta, e nonostante l’avanzata gravidanza di Maria, nessuno offre loro un alloggio. Quando cominciano le doglie, Maria e Giuseppe vagano per i campi allo ricerca di un luogo che li accolga, trovano solo una stalla ed una mangiatoia. Era li il primo posto nel quale il corpo di Cristo fu deposto, in una mangiatoia perché Egli è Pastore e pastura per le Sue pecore, in una stalla che è la figura del cuore dell’uomo che non conosce Dio. Quella stalla divenne la più gloriosa reggia che sia mai esistita, perché c’era il Re dei Re, il Signore dei Signori.

Dopo la nascita del Corpo di Cristo, ancor prima che cominciasse a camminare e predicare, inizia la persecuzione del corpo di Cristo: Erode vuole farLo morire. A causa del Corpo di Cristo ci sono già i primi “martiri”, tutti i fanciulli che erano in Betlemme da due anni in giù furono uccisi. Bastò trovarsi nella stessa città dove si trovava il corpo di Cristo per essere messi a morte degli innocenti. Il Corpo di Cristo, appena nato fu perseguitato, ma fu protetto dal Padre celeste perché doveva compiere il mandato ricevuto. Giuseppe dovette fuggire in Egitto insieme alla moglie ed il piccolo Fanciullo. La famiglia fu perseguitata, per un tempo dovette lasciare i luogo della propria dimora, non tornare a casa ma rifugiarsi in Egitto, Giuseppe dovette lasciare per un tempo il suo lavoro ed andare incontro a parecchie difficoltà e stabilirsi in Egitto. Egli portava con se il Pane disceso dal cielo, il vero cibo che doveva sfamare i figli d’Israele. Così come fece Giuseppe che fu venduto dai fratelli e si trovò in Egitto per il piano di Dio. Anche Gesù, Radice e Progenie d’Israele secondo la carne, dovette passare per lo stesso sentiero.
Matt. 2:2 Dov’è il Re de’ Giudei, che è nato? Poiché noi abbiamo veduta la sua stella in Oriente, e siamo venuti per adorarlo. I Magi d’Oriente, sono la figura dei gentili che la Stella ( lo Spirito Santo ) avrebbe condotto a Cristo per adoararLo. Ne Erode, ne i religiosi sapevano che il Cristo sarebbe nato in una stalla, i Magi furono guidati così come furono guidati i pastori. Per i religiosi d’allora ( e di ora ) era impensabile che Dio si rivelasse a persone che non facevano parte della loro casta religiosa. Erano loro i SAVI ED INTENDENTI ai quali Erode chiese informazione. Loro sapevano dove doveva nascere ma non dove era nato, questo perché Iddio aveva chiuso gli occhi loro e si era rivelato ai piccoli fanciulli. Erano tanto savi che avevano trasformato la Casa di Dio in una spelonca di ladroni, a loro interessava sedere sulla cattedra di Mosè e mantenere i privilegi che anche CESARE aveva loro concessi perché si mostravano amici di Cesare e nemici di Dio, fino al punto di consegnare il CORPO DI CRISTO nelle mani dei Romani per farlo morire. Fra i religiosi d’allora ed il potere c’era un tacito “CONCORDATO”.
In un senso, il regno di Erode fu assai illustre. Prendendo ad esempio l’imperatore romano Augusto, prodigò somme ingenti nelle opere pubbliche. Fondò e costruì in riva al mare una città splendida, che chiamò, ad onore del suo signore, Cesarea. Ricostruì pure la città di Samaria che era stata completamente distrutta nell’A. C. 109, e le diede il nuovo nome di Sebaste. In Gerusalemme e nei suoi pressi costruì un teatro ed un anfiteatro; mentre sui confini del regno eresse alcuni forti castelli, come ad es. Herodeion. La sua magnificenza, intanto, si estendeva oltre i confini del suo Stato, ed egli fondò templi in varie parti del Romano Impero. Ma l’edificio più importante in cui Erode profuse le sue ricchezze fu il tempio di Gerusalemme. Per secondare i pregiudizi dei Giudei, assoldò 1000 sacerdoti per i lavori del tempio, mentre centinaia di altri operai lavoravano agli edifici annessi. L’opera cominciò nell’ a.C. 20 e continuò lungo tempo dopo la sua morte (Giovanni 2:20). Benché, mostrando accorto rispetto per i pregiudizi dei suoi sudditi, Erode li inducesse, di tempo in tempo, a manifestare pubblicamente la loro contentezza, non era però un sovrano popolare. Era dopo tutto, uno straniero ed il popolo non poteva piegarsi volenteroso al suo comando né a quello di Cesare. D’altronde egli li offese in molti modi, ad es. con l’introdurre il teatro e i giuochi secondo le usanze dei Greci.
Stato e ” CHIESA” erano d’accordo, Erode, colui che cercava d’uccidere il Cristo appena nato.
Quello che aveva STIPENDIATO mille sacerdoti per i lavori nel tempio. Erode il Grande, re di Giudea, era il “datore di lavoro ” di mille sacerdoti che lavoravano per ristrutturare il tempio.
Questo dato di fatto è la dimostrazione del concordato che c’era fra la “crema”del Sinedrio ed il Re Erode. Infatti, quando i Magi d’Oriente chiesero informazione riguardo la nascita del Re dei Giudei, Erode chiamò gli “amici”religiosi ai quali aveva dato cospicue sovvenzioni per avere delle spiegazioni intorno alla nascita del Re dei Giudei. Egli doveva nascere ed è nato in Bethlemme, che significa: CASA DEL PANE. Egli è stato posto in una MANGIATOIA, Egli è IL VERO PANE.
Pane del quale non si è cibato né Erode né i sacerdoti,né gli scribi ed i farisei che Lo hanno rigettato per continuare ad avere i privilegi che i Romani davano loro. Gesù disse: date a Cesare ciò che è di Cesare ed a Dio ciò che appartiene a Dio. NON DISSE PRENDETE DA CESARE… loro presero da Cesare e donarono a Cesare il Figlio di Dio e gridarono: Crocifiggilo, libera Barabba.
Se avessero preso da Dio, avrebbero ricevuto il Figlio di Dio e l’avrebbero adorato come fecero i Magi ed i pastori. Il loro regno era di questo mondo, e loro erano uniti ai potenti della terra.

In questo contesto nacque il Cristo, il Corpo di Cristo trovò rifugio in Egitto e non fra quelli di casa Sua. Dopo la morte di Erode il Grande persecutore del Fanciullino, un angelo del Signore appare a Giuseppe e gli dice di tornare in Israele. Ritorna a Nazaret insieme alla sua famiglia.
Mat. 2:45 E, non avendolo trovato, tornarono in Gerusalemme, cercandolo.
2:46 Ed avvenne che tre giorni appresso, lo trovaron nel tempio, sedendo in mezzo de’ dottori, ascoltandoli, e facendo loro delle domande.
2:47 E tutti coloro che l’udivano stupivano del suo senno, e delle sue risposte.
2:48 E quando essi lo videro, sbigottirono. E sua madre gli disse: Figliuolo, perché ci hai fatto così? ecco, tuo padre ed io ti cercavamo, essendo in gran travaglio.
2:49 Ma egli disse loro: Perché mi cercavate? non sapevate voi ch’egli mi conviene attendere alle cose del Padre mio?

Gesù dodicenne provoca stupore in coloro che l’udivano parlare, e travaglio in coloro che si erano incamminati senza di Lui, ma pensavano che Egli fosse fra la compagnia. Giuseppe e Maria, solo dopo un giorno di cammino si accorsero che Gesù non era con loro. Allora si misero a cercarLo fra i loro parenti e conoscenti. Si resero conto che Gesù non era in quel gruppo, non c’era neanche nell’altro, neanche nell’altro e si misero a cercarlo, non avendolo trovato tornarono in Gerusalemme ( città di pace). Lo trovarono nel Tempio che si interessava alle cose del Padre Suo e Padre Nostro.
Ognuno aveva premura a tornare alla propria casa, alle proprie attività, erano quelli gli interessi di tutti. La Pasqua l’avevano festeggiata e camminavano speditamente, tutti correvano nella stessa direzione, direzione diversa da quella del Giovinetto Gesù. Al dodicesimo anno di età, i fanciulli venivano reputati responsabili dinanzi alla legge, pertanto Gesù Uomo doveva iniziare ad interessarsi in modo concreto delle cose del Padre Suo. Gesù bramava conoscere le cose di Dio e andò da coloro che erano i consegnatari della legge e che poi chiamò: sepolcri imbiancati.
Il corpo di Cristo deve avere lo stesso desiderio di Cristo, ed a volte crescendo discerne parecchi sepolcri imbiancati, non entra in essi e se è entrato ne esce fuori per non morire spiritualmente.
Gesù aveva già provocato i primi “problemi” ai suoi familiari secondo la carne, questo lo aveva fatto perché aveva messo al primo posto il Padre celeste, questo Suo santo “estremismo” lo portò a dire: chi è mia madre ed i miei fratelli? Mia madre ed i miei fratelli sono coloro che fanno la volontà del Padre Mio. Così deve parlare e comportarsi il corpo di Cristo. La chiesa “dodicenne” parlava ed agiva così, non era attaccata ai padri della chiesa, ma era attaccata al Padre Celeste.
Luca 2:51 Ed egli discese con loro, e venne in Nazaret, ed era loro soggetto. E sua madre riserbava tutte queste parole nel suo cuore.
2:52 E Gesù si avanzava in sapienza, e in statura, e in grazia dinanzi a Dio, e dinanzi gli uomini.
Anche la chiesa primitiva, avanzava in sapienza, e in statura, e in grazia dinanzi a Dio, e dinanzi agli uomini, era il corpo di Cristo che avanzava camminando nel Nome del Signore Gesù.
Efesini 4: :11 Ed egli stesso ha dati gli uni apostoli, e gli altri profeti, e gli altri evangelisti, e gli altri pastori, e dottori;
4:12 per lo perfetto adunamento de’ santi, per l’opera del ministerio, per l’edificazione del corpo di Cristo;
4:13 finché ci scontriamo tutti nell’unità della fede, e della conoscenza del Figliuol di Dio, in uomo compiuto, alla misura della statura perfetta del corpo di Cristo.
4:14 Acciocché non siamo più bambini, fiottando e trasportati da ogni vento di dottrina, per la baratteria degli uomini, per la [loro] astuzia all’artificio, ed insidie dell’inganno.
4:15 Ma che, seguitando verità in carità, cresciamo in ogni cosa in colui che è il capo, [cioè in] Cristo.
4:16 Dal quale tutto il corpo ben composto, e commesso insieme per tutte le giunture di cui è fornito, secondo la virtù [che è] nella misura di ciascun membro, prende il suo accrescimento alla propria edificazione in carità.

Paolo afferma che per l’edificazione del Corpo di Cristo sono necessari i cinque ministeri che Cristo stesso ha costituiti per il perfetto adunamento dei santi, per l’opera del servizio, per l’edificazione del corpo di Cristo . Questo corpo deve crescere in ogni cosa in Colui che è il Capo. Cristo Gesù cresceva in Colui che è Il Capo, cioè Dio Padre che l’aveva mandato. Il corpo di Cristo cresceva e si preparava ad operare, essendo l’immagine visibile dell’Iddio Invisibile.
Il corpo di Cristo deve essere l’immagine visibile di Cristo Gesù Nostro Signore.

A trenta anni si diventava “maggiorenni”, essendo cresciuto molto bene Gesù era pronto a lavorare, era stato ben cibato dal Padre che l’aveva mandato. Egli aveva avuta tanta fame di tutta la Parola di Dio, Egli è la Parola di Dio fatta carne nel Suo corpo. La chiesa è il suo corpo che Egli ha mandato nel mondo a continuare la Sua testimonianza.
Gesù, inizia il Suo ministerio pubblico, dopo essere stato battezzato in acqua da Giovanni Battista, dopo aver ricevuto la pienezza dello Spirito Santo e la testimonianza del Padre celeste.
Quella testimonianza era il mandato che Gesù aveva ricevuto dal Padre celeste, testimonianza che lo autorizzava a compiere le opere che il Padre Gli mostrava. Questa unità perfetta col Padre attraverso la pienezza della deità che abita in Lui, lo fa essere vero Dio e vero Uomo. Gesù significa: Geova salva, pertanto solo adesso Gesù è atto ad eseguire l’opera per la quale è stato inviato dal Padre. l’Uomo non è altro che il Braccio di carne e sangue dell’Iddio Onnipotente che è Spirito e che richiede che i veri adoratori Lo adorino in ispirito e verità. Ciò è possibile solo attraverso Cristo Gesù e lo Spirito Santo che deve abitare nel credente. Cristo Gesù, nonostante era stato concepito per la virtù dello Spirito Santo, lo Spirito Santo scese su di Lui sotto forma di colomba, lo fece in un modo visibile affinché anche noi comprendessimo che dobbiamo essere ripieni di Spirito Santo. Gesù parlò chiaramente di questo quando parlò dei segni che debbono accompagnare coloro che hanno creduto ( Marco 16: 15-18 )
Giov1:29 Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva a lui, e disse: Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo.
1:30 Costui è quel del quale io diceva: Dietro a me viene un uomo, il qual mi è antiposto; perciocché egli era prima di me.
1:31 E quant’è a me, io nol conosceva; ma, acciocché egli sia manifestato ad Israele, per ciò son venuto, battezzando con acqua.
1:32 E Giovanni testimoniò, dicendo: Io ho veduto lo Spirito, ch’è sceso dal cielo in somiglianza di colomba, e si è fermato sopra lui.
1:33 E quant’è a me, io nol conosceva; ma colui che mi ha mandato a battezzar con acqua mi avea detto: Colui sopra il quale tu vedrai scender lo Spirito, e fermarsi, è quel che battezza con lo Spirito Santo.
1:34 Ed io l’ho veduto, e testifico che costui è il Figliuol di Dio.
1:35 IL giorno seguente, Giovanni di nuovo si fermò, con due de’ suoi discepoli.
1:36 Ed avendo riguardato in faccia Gesù che camminava, disse: Ecco l’Agnello di Dio.
1:37 E i due discepoli l’udirono parlare, e seguitarono Gesù.
1:38 E Gesù, rivoltosi, e veggendo che [lo] seguitavano, disse loro: Che cercate? Ed essi gli dissero: Rabbi (il che, interpretato, vuol dire: Maestro), dove dimori?
1:39 Egli disse loro: Venite, e vedete[lo]. Essi [adunque] andarono, e videro ove egli dimorava, e stettero presso di lui quel giorno. Or era intorno le dieci ore.
1:40 Andrea, fratello di Simon Pietro, era uno de’ due, che aveano udito [quel ragionamento] da Giovanni, ed avean seguitato Gesù.
1:41 Costui trovò il primo il suo fratello Simone, e gli disse: Noi abbiam trovato il Messia; il che, interpretato, vuol dire: Il Cristo; e lo menò da Gesù.
1:42 E Gesù, riguardatolo in faccia, disse: Tu sei Simone, figliuol di Giona; tu sarai chiamato Cefa, che vuol dire: Pietra.
1:43 Il giorno seguente, [Gesù] volle andare in Galilea, e trovò Filippo, e gli disse: Seguitami.
1:44 Or Filippo era da Betsaida, della città d’Andrea e di Pietro.
1:45 Filippo trovò Natanaele, e gli disse: Noi abbiam trovato colui, del quale Mosè nella legge, ed i profeti hanno scritto; [che è] Gesù, figliuol di Giuseppe, che [è] da Nazaret.
1:46 E Natanaele gli disse: Può egli esservi bene alcuno da Nazaret? Filippo gli disse: Vieni, e vedi.

L’Iddio che aveva mandato Giovanni Battista come precursore del Messia, aveva dato a Giovanni un segno per poter riconoscere il Cristo, l’Unto di Dio. Questo segno era proprio nell’Unzione: Colui sul quale vedrai scendere lo Spirito Santo, e fermarsi, è quel che battezza con lo Spirito Santo. Questo segno permette a Giovanni di testimoniare che Gesù è il Figlio di Dio. Lo Spirito Santo non doveva solo scendere su Gesù, si doveva fermare su di Lui. Egli doveva essere condotto dallo Spirito Santo che è Dio stesso che è Spirito.

Matt. 3:16 E Gesù, tosto che fu battezzato, salì fuor dell’acqua; ed ecco, i cieli gli si apersero, ed egli vide lo Spirito di Dio scendere in somiglianza di colomba, e venire sopra di esso.
3:17 Ed ecco una voce dal cielo, che disse: Questo è il mio diletto Figliuolo, nel quale io prendo il mio compiacimento.
4:1 ALLORA Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per esser tentato dal diavolo.
4:2 E dopo che ebbe digiunato quaranta giorni, e quaranta notti, alla fine ebbe fame.

Subito dopo il battesimo in acqua e di Spirito Santo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato. Qui comincia il ministerio di Cristo, comincia con un combattimento spirituale, è la dichiarazione di guerra che Cristo fa al diavolo. Il combattimento che era iniziato nei cieli, adesso si è trasferito sulla terra. Cacciato dal cielo, adesso c’è Qualcuno che come non ha fatto il primo Adamo, gli resiste e lo caccia. Questo segno non può mancare da coloro che hanno creduto, Gesù stesso lo afferma e ferma gli apostoli che volevano andare a predicare senza aver ricevuto la potenza e l’unzione che è scesa il giorno della Pentecoste. Cristo significa Unto di Dio, chi dice di essere cristiano si identifica con l’Unzione, non solo a parole ma a fatti ( degli apostoli unti e mandati ad operare segni e prodigi, nel Nome di Gesù ). Gesù si è rivestito di questa armatura prime di affrontare e vincere le tentazioni di satana. Il corpo di Cristo deve avere le stesse caratteristiche che aveva il Cristo. Lo Sposo e la Sposa, uno stesso Corpo: La Chiesa.

Matt. 4:17 Da quel tempo Gesù cominciò a predicare, e a dire: Ravvedetevi, perciocché il regno de’ cieli è vicino.
La predicazione di Gesù inizia dopo che era stato battezzato in acqua, di Spirito Santo e che personalmente aveva resistito e respinto le tentazioni del diavolo. La sua predicazione è stata accompagnata dagli stessi segni che debbono accompagnare coloro che hanno creduto, cioè la chiesa, il Corpo di Cristo è la vera chiesa di Cristo, una chiesa non formale ma una chiesa che può manifestare con i fatti degli Apostoli, profeti, evangelisti, pastori e dottori, e con i doni, di camminare nella Via perfetta che è la Carità, cioè l’Amore di Dio che è stato sparso per mezzo dello Spirito Santo nel cuore della Sposa di Cristo che è il corpo di Cristo. Questa è la chiesa che il Signore Cristo Gesù ha mandato a proseguire il Suo ministero. Egli disse: come il Padre ha mandato Me, così Io mando voi. Basta guardare come il Padre ha mandato Gesù, per sapere come Gesù ha mandato i Suoi ministri ed il Suo gregge che debbono guidare. Non c’è bisogno di tanti libri di teologia, ma basta investigare nel Libro che si trova in quasi tutte le case di coloro che dichiarano di essere cristiani. Il cristianesimo deve essere predicato con la pratica e non solo con la predica, il cristianesimo è il Corpo di Cristo, non i “corpi di Cristo”, la dottrina di Cristo è una non le “dottrine di Cristo”. Questo può avvenire se il cristianesimo guarda ed esamina alla luce delle Scritture come camminò IL CORPO DI CRISTO, cioè Cristo Gesù che la chiesa deve imitare, essendo il Cristo l’esempio perfetto del Corpo di Cristo che è la Sua Chiesa.
I primi che Gesù chiama, sono i discepoli, sono i seguaci ai quali Gesù disse: chi vuole essere Mio discepolo rinunci a se stesso…prenda la sua croce e mi segua…Questo è il cammino che deve fare la chiesa formata da veri discepoli di Cristo. Dei discepoli che il Signore dopo costituisce come apostoli, cioè mandati così come il Padre ha mandato Lui. Questi apostoli, dopo la dipartita di Cristo non potevano dipartirsi da Gerusalemme se non prima di ricevere la Potenza che viene dall’Alto. Solo allora potevano predicare l’evangelo con potenza ed il Signore avrebbe accompagnato la loro predicazione con i segni ed i prodigi che leggiamo nei FATTI DEGLI APOSTOLI. Se gli apostoli non sono cambiati, per certo non possono cambiare i FATTI.

Il corpo di Cristo comincia a camminare ed annunciare il Regno di Dio, regno che non ha nulla a che vedere con i religiosi ipocriti, i quali avevano trasformato la casa del Signore in una spelonca di ladroni e che alla fine del ministerio terreno di Cristo, avrebbero crocifisso il corpo di Cristo. Cristo col Suo piccolo gruppo, comincia a far tremare il regno delle tenebre, cacciano i demoni, impongono le mani e guariscono perché hanno ricevuto autorità dal Padre celeste. Gesù è stato rivestito dell’autorità del Padre, coloro che Egli manda sono rivestiti dell’autorità di Cristo, il Quale disse che avrebbero fatto segni e prodigi maggiori.
Al ministero di Gesù e dei Suoi apostoli, si oppongono i religiosi ed i governanti. Il Corpo di Cristo non fa accordi e patti ne con i religiosi, ne con i potenti della terra. La loro Patria è nei cieli, chi predica il Regno dei Cieli non fa alleanze con i regnanti della terra. Questo scatena una grande opposizione che si focalizza in modo particolare su Cristo, fino a portare il Suo Corpo sulla croce, luogo nel quale il “corpo di Cristo” di oggi non vuole andarci, ma grazie a Dio ci sono ancor oggi dei veri discepoli che Lo seguono come fece Giovanni, fino alla croce, e rimangono ai Suoi piedi. Al ministero di Gesù e dei Suoi discepoli, si oppone il diavolo e tutte le sue schiere, ecco perché Gesù da ai Suoi l’autorità di cacciare i demoni nel Suo Nome. Autorità che è estesa a tutta la Sua chiesa e che è maggiormente manifestata nei Suoi ministri, chiamati e costituiti a governare la Sua chiesa attraverso i ministeri.
In Gesù erano tutti i ministeri e tutti i doni del Padre, questa era l’Autorità che il Padre aveva conferita al Figlio e questa è l’autorità che Gesù ha conferito alla Sua Sposa, al Suo Corpo.
Il diavolo nel vedere la potenza che era in Cristo, cerca di fermare il Corpo di Cristo conducendolo sul Golgota, luogo nel quale al diavolo ed alle sue schiere fu loro “notificata” la loro condanna a morte eterna, e fu proclamata la liberazione di tutti i figli di Dio che il diavolo teneva schiavi. Tutto era pianificato da Dio, Cristo era destinato dal Padre ad essere l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo ( non dal mondo ). Gesù è stato mandato dal Padre per togliere dai figli di Dio il peccato del mondo che ha contaminato tutti i figli di Dio che sono stati e sono nel mondo. I figli di Dio non sono del mondo, ma sono nel mondo e da esso sono stati contaminati col peccato che è del mondo, l’Agnello di Dio che si è immolato ha tolto il peccato del mondo che ha contaminato tutti i figli di Dio e li ha così introdotti alla presenza del Padre affinché chiedessero al Padre nel Nome di Gesù che col Suo sacrificio ha tolto in loro il peccato del mondo che è nemico di Dio. Attraverso questo sacrificio ci ha fatti amici di Dio e lo Spirito Santo ci ha attestato che siamo figli di Dio, eredi di Dio e coeredi di Cristo il Figlio di Dio.
Il ministero di Cristo si avvia al compimento, il giovedì prima della Pasqua, Gesù si apparta con i Suoi discepoli, è l’ultima Cena, la Santa Cena, la Cena di commiato. Una Cena separata alla quale sono chiamati a partecipare i Suoi intimi ( anche il traditore siede alla Sua mensa ), il traditore fa la stessa fine che fanno coloro che si accostano indegnamente al Corpo di Cristo, coloro che non sono figli di Dio ma figliuoli di perdizione che pensano di poter ingannare Cristo ed il Corpo di Cristo. Quella ha un solenne significato e viene preparata in modo particolare affinché ai partecipanti rimanga non solo un ricordo, ma un ammaestramento di vita cristiana.

Luca 22:8 E [Gesù] mandò Pietro e Giovanni, dicendo: Andate, apparecchiateci la pasqua, acciocché [la] mangiamo.
22:9 Ed essi gli dissero: Ove vuoi che [l]’apparecchiamo?
22:10 Ed egli disse loro: Ecco, quando sarete entrati nella città, voi scontrerete un uomo, portando un testo [pien] d’acqua; seguitatelo nella casa ov’egli entrerà.
22:11 E dite al padron della casa: Il Maestro ti manda a dire: Ov’è la stanza, nella quale io mangerò la pasqua co’ miei discepoli?
22:12 Ed esso vi mostrerà una gran sala acconcia; quivi apparecchiate [la pasqua].
22:13 Essi dunque, andati, trovarono come egli avea lor detto, ed apparecchiarono la pasqua.
22:14 E quando l’ora fu venuta, egli si mise a tavola, co’ dodici apostoli.

Gli apostoli non dovevano scegliere il posto dove apparecchiare la pasqua, loro dovevano seguire l’Uomo che portava un vaso pieno d’acqua, Lo dovevano seguire ed entrare nella casa dove Egli entrerà. Ciò significa che gli apostoli dovevano capire che dovevano apparecchiare la pasqua, insieme a coloro che avevano ricevuto nella loro casa (il loro cuore) l’Acqua della Vita. Coloro che avevano ricevuto il Padre ed il Figlio per mezzo dello Spirito Santo. Il padrone di casa è il credente che ha messo a disposizione del Maestro e dei Suoi apostoli e dei suoi fratelli, la stanza del cuore pronta ed apparecchiata ad onorare il Divino Maestro. Gli apostoli dovevano andare dove il Signore li mandava, ed essere guidati dallo Spirito Santo, loro sarebbero andati insieme al Maestro essendo guidati e seguendo l’Uomo con la brocca piena d’acqua, acqua che sulla tavola si sarebbe trasformata in vino, nel vino della Santa Cena che rappresentava il Sangue di Cristo che doveva essere sparso sulla croce. Il Corpo di Cristo lo troviamo nella casa dove c’è l’Acqua, il vino ed il Pane, l’Acqua ed il Sangue sgorgarono poi dal costato di Cristo. La Santa Cena rappresenta la sacralità del Corpo di Cristo e la comunione fra le membra del Corpo di Cristo col Corpo di Cristo. Gesù si mette a tavola in una sala acconcia, dove i suoi apostoli apparecchiano la Pasqua. Il Corpo di Cristo deve essere intorno a quella tavola e su quella tavola ci deve essere il Pane della Vita ed il Vino, il Corpo ed il Sangue di Cristo. La tavola la debbono apparecchiare i ministri che il Signore ha costituito ed ha rivestito dalla potenza che viene dall’Alto.
Intorno a questa tavola troviamo Gesù ed i dodici di cui uno era figlio di perdizione ed in quella cena doveva essere svergognato e gli altri undici ammaestrati in quella stanza, ed essere infine fortificati nella stanza dell’alto solaio dove il Signore avrebbe moltiplicato quei dodici Figli di Dio, cioè Gesù e gli undici che erano Suoi, quella “decima” sarebbe stata moltiplicata nei centoventi nell’Alto solaio, il giorno della Pentecoste.
Quella Cena si protrasse fino a tardi e culminò nella notte del tradimento del figlio di perdizione.
Esaminiamo cosa avvenne intorno a quella tavola apparecchiata e col Maestro a Capotavola.

Matt. 26:21 E mentre mangiavano, disse: Io vi dico in verità, che un di voi mi tradirà.
26:22 Ed essendone eglino grandemente attristati, ciascun di loro prese a dirgli: Son io desso, Signore?
26:23 Ed egli, rispondendo, disse: Colui che intinge con la mano meco nel piatto mi tradirà.
26:24 Il Figliul dell’uomo certo se ne va, secondo ch’è scritto di lui; ma, guai a quell’uomo per lo quale il Figliul dell’uomo è tradito! meglio sarebbe stato per lui di non esser mai nato.
26:25 E Giuda che lo tradiva prese a dire: Maestro, son io desso? Egli gli disse: Tu l’hai detto.
26:26 Ora, mentre mangiavano, Gesù, preso il pane, e fatta la benedizione, [lo] ruppe, e [lo] diede a’ discepoli, e disse: Prendete, mangiate; quest’è il mio corpo.
26:27 Poi, preso il calice, e rendute le grazie, [lo] diede loro, dicendo: Bevetene tutti.
26:28 Perciocché quest’è il mio sangue, [ch’è il sangue] del nuovo patto, il quale è sparso per molti, in remissione de’ peccati.
26:29 Or io vi dico, che da ora io non berrò più di questo frutto della vigna, fino a quel giorno che io lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio.
26:30 E DOPO ch’ebbero cantato l’inno, se ne uscirono al monte degli Ulivi.
26:31 Allora Gesù disse loro: Voi tutti sarete scandalizzati in me questa notte; perciocché egli è scritto: Io percoterò il Pastore, e le pecore della greggia saranno disperse.
26:32 Ma, dopo che io sarò risuscitato, andrò dinanzi a voi in Galilea.

Tutti gli apostoli mangiarono lo stesso cibo, tutti bevvero lo stesso vino, tutti ebbero comunione col Maestro, tranne uno che si alzò ed andò via e lasciò Gesù ed i Suoi per tradirlo. Egli prese si il boccone, e dopo il diavolo entrò in lui e suo padre lo condusse dai sacerdoti a vendersi Cristo per trenta denari, il Corpo di Cristo era stato venduto ai religiosi, i quali lo consegnarono in mano dei romani. La stessa cosa è avvenuta con la chiesa, il Corpo di Cristo è stato venduto e messo nelle mani dei romani, i quali prima lo hanno perseguitato, martirizzato e poi ucciso attraverso la chiesa ROMANA. I cosiddetti “padri della chiesa” hanno venduto il corpo di Cristo al potere romano. La chiesa di Cristo, il Corpo di Cristo non ha padri su questa terra, ha Un solo Padre che è nei cieli altissimi. Gesù stesso disse di non chiamare nessuno padre, ovviamente come padre spirituale, questo perché il corpo di Cristo è formato da tutti i figli di Dio. Chi chiama “PADRE” qualcuno, si identifica come figlio. Oggi molti, pur dicendo di essere figli di Dio, si riconoscono anche figli della chiesa, figli di Maria, e discendenti di coloro che hanno ucciso il corpo di Cristo. Ognuno fa il battesimo, la messa, la prima comunione, la Santa Cena e tutti i riti ed i cosiddetti sacramenti del “cristianesimo”, secondo l’interpretazione dei “padri della chiesa” passati e presenti, i quali hanno coniato le loro dottrine. La “ZECCA” è UNA, tutte le monete che non escono dalla “ZECCA” del Regno di Dio SONO FALSE. Non si è mai visto uno stato, un Regno con una moneta diversa, con leggi e statuti diversi, e sudditi dello stesso Regno che sono in conflitto fra loro ed hanno l’approvazione del RE. Un Regno in queste condizioni è in rivolta contro il Re e contro il governo da Lui costituito. Il Regno di Dio non può essere diviso, un Regno diviso non può sussistere, non può avere potenza. I regni degli uomini sono divisi l’uno dall’altro, ma al loro interno lottano per avere un governo unito in un REGNO UNITO. Gesù disse che satana, non scaccia satana….oggi in molte chiese i demoni non si cacciano più, e mancano i segni ed i doni che debbono accompagnare coloro che hanno creduto.
Torniamo alla sera ed alla notte del tradimento, Gesù dopo la Cena, dopo aver dato il Pane ed il Calice ai dodici, compreso Giuda, si alza dalla tavola per FARE QUALCOSA DI GRANDE:
13:3 Gesù, sapendo che il Padre gli avea dato ogni cosa in mano, e ch’egli era proceduto da Dio, e se ne andava a Dio;
13:4 si levò dalla cena, e pose giù la sua vesta; e preso uno asciugatoio, se [ne] cinse.
13:5 Poi mise dell’acqua in un bacino, e prese a lavare i piedi de’ discepoli, e ad asciugarli con lo asciugatoio, del quale egli era cinto.
13:6 Venne adunque a Simon Pietro. Ed egli disse: Signore, mi lavi tu i piedi?
13:7 Gesù rispose, e gli disse: Tu non sai ora quel ch’io fo, ma lo saprai appresso.
13:8 Pietro gli disse: Tu non mi laverai giammai i piedi. Gesù gli disse: Se io non ti lavo, tu non avrai parte alcuna meco.
13:9 Simon Pietro gli disse: Signore, non solo i piedi, ma anche le mani, e il capo.
13:10 Gesù gli disse: Chi è lavato non ha bisogno se non di lavare i piedi, ma è tutto netto; voi ancora siete netti, ma non tutti.
13:11 Perciocché egli conosceva colui che lo tradiva; perciò disse: Non tutti siete netti.
13:12 Dunque, dopo ch’egli ebbe loro lavati i piedi, ed ebbe ripresa la sua vesta, messosi di nuovo a tavola, disse loro: Sapete voi quel ch’io vi ho fatto?
13:13 Voi mi chiamate Maestro, e Signore, e dite bene, perciocchè [io lo] sono.
13:14 Se dunque io, [che sono] il Signore, e il Maestro, v’ho lavati i piedi, voi ancora dovete lavare i piedi gli uni agli altri.
13:15 Perchè io vi ho dato esempio, acciocchè, come ho fatto io, facciate ancor voi.
13:16 In verità, in verità, io vi dico, che il servitore non è maggior del suo signore, nè il messo maggior di colui che l’ha mandato.
13:17 Se sapete queste cose, voi siete beati se le fate.
13:18 Io non dico di voi tutti; io so quelli che io ho eletti; ma [conviene] che s’adempia questa scrittura: Colui che mangia il pane meco ha levato contro a me il suo calcagno.
13:19 Fin da ora io ve[l] dico, avanti che sia avvenuto; acciocchè, quando sarà avvenuto, crediate ch’io son [desso].
13:20 In verità, in verità, io vi dico, che, se io mando alcuno, chi lo riceve riceve me, e chi riceve me riceve colui che mi ha mandato.

I “padri” delle chiese di oggi, hanno compresa così bene la lavanda dei piedi, fino al punto di sentirsi beati senza praticarla. Grazie a Dio ancora qualcuno la pratica, alcuni senza aver capito il profondo significato. Il cristianesimo non è soltanto “mangiare” e divenire obesi nello spirito fino al punto di non potere lavare i piedi ne a se stessi, ne agli altri. Il maggiore non deve essere obeso ne nello spirito, ne nella carne, e deve sapersi spogliare per rivestire gli altri. Non deve spogliare gli altri per rivestire se stesso, anzi deve dare se stesso a Dio ed al prossimo.
Gesù pose giù le Sua veste, Egli pose giù la veste di Maestro ed indossò quella di Servo, questo Egli lo fece non solo in teoria ma praticamente, e disse ai suoi discepoli di farlo per essere beati e per avere parte con Cristo e con il Suo Corpo. Egli dimostrò ai Suoi apostoli cosa Gesù faceva al Corpo di Cristo e cosa loro dovevano fare al Corpo di Cristo per avere comunione col Maestro.
Se il Maestro si era tolto la veste di Maestro, anche loro dovevano anche sapersi spogliare dell’autorità di apostoli e prendere l’ufficio di servi, l’aveva fatto il Maestro e dovevano farlo anche coloro che il Maestro aveva mandato. Loro erano chiamati ad imitare il Maestro in ogni cosa, così come faceva Paolo e fanno tutti coloro che non ambiscono ad essere solo maestri, ma vogliono essere servi del Maestro e dei figli di Dio. Il maggiore sia il minore, altro che presidente, direttore ecc.. ecc…per molti la parola servo e all’ultimo posto, dopo tutti i titoli e dottorati acquisiti in università e facoltà dell’uomo. Sono “ingrassati” tanto che non possono abbassarsi e fare la lavanda dei piedi, e stanno scivolando sul loro stesso “grasso”, sono le pecore ingrassate di cui parla il Signore in Ezechiele cap. 34. si sono ingrassate alle mense dei vari refettori delle scuole che hanno frequentato. Se si fossero seduti alla mensa del Maestro, avrebbero capito la lavanda dei piedi e l’avrebbero fatta anche loro, ed avrebbero avuto parte fra loro e col Corpo di Cristo ed avrebbero lavato i piedi del Corpo di Cristo affinché quei piedi annunciassero la Buona Novella con la stessa potenza d’Amore, di umiltà, di segni e prodigi, come faceva il Corpo di Cristo, prima che qualcuno venisse definito “padre della chiesa”.
Pietro cerca di opporsi alla lavanda dei piedi, egli non vuole vedere il Maestro inginocchiato ai suoi piedi, abbassato dinanzi a lui che lava i suoi piedi. Il Maestro non si deve umiliare così dinanzi ai Suoi allievi, sono solo gli allievi che debbono umiliarsi dinanzi al Maestro, il Maestro non può essere anche servo, non posso permetterlo. Questo è il concetto di “molti maestri”, Gesù risponde a Pietro: se io non ti lavo i piedi, tu non hai parte alcuna meco. Il comprendere queste parole è la chiave del vero risveglio del cristianesimo di tutti i tempi. Dobbiamo essere disposti a lavare i piedi ed a farceli lavare, affinché le contaminazioni di questo mondo nel quale camminiamo possano essere continuamente rimosse ed abbassandoci e prendendo in mano i piedi del Corpo di Cristo, li laviamo del continuo con l’Acqua del Lavacro della Parola.
IN VERITA’, IN VERITA’, IO VI DICO, CHE, SE IO MANDO QUALCUNO, CHI LO RICEVE, RICEVE ME, E CHI RICEVE ME, RICEVE COLUI CHE MI HA MANDATO.
E’ CHIARO QUESTO CONCETTO FRA I MINISTRI DEL CORPO DI CRISTO ?……
Gli ultimi ammaestramenti di Cristo proseguono e culminano nella preghiera sacerdotale (Giov. 17) …PADRE FAI CHE SIANO UNO COME IO E TE SIAMO UNO. Nel corpo di Cristo, il Figlio di Dio ed il Figliul dell’Uomo erano e sono Uno col Padre. Questa stessa unità ci deve essere nel Corpo di Cristo che è condotto dallo Spirito Santo di Dio e non dallo spirito umano…..
Questa unità non è il risultato dell’ecumenismo, ma dell’opera dello Spirito Santo in seno al Corpo di Cristo. Chiamare Signore, Signore, e non fare quello che Egli dice, ha prodotto la chiesa dell’uomo e non il Corpo di Cristo. Guai a chi toglie, e guai a chi aggiunge……
Finita la preghiera il Corpo di Cristo, lascia la stanza apparecchiata per divenire ciò che Gesù aveva detto nella Santa Cena: il Corpo di Cristo si stava accingendo a compiere gli ultimi passi sulla terra, quel corpo doveva essere arrestato, legato, ferito ed ucciso sulla croce per poi risorgere in gloria ed ascendere al Padre Celeste.
Giov. 18:3 Giuda adunque, presa la schiera, e de’ sergenti, da’ principali sacerdoti, e da’ Farisei, venne là con lanterne, e torce, ed armi.
Che vuole arrestare il Corpo di Cristo, si presenta non con la Luce della Parola di Dio, ma con le lanterne delle dottrine umane e con uomini che si sono incendiati come torce e che sono armati dell’armatura di Saulle, a capo di costoro c’è Giuda, un’apparente discepolo di Cristo e un vero figlio di perdizione che si è venduto il Cristo per un vile guadagno. Ha valutato trenta denari il prezzo del Corpo di Cristo. In Israele si usava il calendario lunare, il mese pieno veniva calcolato di trenta giorni, il prezzo di uno stipendio, il valore di un servo che veniva ucciso da un bue.

Esodo 21:32
21:32 Se il bue cozza un servo o una serva, il padrone del bue pagherà al padrone del servo trenta sicli d’argento, e il bue sarà lapidato.
Lev.27:3 l’estimazione che tu farai, d’un maschio di età di venti anni fino a sessant’anni, sia a cinquanta sicli d’argento, a siclo di Santuario.
27:4 E d’una femmina, sia la tua estimazione a trenta sicli.

Gesù fu anche valutato il prezzo di una donna, perché in Lui c’è anche la Sua Sposa, il Suo Corpo. Egli non fu valutato come facente parte del popolo d’Israele, doveva valere cinquanta sicli d’argento, invece fu valutato trenta sicli d’argento, perché morì come servo del Padre e della Sua Sposa. Non aperse bocca, come una pecora che va al macello, Egli si immolò per noi. Quanto apprezziamo questo sacrificio e quanto vogliamo essere apprezzati noi?
Cristo viene arrestato, legato come un malfattore e condotto dinanzi a coloro che avevano già decretata la Sua morte ma non avevano prevista la Sua gloriosa resurrezione e che non avevano e non hanno timore di Dio, il quale è il PRINCIPIO DELLA VERA SAPIENZA che permette di discernere il Corpo di Cristo e non esporlo a vituperio non ricevendolo come Corpo di Cristo.
Quanto e come è valutato il Corpo di Cristo nella chiesa “cristiana” che è all’alba del TERZO millennio? Per il Signore un giorno sono come mille anni, e mille anni sono come un giorno.
La chiesa è formata da nati di nuovo che sono morti alla croce, e sono risuscitati con Cristo?
Oppure il Corpo di Cristo si trova ancora nel sepolcro del religioso Giuseppe d’Arimatea?
Ancor oggi c’è qualcuno che ha decretato la morte del Corpo di Cristo ed infligge le stesse ferite che furono inflitte al Corpo di Cristo. Le ferite più profonde che provocarono la morte del Corpo di Cristo furono cinque: mani, piedi e costato. Così come sono cinque i ministeri: apostolo, profeta, evangelista, dottore e pastore; inchiodando i cinque ministeri al legno secco delle opere infruttuose delle organizzazioni e denominazioni del “cristianesimo” odierno, i ministeri sono divenuti di lettera e non di Spirito, la lettera uccide e lo Spirito vivifica. La lettera ha inchiodato i ministeri, così come la lettera di Gamaliele, di Nicodemo, di Giuseppe d’Arimatea e di tutti i religiosi d’allora, inchiodarono il ministerio del Cristo ed inneggiavano al “ministero” di Barabba, affinché venisse liberato e continuasse il ministero di Giuda, il suo collega ladrone, amico di coloro che avevano trasformato la Casa del Signore in una spelonca di ladroni. Le mani di Gesù che erano state poste sui malati ed avevano guarito, erano state inchiodate, quelle mani che avevano lavato i piedi del Corpo di Cristo, quelle mani che avevano dato il pane ed il vino, che avevano moltiplicato i pani ed i pesci, che avevano fatto solo del bene, quelle Sante mani venivano legate per non operare più, e venivano slegate le mani del ladrone. I meravigliosi e stupendi piedi di Colui che ha annunziato la Buona Novella, quei piedi che hanno camminato in lungo ed in largo sulla terra e che continuano ancora a camminare, vengono inchiodati sulla croce. Il Corpo di Cristo è bloccato, ma ha ancora la Parola, anche in quelle condizioni evangelizza la Buona Novella ad un ladrone. Il diavolo, gli altri ladroni ed i religiosi digrignavano i denti, loro volevano che la Parola non vivesse, che fosse morta affinché non contrastasse le loro parole farcite e gonfiate dal lievito dell’ipocrisia.
Tutte le denominazioni d’allora erano li a gridare: crocifiggilo, libera Barabba.
Barabba significava: figlio di un padre, invece Gesù era IL FIGLIO DI DIO. Da allora ad ora, molti hanno scelto i figli di un padre ladrone ed omicida fin dal principio, ed hanno deciso di far morire la Parola e di ucciderLa inchiodando i ministeri dati da Cristo. Non sanno ciò che sta per avvenire, quelle mani, quei piedi fra qualche “giorno”usciranno dal sepolcro del ricco Giuseppe d’Arimatea, cammineranno ed opereranno perché sono il Corpo di Cristo. Dopo ascenderanno al cielo, e torneranno per regnare con Cristo Gesù per mille anni. In quei mille anni il Corpo di Cristo non sarà legato, ma sarà legato satana e le sue schiere. In quel tempo tutto la creazione vedrà e godrà della piena manifestazione dei figli di Dio. Il Signore libererà tutti i Suoi figli che sono schiavi e prigionieri nelle galere di Babilonia e si manifesterà la gloria e le virtù che uscivano dal Corpo di Cristo, prima che fosse crocifisso come un vile malfattore.
Fratelli cari, il nostro Signore e Salvatore Cristo Gesù, sta per svegliare la Sua Sposa. Le vergini avvedute non potranno continuare più a dormire insieme alle vergini stolte, nello stesso “sepolcro”dove molti si accostano indegnamente al Corpo di Cristo e dormono.
1 Cor. 11:23 Poichè io ho dal Signore ricevuto ciò che ancora ho dato a voi, [cioè:] che il Signore Gesù, nella notte ch’egli fu tradito, prese del pane;
11:24 e dopo aver rese grazie, lo ruppe, e disse: Pigliate, mangiate; quest’è il mio corpo, il qual per voi è rotto; fate questo in rammemorazione di me.
11:25 Parimente ancora [prese] il calice, dopo aver cenato, dicendo: Questo calice [è] il nuovo patto nel sangue mio; fate questo, ogni volta che voi [ne] berrete, in rammemorazione di me.
11:26 Perciocchè, ogni volta che voi avrete mangiato di questo pane, o bevuto di questo calice, voi annunzierete la morte del Signore, finchè egli venga.
11:27 Perciò, chiunque avrà mangiato questo pane, o bevuto il calice del Signore, indegnamente, sarà colpevole del corpo, e del sangue del Signore.
11:28 Or provi l’uomo sè stesso, e così mangi di questo pane, e beva di questo calice.
11:29 Poichè chi [ne] mangia, e beve indegnamente, mangia e beve giudicio a sè stesso, non discernendo il corpo del Signore.
11:30 Perciò fra voi vi [son] molti infermi, e malati; e molti dormono.
11:31 Perciocchè, se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati.
11:32 Ora, essendo giudicati, siamo dal Signore corretti, acciocchè non siamo condannati col mondo.

I problemi della chiesa sono la conseguenza del non discernere il Corpo del Signore, del non ricevere un profeta come profeta ed un giusto come giusto. La chiesa che non riceve i ministri di Dio li crocifigge, la chiesa che non riceve i figli di Dio, crocifigge IL CORPO DI CRISTO.
Paolo ci consiglia di esaminare noi stessi. Se non lo facciamo, siamo giudicati, ripresi, corretti e castigati affinché non siamo condannati col mondo, se siamo figli di Dio e non bastardi.
Iddio, il Padre Nostro, illumini le nostre menti affinché ci rendiamo conto del cristianesimo che stiamo vivendo e del frutto che stiamo portando. Se siamo dei tralci che stanno portando frutto, per certo il Vignaiolo ci rimonderà giorno dopo giorno affinché portiamo più frutto alla Sua lode e Gloria. Fratelli cari, non cerchiamo di ignorare ciò che sappiamo. Chi è guidato dallo Spirito Santo saprà discernere se stesso, il Corpo di Cristo e ciò che ha letto.

PACE DEL SIGNORE A TUTTO IL CORPO DI CRISTO
F.llo Eliseo

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