TEFILLIN O FILATTERIE…RAPPRESENTA IL DNA
IL POPOLO ELETTO DOVEVA PORTARE UN SEGNO DISTINTIVO SULLA MANO E IN MEZZO AGLI OCCHI, CIOE’ SUL BRACCIO E SULLA FRONTE.
UNA SCATOLETTA CONTENENTE ROTOLINI DI PERGAMENA CON SCRITTI VERSI DELLA LEGGE, DOVEVA ESSERE LEGATA ALLA FRONTE ED AL BRACCIO.
QUESTA SCATOLA RAPPRESENTA LA CELLULA UMANA, ED IL ROTILINO DI PERGAMENA SCITTO AL SUO INTERNO IL DNA, IL GENOMA DEL POPOLO ELETTO…IL DNA DEI FIGLI DI DIO.
LA SCATOLETTA SULAA FRONTE RAOORESENTA LA GHIANDOLA PINEALE, IL TERZO OCHHIO, L’OCCHIO DELLO SPIRITO, IL COLLEGAMENTO TRA CONSCIO ED INCONSCIO, TRA IL VISIBILE E L’INVISIBILE, TRA MATERIA ED ANTIMATERIA, TRA TEMPO ED ETERNTA’, TRA SPAZIO ED INFINITO,TRA SPIRITO E MATERIA…..
CELLULA= SCATOLETTA….DNA=SPIRITO
LA SCATOLETTA SUL BRACCIO (OPPOSTO AL DESTRO) RAPPRESENTA IL MODO DI OPERARE DEL POPOLO DI DIO E DEI FIGLI DI DIO, OPPOSTO AL MODO DI OPERARE DEGLI ALTRI POPOLI CHE PORTANO IL MARCHIO DELLA BESTIA SULLA LORO FRONTE E SULLA MANO DESTRA.,…666 NUMARO D’UOMO E DELL’ANTICRISTO E DELLA BESTIA E DELLA DONNA CHE E’ LA GRANDE MERETRICE E DELLE SUE FIGLIE.
LE STRINGHE DI PELLE CHE AVVOLGONO IL BRACCIO, RAPPRESENTANO LA FORMA ELICOIDALE DEI FILAMENTI DEL DNA CHE AVVOLGE E PORTA IL CODICE GENETICO ARROTOLATO NELLA SCATOLINA DELLA CELLULA UMANA.
IL 95% DEL DNA Eì ANCORA SCONOSCIUTO……
IL SANGUE E’ ACQUA E SANGUE…..NAL SANGUE LA VITA, CIOE’ L’ANIMA DI OGNI CARNE….
TUTTO HA UN SENSO…MA NON TUTTI HANNO IL SENSO DELLE COSE DI DIO.
UNA VOCE CHE GRIDA FUORI DAL CORO DEI SAPIENTI..
L’obbligo dei Tefillin, come esposto dalla Legge Orale, viene affermato quattro volte nella Torah: due volte quando richiama l’Esodo dall’Egitto:
« Sarà per te segno sulla tua mano e ricordo fra i tuoi occhi, perché la legge del Signore sia sulla tua bocca. Con mano potente infatti il Signore ti ha fatto uscire dall’Egitto. » (Esodo 13:9 [2]) |
« Questo sarà un segno sulla tua mano, sarà un ornamento fra i tuoi occhi, per ricordare che con braccio potente il Signore ci ha fatti uscire dall’Egitto » (Esodo 13:16 [3]) |
e due volte nei brani della Shema:
« Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come totafot tra gli occhi » (Deuteronomio 6:8 [4]) |
« Porrete dunque nel cuore e nell’anima queste mie parole; ve le legherete alla mano come un segno e le terrete come totafot tra gli occhi. » (Deuteronomio 11:18 [5]) |
Connessa al termine Tefillah, riguarda il legare, il connettersi; in questo caso, letteralmente e nella pratica, è l’azione di legare i filatteri ma presenta anche la connotazione di unirsi in “Unio Mystica” a Dio (cfr Amidah, Berakhot, Cinque Mondi, Devequt, Kavanah, Meditazione ebraica, Mitzvah, Preghiera ebraica e Shekhinah).
L’origine ultima dei “tefillin” ebraici è incerta.[2] La parola “tefillin” non si trova nella Bibbia ebraica, che li chiama ṭoṭafot.[3] Il Septuaginta traduce “ṭoṭafot” con ἀσαλευτόν, “qualcosa di immovibile”.[4]Alcuni credono che si riferisca ad un amuleto, simile al neṭifot ebraico, “gioiello tondo”.[4] Il Talmud (Sanhedrin 4b) spiega che la parola ṭoṭafot è una combinazione di due parole straniere: Tot che significa “due” nella lingua Caspi e Fot che significa “due” nella lingua “Afriki“,[5] quindi tot e fot significa “due e due”, corrispondente ai quattro compartimenti del tefillin per la testa.[6] Il filologo Menahem ben Saruq (X secolo) spiega che la parola deriva dall’ebraico Ve’hateif e Tatifoo, entrambe espressioni che significano “discorso”, “poiché quando un individuo vede il tefillin gli fa ricordare e parlare dell’Esodo dall’Egitto”.[7]
I primi testi ad usare “tefillin” sono i Targumim e Peshitta[4] e la parola viene usata anche nella successiva letteratura talmudica, sebbene il sostantivo “ṭoṭafah” fosse ancora corrente, usato col senso di “frontale”.[4] “Tefillin” potrebbe essere una derivazione aramaica di palal, “supplicare, pregare”, parola correlata all’ebraico tefillah, “preghiera.”[2] Yaakov ben Asher (XIV secolo) riporta che “tefillin” derivasse dall’ebraico pelilah, “giustizia, evidenza”, dato che i Tefillin fungono da segno e prova della Presenza di Dio tra gli ebrei.[8]
L’unico esempio del nome “filatteri” nei tempi antichi avviene una volta nel Nuovo Testamento greco, dal quale è poi passato alle lingue europee.[4] “Filatteri” deriva dal greco phulaktērion – φυλακτήριον, “difese”, e in greco moderno, “amuleti” o “talismani”.[9] Né Aquila di Sinope né Simmaco l’Ebionita usano la parola “filatteri”.[4]
Contenuti [modifica]
Una delle pergamene contenute nei tefillin, detta shel yad, viene allacciata al braccio sinistro (sul destro per i mancini) e l’altra è posta sulla testa, chiamata shel rosh. Ogni scatoletta contiene i quattro brani della Torah in cui viene ricordata la Mitzvah dei Tefillin: due di essi sono brani tratti dallo Shemà Israel. Questi quattro brani sono scritti da uno scriba su un’unica pergamena per la tefillin del braccio e su quattro pergamene separate, infilate in 4 scomparti appositamente realizzati all’interno della shel rosh, per la tefillin della testa. Su due lati della tefillin shel rosh è impressa la lettera shin.
La preparazione delle scatolette è integralmente manuale e dura un anno intero.
Gli ebrei compiono in questo modo uno dei 613 precetti comandati dalla Torah.
Manifattura e preparazione [modifica]
Il procedimento di manifattura sia delle scatolette che delle pergamene è complesso e governato da centinaia di regole dettagliate.[10] Nel primo periodo talmudico i Tefillin erano o cilindrici o cubici, ma successivamente la forma cilindrica divenne obsoleta.[11] Oggigiono le scatolette vengono preparate da un unico pezzo di pelle animale, con una base e uno scompartimento superiore che alloggia i rotolini di pergamena.[12] Variano in vari livelli di qualità, con la forma più comune, detta peshutim (“semplice”), che usa diversi pezzi di pergamena per foderare le pareti interne del Tefillin per la testa. I Tefillin di più alta qualità, cioè i dakkot (“sottili”), sono fatti allungando un sottile pezzo di cuoio, e i più durevoli Gassot (“spessi”) sono entrambi creati da un unico pezzo di cuoio.[12] Cinghie di cuoio nero (retsu’ot) passano sotto la base e sono utilizzati per allacciare i Tefillin sul corpo.[4] Su entrambi i lati del Tefillini per la testa, è impressa la lettera ebraica Šin (ש). Il nodo della cinghia della testa forma la lettera Daleth (ד) o doppia Daleth (ד) (noto come il nodo quadrato) mentre la cinghia che passa nel Tefillin del braccio viene fermata con un nodo a forma di lettera ebraica Jod (י). Queste tre lettere creano lail nome Shaddai (ידש), uno dei Nomi di Dio.[4]
Pergamene [modifica]
Per approfondire, vedi Lista di preghiere e benedizioni ebraiche#Coi tefillin. |
Quattro passi biblici che si riferiscono ai Tefillin sono collocati all’interno delle scatole in pelle. [4] Vengono scritti da un sofer (scriba) con un tipo speciale di inchiostro sun un rotolo di pergamena (klaf).[4] Il tipo di alfabeto ebraico deve essere quello Ashuri e ci sono tre stili principali di lettere utilizzate: Beis Yosef – generalmente usato dagli aschenaziti; Arizal – generalmente usato dai chassidim; Velish – useto dai sefarditi.[12] I passi contengono 3188 lettere e prendono circa 10–15 ore di tempo a scriveli.[13] Il Tefillin del braccio ha un unico largo scompartimento che contiene tutti i quattro i passi biblici scritti su una sola striscia di pergamena.[4] Il Tefillin della fronte ha quattro scompartimenti ed in ciascuno viene posto un rotolino di pergamena.[4]
Rashi e Rabbénu Tam [modifica]
Esistono due diverse scuole di pensiero tra i Maestri dell’ebraismo circa l’ordine di inserimento delle pergamene nei Tefillin: secondo la scuola di Rashi e secondo la scuola di Rabbénu Tam (nipote di Rashi): la sola differenza tra le due versioni è l’ordine di inserimento delle pergamene nella tefillin della testa. La Halachah prescrive di portare i Tefillin di Rashi durante la preghiera del mattino (tranne il sabato, il giorno di Yom Kippur, e le feste di Pesach, Shavuot e Sukkot), e con questo si è compiuto il precetto biblico.[14] Inoltre essa raccomanda ai più meticolosi di porre brevemente in seguito anche quelli di Rabbénu Tam, generalmente per il tempo necessario alla lettura dei quattro brani citati in precedenza. Ambedue i pareri sono esposti tra i commenti al trattato di Menachot del Talmud Bavli.[4]
Una serie di Tefillin che risalgono al I secolo dell’era volgare sono stati scoperti a Qumran sulla riva occidentale del Mar Morto, vicino alle rovine di Gerico, e hanno rivelato che alcuni furono fatti secondo l’ordine proposto dal Rashi mentre altri da quello di Rabbeinu Tam.[14] L’uso prevalente è quello di sistemare le pergamene secondo l’opinione di Rashi, ma alcuni ebrei devoti sono abituati ad indossare brevemente i Tefillin anche secondo Rabbeinu Tam,[14] abitudine seguita dai chassidim.[15] Il Gaon di Vilna, che indossava i Tefillin secondo Rashi, rifiutò la regola di ulteriore posizionamento secondo Rabbeinu Tam, affermando che esistevano sessantaquattro permutazioni di posizionamento delle pergamene.[16]
E’ TUTTO SCRITTO…NEL DNA DI DIO….NEL TUO E NEL MIO
2 comments
dove si compra,o si fanno su ordinazione,nella nostra tradizione (in italia) per i cristiani dico,come si puo’ avere?
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AL CRISTIANO NON SERVE, LO SPIRITO SANTO E’ IL SEGNO CHE DEVE ESSERE NEL CREDENTE.
IL SIGNORE TI BENEDICA