Feb 13

PRENDITI CURA DI LUI

PRENDITI CURA DI LUI

Luca 10:25-34 Ed ecco, un certo dottor della legge si levò per metterlo alla prova, e gli disse: Maestro, che dovrò fare per eredar la vita eterna?
Ed egli gli disse: Nella legge che sta scritto? Come leggi?
E colui, rispondendo, disse: Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore, e con tutta l’anima tua, e con tutta la forza tua, e con tutta la mente tua, e il tuo prossimo come te stesso.
E Gesù gli disse: Tu hai risposto rettamente; fa, questo, e vivrai.
Ma colui, volendo giustificarsi, disse a Gesù: E chi è il mio prossimo?
Gesù, replicando, disse: Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico, e s’imbatté in ladroni i quali, spogliatolo e feritolo, se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.
Or, per caso, un sacerdote scendeva per quella stessa via; e veduto colui, passò oltre dal lato opposto.
Così pure un levita, giunto a quel luogo e vedutolo, passò oltre dal lato opposto.
Ma un Samaritano che era in viaggio giunse presso a lui; e vedutolo, n’ebbe pietà;
e accostatosi, fasciò le sue piaghe, versandovi sopra dell’olio e del vino; poi lo mise sulla propria cavalcatura, lo menò ad un albergo e si prese cura di lui.
E il giorno dopo, tratti fuori due denari, li diede all’oste e gli disse: Prenditi cura di lui; e tutto ciò che spenderai di più, quando tornerò in su, te lo renderò.
Quale di questi tre ti pare essere stato il prossimo di colui che s’imbatté ne’ ladroni?
E quello rispose: Colui che gli usò misericordia. E Gesù gli disse: Va’, e fa’ tu il simigliante.

Molte prediche sono state fatte sul Buon Samaritano, con molta facilità abbiamo identificato in Gesù la figura del Buon Samaritano, ma la storia ha altri protagonisti che dobbiamo identificare.
Il primo personaggio è un dottore della legge, un insegnante, un conoscitore della legge, questo personaggio voleva mettere alla prova Gesù, egli non era veramente interessato alla vita eterna ma con la sua conoscenza voleva fare un esame a Gesù, il dottore voleva provare i Divino Maestro.

Giovanni 3:2 Egli venne di notte a Gesù, e gli disse: Maestro, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi miracoli che tu fai, se Dio non è con lui.

Giovanni 3:10 Gesù gli rispose: Tu se’ il dottor d’Israele e non sai queste cose?

Nicodemo, membro distinto della setta dei Farisei, aveva dichiarato che lui insieme agli altri dottori e conoscitori della legge, sapevano che Gesù era un dottore venuto da Dio.
Il primo personaggio vuole provare il Dottore Gesù, lo chiama Maestro come se vuole essere da Lui ammaestrato e lo interroga circa la salvezza e la vita eterna, il Signore conosceva l’ipocrisia del dottore ed anche quella degli altri personaggi.
Gesù risponde con una domanda: nella legge che sta scritto? Come leggi?
Il dottore fa sfoggio della sua conoscenza della legge e cita cio che dice la legge, non si rende conto che era Gesù che lo stava mettendo alla prova, Gesù sapeva che quell’uomo conosceva la legge, ammaestrava gli altri ma egli stesso non si sottometteva alla legge: Ama il prossimo come stesso..
La legge diceva che bisognava amare il prossimo, egli voleva giustificarsi di non amare il prossimo perché non sa chi è il suo prossimo, si voleva giustificare perché la sua coscienza lo accusava.
Per lui il prossimo erano gli altri dottori della legge, i sacerdoti, i leviti, non certo il popolo del quale ne era dottore, quelli non erano vicini a lui, lui era un nobile, un altolocato insieme agli altri.
La seconda domanda che pone Gesù è: chi è il mio prossimo?
Anche a questa domanda Gesù non risponde: gli altri dottori, i sacerdoti, i leviti, gli scribi, il popolo; la risposta di Gesù è nella parabola che sta per raccontare, deve essere lo stesso dottore a capire una lezione ben più profonda che il Maestro vuole dare a lui ed anche a noi. Proprio i dottori della legge avevano spinto i Giudei ad odiare i Samaritani e definirli tutti posseduti.
Giovanni 8:48 I Giudei risposero e gli dissero: Non diciam noi bene che sei un Samaritano e che hai un demonio?

I giudei erano coloro che venivano ammaestrati dai vari dottori, i quali avevano disprezzo per i Samaritani e quando volevano offendere qualcuno lo definivano Samaritano posseduto.
Il secondo personaggio è un uomo che scende da Gerusalemme a Gerico, non ci dice di quale nazionalità fosse quell’uomo ne di quale classe sociale, era un uomo come tanti, un uomo insignificante per i dottori, per i sacerdoti e per i leviti che si reputavano la crema d’Israele.
Certamente se fosse stato un dottore, un sacerdote, un levita ben vestito, i religiosi ipocriti si sarebbero fermati a soccorrerlo, ma un uomo sconosciuto non poteva essere il loro prossimo.
Quell’uomo sconosciuto è la figura dell’uomo peccatore, il quale si imbatte nei ladroni….

Matteo 21:10-14 Ed essendo egli entrato in Gerusalemme, tutta la città fu commossa e si diceva: Chi è costui? E le turbe dicevano: Questi è Gesù, il profeta che è da Nazaret di Galilea.
E Gesù entrò nel tempio e cacciò fuori tutti quelli che quivi vendevano e compravano; e rovesciò le tavole dei cambiamonete e le sedie de’ venditori di colombi.
E disse loro: Egli è scritto: La mia casa sarà chiamata casa d’orazione; ma voi ne fate una spelonca di ladroni.
Allora vennero a lui, nel tempio, de’ ciechi e degli zoppi, ed egli li sanò.

Proprio coloro che presiedevano nel Tempio, erano i ladroni che avevano trasformata la Casa del Signore in una spelonca di ladroni che derubavano Dio ed il popolo di Dio.
I sacerdoti, i leviti, e tutti i vari dottori della legge erano coloro che ne traevano beneficio dal traffico che si faceva nel Tempio, pertanto cercavano di ignorare i ladroni.
Quell’uomo sconosciuto era stato spogliato e non rivestito, era stato spogliato della sua dignità e maltrattato, ferito e lasciato mezzo morto, egli scendeva da Gerusalemme a Gerico, così come scendeva il sacerdote ed il levita, scendere da Gerusalemme che era la città dove c’era il Tempio, significava allontanarsi dalla casa d’orazione ed avvicinarsi a Gerico città edificata da maledetti.

Giosuè 6:26 Allora Giosuè fece questo giuramento: “Sia maledetto, nel cospetto dell’Eterno, l’uomo che si leverà a riedificare questa città di Gerico! Ei ne getterà le fondamenta sul suo primogenito, e ne rizzerà le porte sul più giovane de’ suoi figliuoli”.
Gerico È situata a -240 m s.l.m. nella depressione del Mar Morto.
Gerusalemme è situata a 745 m s.l.m. è circondata da monti e dista da Gerico circa 25 Km

Samaria è situata a 470m s.l.m. è a nord di Gerusalemme e dista circa 50 Km
Gerico si trova a 240 m sotto il livello del mare, ci sono circa 1000 m di differenza di altitudine con Gerico che è in una fossa, chi scendeva da Gerusalemme a Gerico, si avvicinava al Mar Morto che è il punto di depressione più profondo rispetto al Mar Mediterraneo

Sulla sponda nord-occidentale del Mar Morto, 12 Km. a sud di Gerico, si incontrano delle rovine isolate che gli arabi chiamano Khirbet Qumran (dall’arabo khirbeh, rudere di pietra).Il terreno su cui sorge il Khirbet Qumran è costituito da una terrazza marnosa che si stende tra il ripido versante roccioso di una montagna del deserto di Giuda e il dirupo che sovrasta il Mar Morto. Il fatto che la zona si trovi a 400 m. sotto il livello del Mar Mediterraneo, e che sia incassata tra catene di montagne, rende il clima pesante in tutte le stagioni per l’afa, il gran caldo e l’aria immobile, carica di un’alta percentuale di umidità dovuta alla rapida evaporazione delle acque del lago.

I sacerdoti ed i leviti si stavano allontanando dalla Santa città, e come ciechi andavano nella fossa.
Si comportavano da ciechi e fecero finta di non vedere quel poveretto che era stato spogliato.
Ma un Samaritano che era in viaggio giunse verso lui, non ci dice se il Samaritano stava scendendo da Gerusalemme o stava salendo a Gerusalemme, una cosa era certa che il Samaritano a Gerusalemme era stato o stava andando, proprio Gesù era stato definito in modo dispregiativo: un Samaritano, quel “Samaritano” era Colui nel quale la legge si è adempiuta.
Il Buon Samaritano ha lasciato la Gerusalemme Celeste ed è andato nelle parti più basse delle terra, lo ha fatto per prendere i Suoi, per curarli con l’olio ( l’unzione ) e il vino ( la potenza del Suo Sangue Prezioso ), il Buon Samaritano è stato Quello che è stato più vicino al peccatore, Egli ne ha pietà e si accosta al peccatore ferito dai dardi infuocati del maligno, Egli non passa dal lato opposto ma si mette dal suo lato per prendersene cura amorevolmente, lo mette sulla sua cavalcatura e pertanto egli scende e cammina a piedi per soccorrere il malcapitato che è mezzo morto.
Certamente il Buon Samaritano non lo avrebbe portato dai sacerdoti o dai leviti che erano della stessa tribù dei sacerdoti, quelli non erano certamente il prossimo di quel povero malcapitato.

Salmi 91:1 Chi dimora nel ritiro dell’Altissimo alberga all’ombra dell’Onnipotente.

Atti 10:6 Egli alberga da un certo Simone coiaio, che ha la casa presso al mare.

L’albergo di cui parla Gesù, è un albergo a pagamento, qualcuno doveva pagare il prezzo del soggiorno in quell’albergo e il Buon Samaritano pagò quel prezzo col Suo Sangue.
Il Samaritano si era preso cura del malcapitato, la aveva portato in albergo ed aveva dato due denari all’oste dicendo: prenditi cura di lui; e tutto ciò che spenderai di più, quando tornerò te lo renderò.
A questo punto dobbiamo capire cosa rappresenta l’albergo e l’oste che lo governa.
Gli alberghi d’allora erano spesso delle case che ospitavano a pagamento i viandanti, l’oste era il padrone di casa che si prendeva cura degli ospiti.
I sacerdoti rappresentavano la legge, il Buon Samaritano la grazia e l’oste è colui che deve continuare l’opera del Buon Samaritano e se necessario spendere anche del proprio.
L’albergo è la Chiesa di Cristo, l’oste è l’angelo della Chiesa che dovrebbe prendersi cura delle anime che il Signore porta, l’angelo della chiesa riceve dal Signore il ministerio, i due denari necessari al sostentamento delle anime a lui affidate e sapere che al ritorno del Signore egli riceverà la sua ricompensa per avere curato il suo prossimo che è prossimo del Buon Samaritano.
L’oste è la persona di fiducia alla quale il Signore affida i suoi figli per essere curati.

Geremia 6:13-14 Perché dal più piccolo al più grande, son tutti quanti avidi di guadagno; dal profeta al sacerdote, tutti praticano la menzogna.
Essi curano alla leggera la piaga del mio popolo; dicono: “Pace, pace”, mentre pace non v’è.

Certamente questi “osti “non curano le piaghe del popolo del Signore, dicono: “pace, pace”….
Giovanni 10:13Il mercenario si dà alla fuga perché è mercenario e non si cura delle pecore.

Ezechiele 34:1-11 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: “Figliuol d’uomo, profetizza contro i pastori d’Israele; profetizza, e di’ a quei pastori: Così parla il Signore, l’Eterno: Guai ai pastori d’Israele, che non han fatto se non pascer se stessi! Non è forse il gregge quello che i pastori debbon pascere?
Voi mangiate il latte, vi vestite della lana, ammazzate ciò ch’è ingrassato, ma non pascete il gregge.
Voi non avete fortificato le pecore deboli, non avete guarito la malata, non avete fasciato quella ch’era ferita, non avete ricondotto la smarrita, non avete cercato la perduta, ma avete dominato su loro con violenza e con asprezza.
Ed esse, per mancanza di pastore, si sono disperse, son diventate pasto a tutte le fiere dei campi, e si sono disperse.
Le mie pecore vanno errando per tutti i monti e per ogni alto colle; le mie pecore si disperdono su tutta la faccia del paese, e non v’è alcuno che ne domandi, alcuno che le cerchi!
Perciò, o pastori, ascoltate la parola dell’Eterno!
Com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, poiché le mie pecore sono abbandonate alla rapina; poiché le mie pecore, essendo senza pastore, servon di pasto a tutte le fiere de’ campi, e i miei pastori non cercano le mie pecore; poiché i pastori pascono se stessi e non pascono le mie pecore, perciò, ascoltate, o pastori, la parola dell’Eterno!
Così parla il Signore, l’Eterno: Eccomi contro i pastori; io ridomanderò le mie pecore alle loro mani; li farò cessare dal pascere le pecore; i pastori non pasceranno più se stessi; io strapperò le mie pecore dalla loro bocca, ed esse non serviran più loro di pasto.
Poiché, così dice il Signore, l’Eterno: Eccomi! io stesso domanderò delle mie pecore, e ne andrò in cerca.

Romani 12:9-13 L’amore sia senza ipocrisia. Aborrite il male, e attenetevi fermamente al bene.
Quanto all’amor fraterno, siate pieni d’affezione gli uni per gli altri; quanto all’onore, prevenitevi gli uni gli altri; quanto allo zelo, non siate pigri; siate ferventi nello spirito, servite il Signore; siate allegri nella speranza, pazienti nell’afflizione, perseveranti nella preghiera; provvedete alle necessità dei santi, esercitate con premura l’ospitalità.

Matteo 24:45-51 Qual è mai il servitore fedele e prudente che il padrone abbia costituito sui domestici per dar loro il vitto a suo tempo?
Beato quel servitore che il padrone, arrivando, troverà così occupato!
Io vi dico in verità che lo costituirà su tutti i suoi beni.
Ma, s’egli è un malvagio servitore che dica in cuor suo: Il mio padrone tarda a venire; e comincia a battere i suoi conservi, e a mangiare e bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servitore verrà nel giorno che non se l’aspetta, e nell’ora che non sa; e lo farà lacerare a colpi di flagello, e gli assegnerà la sorte degl’ipocriti. Ivi sarà il pianto e lo stridor de’ denti.

Oggi ci sono tante osterie e tanti osti che dicono di avere avuto affidate delle anime ferite, anime che a loro dire ha portato il Buon Samaritano nelle loro osterie, nei loro alberghi a volte di lusso.
Questi osti hanno ricevuto l’Olio ed il Vino per curare le ferite delle anime? Stanno continuando la cura che fece il Buon Samaritano? Chiedono a coloro che ospitano nei loro alberghi, di pagare vitto e alloggio e mance? Se hanno ricevuto i due denari, come li stanno spendendo? Reputano loro prossimo ed amano come se stessi le pecore del Signore? Sanno che tutti dovremo fare i conti col Signore al Suo ritorno? Chi dimora nel ritiro dell’Altissimo, alberga all’ombra dell’Onnipotente.
Cerchiamo i buoni samaritani e lasciamoci da loro fasciare e non sfasciare dai dottori della legge.

Pace del Signore

F.llo Eliseo

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