CHI E’ GESU’…SECONDO IL TALMUD?
QUESTI SONO GLI ” EBREI”….I FRATELLI DEL PAPA…CHE SI PROCLAMA VICARIO D CRISTO….GESU’ NOSTRO SIGNORE….ANDATE A FARE I VIAGGI IN QUESTA TERRA “SANTA”……VOI CHE SIETE DOTTI, LO SAPEVATE QUESTO??
SECONDO VOI…CHI SONO COSTORO ED I LORO ALLEATI?
SONO VOSTRI FRATELLI?? I MIEI NO DI CERTO…
FONTE:http://www.crisinellachiesa.it/articoli/giudaismo/cristo_e_i_cristiani_nel_talmud/cristo_e_i_cristiani_nel_talmud.htm
I nomi attribuiti a Gesù Cristo:
Il vero nome di Gesù Cristo in ebraico è Iesciua Annostri, ossia «Gesù Nazareno»
Gesù viene chiamato Notsri dagli ebrei per via della città di Nazareth nella quale fu educato; per cui anche i cristiani nel Talmud sono chiamati notsrim. Poiché la voce Iesciua, che significa «salvezza», designa il Salvatore, di rado il nome di Gesù si incontra scritto per esteso nei libri ebraici 2, ma quasi sempre e ovunque si legge con l’abbreviazione Iesciu, nome che viene letto dagli ebrei con malizia, come se fosse originato dalle lettere iniziali delle tre parole Immasc’ Sciemo Veziecro: «Siano distrutti il suo nome e la sua memoria» 3.
– Nel Talmud, Gesù Cristo viene chiamato oto isc, ovvero «quell‘uomo», vale a dire «noto a tutti»
Nel trattato Aboda zara 6 a si legge: «Cristiano (è chiamato) colui che segue l’erronea dottrina di quell’uomo, il quale comanda che si consideri festivo il primo giorno dopo il sabato, e cioè che si santifichi il primo giorno dopo il sabato».
– Più semplicemente, Gesù Cristo viene chiamato peloni, cioè «quel tale»
Nello Sciaghigà 4 b., si legge «Maria […] madre di quel tale», così come viene denominata nello Sciabbat, 104 b. Vedremo ben presto come questa Maria altri non sia che la Madre di Gesù Cristo.
– Con disprezzo, Cristo viene chiamato anche naggar bar naggar 4, ovvero il «fabbro» o il «figlio del fabbro»; o anche ben sciarasc’ètsim, ossia il «figlio del falegname» 5.
Aboda zara | Sciabbat |
– Inoltre, gli ebrei lo chiamano talui, cioè «l‘appeso»
Rabbi Samuel, figlio di Meir, nell’Ilcot acum di Mosè Maimonide, avverte subito che il giorno festivo di Natale e quello della Pasqua dei cristiani sono proibiti agli ebrei perché vengono celebrati «per il fatto che egli fu appeso» 6. Rabbi Aben Esdra (1092-1167), nel Commentario al Libro della Genesi (Gn 27, 39), chiama talui colui la cui immagine l’Imperatore Costantino il Grande (280-337) pose nell’insegna: «Ai tempi di Costantino, che cambiò la religione e pose sul suo vessillo l’immagine dell’appeso».
La vita di Gesù Cristo:
Il Talmud insegna che Gesù era impuro e figlio di donna mestruata 7, che aveva l’anima di Esaù ed era stolto, prestigiatore, seduttore e idolatra. Fu crocifisso, sepolto nell’inferno e divenne l’idolo dei suoi seguaci.
– Gesù Cristo era bastardo e figlio di donna mestruata
Da qualcuno Egli viene chiamato anche stolto e demente 23: «Dissero i Sapienti ad Eliezaro: “Stolto fu il figlio di “stada” (“meretrice”) e non si chiede l’approvazione degli stolti”».
Gesù Cristo era un prestigiatore e praticava le arti magiche
Nel nefando libro Toldot Yeschu,
– Gesù Cristo era idolatra
Gesù Cristo era un tentatore
– Gesù Cristo fu sepolto nell‘inferno
Lo Zohar 282 b. dice come Gesù sia perito come una bestia e sia stato sepolto fra le bestie. «Mucchio di sporcizie […] su cui sono stati gettati i cani morti e gli asini morti, e dove sono sepolti i figli di Esaù (i cristiani) e quelli di Ismaele (i musulmani); ivi sono sepolti anche Gesù e Maometto, incirconcisi e immondi, carogne di cani» 32.
La dottrina di Gesù Cristo
Un seduttore e un idolatra come Gesù Cristo non poté insegnare altro se non l’errore e l’eresia, impossibili da praticare e da osservare.
– Gesù Cristo insegnò l‘errore
L’Aboda zara 6 a. Tosefot sentenzia: «Nazareno è chiamato chi segue l’errore di colui il quale comanda di santificare il primo giorno dopo il sabato».
– Gesù Cristo insegnò l‘eresia Nello stesso libro Idolatria (cap. I, 17 a. Tosefot), si parla dell’eresia di Giacomo. Che questo Giacomo altro non sia se non l’Apostolo di Gesù Cristo, lo si deduce da alcune parole riferite poco più sotto. In Aboda zara 27 b. si legge infatti: «Giacomo secanita, uno dei discepoli di Gesù, com’è detto nel capitolo primo…». Giacomo non predicava la propria dottrina, ma quella di Gesù Cristo.
CAPITOLO II
I CRISTIANI
In questo capitolo tratteremo questi tre argomenti:
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Con quali nomi vengono chiamati i cristiani nel Talmud;
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Chi sono i cristiani secondo la dottrina degli ebrei;
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Cosa dice il Talmud del culto divino dei cristiani;
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I nomi dei cristiani nel Talmud.
Così come nella nostra lingua i cristiani derivano il loro nome da quello di Gesù Cristo, allo stesso modo, nella lingua talmudica, essi, da Gesù
Nazareno, sono chiamati notsrim 46. Inoltre, essi sono chiamati con tutti quei nomi con i quali nel Talmud sono designati i non-ebrei, come: aboda zara, acum, obde elilim, minim, nocrim, edom, amme aarez, goim, apicorosim, cutim e tanti altri.Aboda zara
Parola che significa «culto straniero» o «idolatria». In tal modo è chiamato anche il trattato talmudico sull’idolatria. Da qui, il termine obdè aboda zara, ovvero «cultori di idolatria». Che le parole aboda zara significhino veramente «culto idolatrico
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– Acum
Questa voce è composta dalle lettere iniziali delle parole Obdè Cocabim U Mazzolat 48, ossia «adoratori delle stelle e dei pianeti». Così un tempo gli ebrei chiamavano i goim, ritenendoli privi di ogni cognizione del vero Dio.
- – Obdé elilim, ovvero «servi degli idoli»
Minim, ossia «eretici»
Nel Talmud vengono chiamati minim anche quegli eretici che possiedono i libri detti Vangeli. Dice lo Sciabbat 116 a.: «Rabbi Meir chiama i libri dei “minim” “aven ghilaion” (“volumi di iniquità“) per il fatto che essi li chiamano Vangeli».
Ammè aarez, ovvero i «popoli della terra» o gli «ignoranti». Alcuni dicono 54 che con questo nome non siano designate persone forestiere ed estranee ad Israele, ma soltanto gli uomini rozzi e incolti
– Basar vedam, ossia «carne e sangue», vale a dire gli uomini carnali, creature destinate alla perdizione, e quindi prive di qualsiasi comunione con Dio.
- Essi li chiamano: idolatri, pessimi uomini, assai peggiori dei musulmani, omicidi, puttanieri, animali impuri, contaminati come lo sterco, indegni di essere chiamati uomini, bestie in forma umana, vere bestie, buoi e asini, porci, cani, peggiori dei cani. Dicono anche che essi si propagano come le bestie, che sono di origine diabolica, che le loro anime derivano dal diavolo, e che al diavolo nell’inferno ritorneranno dopo la morte; perfino il cadavere di un cristiano non dev’essere distinto dalla carogna di una bestia scannata.
– I cristiani sono puttanieri e praticano la bestialità
L’Aboda zara 15 b. afferma: «Non bisogna porre nelle stalle dei cristiani (“goim”) bestie di sesso maschile con gli uomini, né bestie di sesso femminile con le donne. Tanto meno è lecito porre nelle loro stalle bestie di sesso femminile presso gli uomini o di sesso maschile presso le donne. Non è neanche lecito affidare le greggi ai loro pastori, né unirsi a loro, né affidare loro i fanciulli perché imparino da essi le lettere o un mestiere».
- I cristiani sono immondi
- I cristiani sono simili allo sterco
- I cristiani non sono uomini, ma sono simili alle bestie
- I cristiani sono diversi dalle bestie soltanto nell‘aspetto
- I cristiani sono bestie
- I cristiani si riproducono come le bestie
- I cristiani sono figli del diavolo
- – Le anime dei cristiani sono empie e immonde
- Dopo la morte le anime dei cristiani discendono all‘inferno
- I corpi dei cristiani morti sono solo carogne