QUALE PASQUA LA VERA PASQUA?
1 CORINRI 5:6 Il vostro vanto non è una buona cosa. Non sapete che un po’ di lievito fa lievitare tutta la pasta? 7 Purificatevi del vecchio lievito, per essere una nuova pasta, come già siete senza lievito. Poiché anche la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata. 8 Celebriamo dunque la festa, non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e di malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità.
Storia e origini della Pasqua
Il termine Pasqua deriva dalla parola latina pascha e dall’ebraico Pesah, che significa “passaggio”. Il termine “Pasqua” ha due significati, che convivono tutt’oggi, a seconda che si stia parlando della tradizione ebraica o della tradizione cristiana.
Nei primissimi tempi del cristianesimo la Resurrezione di Cristo era ricordata ogni sette giorni, la domenica. Successivamente, però, la Chiesa cristiana decise di celebrare questo evento solo una volta all’anno. A questa decisione diverse correnti religiose si scontrarono nello stabilire il momento della celebrazione.
Nacquero così, nel mondo cristiano, gravi controversie, che si risolsero soltanto con il concilio di Nicea (325), in cui si decise, che la Pasqua doveva essere celebrata da tutta la cristianità nello stesso giorno. Il compito di stabilire, ogni anno, tale giorno fu affidato alla Chiesa di Alessandria, ma successivamente, nel 525, la Pasqua venne fissata fra il 22 marzo e il 25 aprile.
Oggi, la data si calcola scientificamente, basandosi sull’equinozio di primavera e la luna piena.
Ancora oggi però, la data della Pasqua presso le Chiese ortodosse, solitamente non coincide con quella della Chiesa cattolica, perché le Chiese ortodosse utilizzano un calendario lievemente diverso da quello gregoriano, così spesso la festa è celebrata dopo la data fissata per la cattolicità.
I simboli della Pasqua
Il termine Pasqua deriva dalla parola latina pascha e dall’ebraico Pesah, che significa “passaggio”. Il termine “Pasqua” ha due significati, che convivono tutt’oggi, a seconda che si stia parlando della tradizione ebraica o della tradizione cristiana.
Il coniglietto pasquale ( SIMBOLO DI CRISTO E DELLA RESURREZIONE )
Tra i diversi richiami pasquali che fanno bella mostra di sé nelle vetrine dei negozi compare anche un simpatico coniglietto che porta delle uova. La sua presenza non è casuale ma si richiama alla lepre che sin dai primi tempi del cristianesimo era presa a simbolo di Cristo.
Inoltre, la lepre, con la caratteristica del suo manto che cambia colore secondo la stagione, venne indicata da sant’Ambrogio come simbolo della risurrezione.
Le uova di Pasqua ( SIMBOLO DI VITA ETERNA )
Apparentemente la tradizione dell’uovo pasquale sembra non avere niente a che fare con la tradizione cristiana della Pasqua, ma questa – come vedremo – è una convinzione errata.
Fin dagli albori della storia umana l’uovo è considerato la rappresentazione della vita e della rigenerazione. Questo lo possiamo vedere dall’uso simbolo che molte culture antiche facevano di esso. I primi ad usare l’uovo come oggetto benaugurante sono stati i Persiani che festeggiavano l’arrivo della primavera con lo scambio di uova di gallina.
Anche nella antica Roma erano, esistevano tradizioni legate al simbolo delle uova. I Romani erano soliti sotterrare nei campi un uovo dipinto di rosso, simbolo di fecondità e quindi propizio per il raccolto. Ed è proprio con il significato di vita che l’uovo entrò a far parte della tradizione cristiana, richiamando alla vita eterna.
Nella cultura cristiana questa usanza risale al 1176, quando il capo dell’Abbazia di St. Germain-des-Près donò a re Luigi VII, appena rientrato a Parigi dalla II crociata, prodotti delle sue terre, incluse uova in gran quantità. L’uso di regalare uova è collegato al fatto che la Pasqua è festa della primavera, dunque anche della fecondità e del rifiorire della natura. L‘uovo è appunto simbolo della vita che si rinnova ed auspicio di fecondità.
La colomba ( SIMBOLO DELLA PACE )
E’ consuetudine nel periodo pasquale regalare la colomba, un dolce la cui forma ricorda quella di una colomba con ali distese.
La colomba richiama all’episodio del diluvio universale descritto nella Genesi, allorché ritornò da Noeè tenendo nel becco un ramoscello di ulivo, un messaggio di pace: il castigo divino concluso, le acque del diluvio si stanno ritirando, inizia un’epoca nuova per l’umanità intera. La colomba diventa quindi simbolo della pace
Tradizioni pasquali
In Italia, come in molti Paesi cattolici, negli ultimi giorni prima della domenica di Pasqua si svolgono diversi riti che rievocano la Passione di Cristo.
In questa occasione, hanno luogo molte cerimonie folcloristiche in cui vengono rappresentati alcuni episodi della Passione, si benedicono le case, si consuma l’agnello pasquale, e si distribuiscono i tipici simboli pasquali: uova e dolci a forma di colomba.
Dopo la lunga preparazione alla Quaresima, il ritmo dei riti evocativi della Passione si intensifica e raggiunge il vertice il Venerdì Santo. Con la Pasqua la comunità dei fedeli vive un giorno di lutto universale, espresso attraverso diverse forme di partecipazione popolare.
Una particolarità della Pasqua italiana risiede anche nella sua cucina. Tutte le regioni italiane si preparano, infatti, ai festeggiamenti con piatti tipici.
Agnello pasquale ( CRISTO GESU’ )
a |
- Per il significato dell’agnello pasquale nella simbologia dell’Antico Testamento e nel rito ebraico, vedi agnello (Antico Testamento).
- Nel Nuovo Testamento, l’agnello pasquale assume nuovi significati e viene identificato con Gesù Cristo.
- In araldica e nell’iconografia dell’arte ecclesiastica, l’agnello pasquale è una rappresentazione simbolica di Gesù Cristo, solitamente in forma di agnello portatore di una croce o uno stendardo.
- Nella tradizione gastronomica italiana e di altre nazioni, l’agnello pasquale è una ricetta molto comune, tipica appunto del giorno di Pasqua, della quale esistono innumerevoli varianti regionali.
- L’Agnello pasquale è anche un dolce tipico, a base di mandorle e pistacchi, del comune di Favara.
1 CORINRI 5:6 Il vostro vanto non è una buona cosa. Non sapete che un po’ di lievito fa lievitare tutta la pasta? 7 Purificatevi del vecchio lievito, per essere una nuova pasta, come già siete senza lievito. Poiché anche la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata. 8 Celebriamo dunque la festa, non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e di malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità.
QUALE FESTA BISOGNA FESTEGGIARE? COME BISOGNA FESTEGGIARE? TUTTI I GIORNI O NELLE FESTE COMANDATE DAGLI UOMINI E DALLE LORO TRADIZIONI E CON RITI?
6 comments
Vai al modulo dei commenti
La Pasqua Ebraica e stata adempiuta da Gesu’ nell’ultima Cena. Quindi la vera Pasqua è ogni volta che ci accostiamo alla Santa Cena. Pace. Dvb.
Author
NON SOLO QUANDO CI ACCOSTIAMO ALLA SANTA CENA, MA ESSENDO MEMBRA DEL CORPO DI CRISTO E VIVENDO IN LUI CHE CI HA FATTI SEDERE NEI LUOGHI CELESTI, RENDENDOCI PARTECIPI DELLA SUA MORTE E RESURREZIONE…LA NOSTRA PASQUA E’ OGGI…OGNI GIORNO NELLA VITA AD ESUBERANZA.
SEDIAMOCI DEL CONTINUO ALLA SUA MENSA, E STIAMO AI SUOI PIEDI A FARE FESTA CON GESU’…LA NOSTRA PASQUA.
Cristo è stato immolato quale agnello perfetto e senza macchia alla presenza del Padre, una volta e per sempre ,per la purificazione dei peccati a tanti che crederanno in Lui, Egli ha annullato i riti tradizionali della pasqua ebraica, riconciliando l’ umanità a se una volta per sempre . Quindi la Pasqua dei cristiani è vissuta nel quotidiano, ogni giorno alla Sua santa presenza, infatti Gesù ha detto coloro che osserveranno ” I MIEI COMANDAMENTI , IO E IL PADRE MIO VENIAMO E DIMORIAMO IN LUI; ” – ora se Cristo e il Padre sono già in me nell’ unità dello Spirito Santo, quale assurdità è quella di mangiare il pane e bere il vino essi diverrebbero in transustanziazione\trasformati, quale carne e sangue di Cristo?…una menzogna più grave di quanto molti affermano: confermerebbero più volte la morte e la resurrezione di Cristo per se stessi, ASSURDITA’ DELLE ASSURDITA’; ” CRISTO SI E’ IMMOLATO UNA VOLTA E PER SEMPRE PER RISCATTARCI DALLA MORTE DEL PECCATO , E CI HA COMPRATI COL SUO SANGUE PREZIOSO , UN’ OFFERTA PERFETTA, E INDISSOLUBILE; ORA E’ QUALE SOMMO SACERDOTE ALLA DESTRA DEL PADRE , PER SOSTENERE I TANTI CHE SONO PREDESTINATI ALLA VITA ETERNA…..””””…SHALOM , AI RISPETTOSI DEL FIGLIO DI DIO…
Author
LUCA 22 >L’ultima Pasqua. La cena del Signore
=(Mt 26:17-20; Mr 14:12-17) Es 12; Gv 13:1-17
7 Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva sacrificare la Pasqua. 8 Gesù mandò Pietro e Giovanni, dicendo: «Andate a prepararci la cena pasquale, affinché la mangiamo». 9 Essi gli chiesero: «Dove vuoi che la prepariamo?» 10 Ed egli rispose loro: «Quando sarete entrati in città, vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d’acqua; seguitelo nella casa dove egli entrerà. 11 E dite al padrone di casa: “Il Maestro ti manda a dire: ‘Dov’è la stanza nella quale mangerò la Pasqua con i miei discepoli?'” 12 Ed egli vi mostrerà, al piano di sopra, una grande sala ammobiliata; qui apparecchiate». 13 Essi andarono e trovarono com’egli aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
14 Quando giunse l’ora, egli si mise a tavola, e gli apostoli con lui. 15 Egli disse loro: «Ho vivamente desiderato di mangiare questa Pasqua con voi, prima di soffrire; 16 poiché io vi dico che non la mangerò più, finché sia compiuta nel regno di Dio». 17 E, preso un calice, rese grazie e disse: «Prendete questo e distribuitelo fra di voi; 18 perché io vi dico che ormai non berrò più del frutto della vigna, finché sia venuto il regno di Dio».
=(Mt 26:26-29; Mr 14:22-25; 1Co 11:23-29)
19 Poi prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». 20 Allo stesso modo, dopo aver cenato, diede loro il calice dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato per voi.
LA CENA DEL SIGNORE, NON E’ LA CELEBRAZIONE DELLA PASQUA, TANTOMENO L’INCERNAZIONE FISICA DEL CORPO DI CRISTO..
FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME…
la pasqua ebraica si fa ogni anno per il 2013 era il tramonto del 24 marzo
Author
I FIGLI DI DIO NON SONO TENUTI AD OSSERVARE LE FESTE EBRAICHE. LEGGI COLOSSESI 2